«Venite a vedere le nostre case. Usiamo i fondi UE per riqualificare l’area»

Tutto è cominciato la scorsa settimana quando il gruppo consiliare del Pd ha reso nota una petizione con la quale alcuni residenti del quartiere Ovest, duecento a detta dei consiglieri, chiedevano al sindaco lo spostamento dei giostrai, gli stessi che da sempre organizzano il luna park delle Streghe e che da quasi un anno vivono nell’area di viale Kennedy (e in via Monterosa) con le loro roulotte. Una “residenza” forzata in seguito ai divieti di spostamento disposti dai vari Dpcm e alla conseguente impossibilità degli stessi di poter lavorare.

Già la scorsa settimana i diretti interessati si erano difesi dalle accuse, sostenuti da buona parte dei residenti della zona oltre che dal sindaco Alessandro Canelli che si era espresso con piena solidarietà.

A sette giorni di distanza, i giostrai hanno aperto le porte delle loro abitazioni a La Voce e hanno mostrato come vivono: ambienti propri di abitazioni civili, parquet ai pavimenti e tappeti bianchissimi, impianti elettrici, bagni privati, mobili e suppellettili. «Venite a vedere le nostre case – dicono Roberto Claudi e Maurizio Zanelletti – non siamo dei nomadi, viviamo come tutti voi solo che le nostre carovane, così le chiamiamo, hanno le rotelle perchè il nostro lavoro ci porta in giro per l’Italia. Come migliaia di altri italiani, la nostra attività è ferma da un anno a causa del Covid, ma non per questo andiamo in giro a rubare. Ci siamo reinventati lavori temporanei: ci occupiamo di trasporto di materiali, ad esempio, di delivery nei supermercati oppure consegniamo le pizze a domicilio. La famiglia Gennari, poi, ogni anno nel periodo natalizio allestisce le luci in giro per la città. Per noi stare fermi è impossibile. I nostri figli frequentano le scuole della città e sono in contatto con i bambini e i ragazzi di altre famiglie novaresi».

«Quando abbiamo saputo che i consiglieri del Pd avevano presentato un’interrogazione che faceva seguito alla petizione ci siamo rimasti molto male – proseguono -. Con l’amministrazione Ballarè abbiamo sempre lavorato bene, in modo particolare con l’assessore Sara Paladini: non capiamo cosa sia successo. Comunque sia, non siamo persone che portano rancore, anzi vogliamo ringraziare tutti i novaresi che ci hanno dimostrato la loro vicinanza. Ci auguriamo solo di poter riprendere la nostra attività rispettando il calendario annuale che a ottobre di porterebbe ancora qui a Novara».

Nel frattempo lanciano una proposta: «Ci sono fondi dell’Unione Europea destinati alla riqualificazione delle aree dedicate allo spettacolo viaggiante – dicono Claudi e Zanelletti -. A Bergamo ne stanno attrezzando una che è stata chiamata piazzale delle Giostre e che, oltre a ospitare il luna park, servirà per altre occasioni, ovviamente quando l’emergenza sanitaria sarà terminata. Più di un anno fa ne avevamo parlato con il sindaco che era sembrato interessato, poi è scoppiato il Covid e sono cambiate di priorità, però sarebbe interessante riproporre l’idea».

Nel mese di novembre i giostrai hanno anche donato alla cittadinanza uno dei loro capannoni per lo svolgimento dei tamponi rapidi nel parcheggio del PalaIgor: «Abbiamo smontato quello grande perchè non era più necessario – concludono – e montato uno più piccolo dando la nostra parola che lo lasceremo lì fino alla fine della pandemia».

 


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Venite a vedere le nostre case. Usiamo i fondi UE per riqualificare l’area»

Tutto è cominciato la scorsa settimana quando il gruppo consiliare del Pd ha reso nota una petizione con la quale alcuni residenti del quartiere Ovest, duecento a detta dei consiglieri, chiedevano al sindaco lo spostamento dei giostrai, gli stessi che da sempre organizzano il luna park delle Streghe e che da quasi un anno vivono nell’area di viale Kennedy (e in via Monterosa) con le loro roulotte. Una “residenza” forzata in seguito ai divieti di spostamento disposti dai vari Dpcm e alla conseguente impossibilità degli stessi di poter lavorare.

Già la scorsa settimana i diretti interessati si erano difesi dalle accuse, sostenuti da buona parte dei residenti della zona oltre che dal sindaco Alessandro Canelli che si era espresso con piena solidarietà.

A sette giorni di distanza, i giostrai hanno aperto le porte delle loro abitazioni a La Voce e hanno mostrato come vivono: ambienti propri di abitazioni civili, parquet ai pavimenti e tappeti bianchissimi, impianti elettrici, bagni privati, mobili e suppellettili. «Venite a vedere le nostre case – dicono Roberto Claudi e Maurizio Zanelletti – non siamo dei nomadi, viviamo come tutti voi solo che le nostre carovane, così le chiamiamo, hanno le rotelle perchè il nostro lavoro ci porta in giro per l’Italia. Come migliaia di altri italiani, la nostra attività è ferma da un anno a causa del Covid, ma non per questo andiamo in giro a rubare. Ci siamo reinventati lavori temporanei: ci occupiamo di trasporto di materiali, ad esempio, di delivery nei supermercati oppure consegniamo le pizze a domicilio. La famiglia Gennari, poi, ogni anno nel periodo natalizio allestisce le luci in giro per la città. Per noi stare fermi è impossibile. I nostri figli frequentano le scuole della città e sono in contatto con i bambini e i ragazzi di altre famiglie novaresi».

«Quando abbiamo saputo che i consiglieri del Pd avevano presentato un’interrogazione che faceva seguito alla petizione ci siamo rimasti molto male – proseguono -. Con l’amministrazione Ballarè abbiamo sempre lavorato bene, in modo particolare con l’assessore Sara Paladini: non capiamo cosa sia successo. Comunque sia, non siamo persone che portano rancore, anzi vogliamo ringraziare tutti i novaresi che ci hanno dimostrato la loro vicinanza. Ci auguriamo solo di poter riprendere la nostra attività rispettando il calendario annuale che a ottobre di porterebbe ancora qui a Novara».

Nel frattempo lanciano una proposta: «Ci sono fondi dell’Unione Europea destinati alla riqualificazione delle aree dedicate allo spettacolo viaggiante – dicono Claudi e Zanelletti -. A Bergamo ne stanno attrezzando una che è stata chiamata piazzale delle Giostre e che, oltre a ospitare il luna park, servirà per altre occasioni, ovviamente quando l’emergenza sanitaria sarà terminata. Più di un anno fa ne avevamo parlato con il sindaco che era sembrato interessato, poi è scoppiato il Covid e sono cambiate di priorità, però sarebbe interessante riproporre l’idea».

Nel mese di novembre i giostrai hanno anche donato alla cittadinanza uno dei loro capannoni per lo svolgimento dei tamponi rapidi nel parcheggio del PalaIgor: «Abbiamo smontato quello grande perchè non era più necessario – concludono – e montato uno più piccolo dando la nostra parola che lo lasceremo lì fino alla fine della pandemia».

 


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