Via Galilei diventa il red carpet dei ciclisti famosi. Ma è mistero sull’autore

Via Galilei diventa il red carpet dei ciclisti famosi. Ma è mistero sull’autore. Dopo aver fatto parlare di sè per oltre un anno in seguito ai lavori che ne hanno completamente modificato l’aspetto e creato non pochi problemi alla viabilità, via Galilei torna d’attualità. Nei giorni scorsi, infatti, lungo la pista ciclabile – in entrambi i sensi di marcia – sono comparse trenta scritte, una per ogni bicicletta dipinta sull’asfalto, con i nomi di altrettanti atleti campioni che hanno fatto la storia del ciclismo. Ci sono tutti: dai più “antichi” quali Binda o Guerra, agli intramontabili Coppi, Bartali, Pantani fino ai più recenti e attuali come Bugno, Nibali e Sagan.

Iniziativa dell’assessorato alla mobilità? All’ambiente? Allo sport? Niente di tutto questo perchè in Comune garantiscono di non saperne nulla, così come le associazioni sportive o quelle che si occupano di mobilità sostenibile.

L’appello, dunque, è rivolto all’autore dell’originale iniziativa che, a pensarci bene, potrebbe essere estesa alle altre piste ciclabili della città. Non fosse altro che per chiedergli perchè si sia ricordato di meno noti come Museeuw o De Vlaemick (conosciuti solo dai veri appassionati) ma abbia deciso di tralasciare miti come Cipollini o Di Luca.

 

 

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Via Galilei diventa il red carpet dei ciclisti famosi. Ma è mistero sull’autore

Via Galilei diventa il red carpet dei ciclisti famosi. Ma è mistero sull’autore. Dopo aver fatto parlare di sè per oltre un anno in seguito ai lavori che ne hanno completamente modificato l’aspetto e creato non pochi problemi alla viabilità, via Galilei torna d’attualità. Nei giorni scorsi, infatti, lungo la pista ciclabile – in entrambi i sensi di marcia – sono comparse trenta scritte, una per ogni bicicletta dipinta sull’asfalto, con i nomi di altrettanti atleti campioni che hanno fatto la storia del ciclismo. Ci sono tutti: dai più “antichi” quali Binda o Guerra, agli intramontabili Coppi, Bartali, Pantani fino ai più recenti e attuali come Bugno, Nibali e Sagan.

Iniziativa dell’assessorato alla mobilità? All’ambiente? Allo sport? Niente di tutto questo perchè in Comune garantiscono di non saperne nulla, così come le associazioni sportive o quelle che si occupano di mobilità sostenibile.

L’appello, dunque, è rivolto all’autore dell’originale iniziativa che, a pensarci bene, potrebbe essere estesa alle altre piste ciclabili della città. Non fosse altro che per chiedergli perchè si sia ricordato di meno noti come Museeuw o De Vlaemick (conosciuti solo dai veri appassionati) ma abbia deciso di tralasciare miti come Cipollini o Di Luca.

 

 

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