Si va verso una soluzione per il problema della pericolosità della vecchia chiesa-cappella di San Maiolo a Veveri. Come si ricorderà, l’antico edificio religioso, chiuso al culto da ormai mezzo secolo dopo la realizzazione dell’attuale parrocchia, era tornato agli onori della cronaca nelle scorse settimane per il distacco di alcune parti dell’intonaco finite dei pressi della vicinissima e trafficata sede stradale. L’incolumità di tanti, automobilisti e non solo, era in pericolo e non è stato difficile suscitare diverse proteste da parte degli abitanti della frazione e non solo.
Dopo un’opportuna segnalazione si è provveduto a delimitare una parte della zona in attesa di ulteriori provvedimenti. Già, ma quali, visto che la struttura è risultato una proprietà privata? Come deve comportarsi in questi casi l’amministrazione comunale, alla luce anche di analoghe situazioni esistenti anche in zone centrali della città come l’ex chiesa di San Luigi o il “fatiscente” isolato di via Mario Greppi?
«In generale, una volta risaliti al proprietario – spiega l’assessore al Patrimonio Silvana Moscatelli – lo si contatta attraverso una comunicazione definita “bonaria”, invitandolo ad assumere gli interventi del caso. In difetto, l’amministrazione può quindi muovere ulteriori passi emettendo un’ordinanza dove l’invito si trasforma in obbligo, sino al punto, in caso di inosservanza, di intervenire lei stessa, facendo eseguire i lavori di messa in sicurezza, salvo poi rivalersi sui proprietari».
Nel caso di San Maiolo a Veveri l’intervento da parte dei Vigili del fuoco ha determinato una sorta di “salto” del primo passaggio, ma l’esponente della Giunta ha voluto in qualche modo tranquillizzare tutti: «Abbiamo trovato una piena disponibilità da parte del proprietario nel fare eseguire i necessari lavori – prosegue – Anzi, già lo scorso anno aveva provveduto a far eseguire interventi alla copertura dell’edificio. Purtroppo lo scoppio della pandemia ha portato alla sospensione degli interventi».
Non solo. Il proprietario dell’immobile ha fatto sapere di aver nominato un tecnico di fiducia con il compito di preparare una dettagliata relazione. La prossima settimana dovrebbe esserci un incontro fra tutti i soggetti coinvolti, inclusa la Soprintendenza, per concordare il da farsi nell’immediato, con priorità ovviamente riservata alla sicurezza. Da quanto emerso l’antica chiesa cappella non dovrebbe rivestire particolare motivi di interesse dal punto di vista strettamente artistico, visto che negli ultimi decenni è stata utilizzata anche come magazzino.