Via Goito: sei mesi dopo cantiere ancora al palo. L’ultimo inquilino non vuole traslocare

Nella via è comparso un ponteggio di grandi dimensioni per cui è stato necessario istituire il divieto di sosta. «Qui in zona diversi edifici non hanno garage, perciò posteggiamo in strada – spiegano alcuni residenti – Il divieto occupa parecchio spazio e dopo l'installazione del ponteggio non ci ha più lavorato nessuno»

Via Goito: sei mesi dopo cantiere ancora al palo, l’ultimo inquilino che non vuole traslocare. Vi avevamo raccontato questa vicenda a inizio anno (leggi qui). A luglio nulla è cambiato: la ristrutturazione completa della casa popolare al civico 3 non è ancora iniziata, perché l’ultimo nucleo familiare rimasto sembra non volerne sapere di traslocare. Non solo, nella via nel frattempo è comparso un ponteggio di grandi dimensioni per cui è stato necessario istituire il divieto di sosta. «Qui in zona diversi edifici non hanno garage, perciò posteggiamo in strada – spiegano alcuni residenti – Il divieto di sosta occupa parecchio spazio e nel cantiere, dopo l’installazione del ponteggio, non ha più lavorato nessuno».

L’intervento fa parte del Bando periferie: un appalto da 7 milioni di euro, in cui rientrano anche il recupero dell’ex serra di via Sforzesca con la creazione di nuovi alloggi residenziali e la ripavimentazione di piazza Pasteur. L’intero pacchetto è stato affidato nel 2020 tramite gara alla Notarimpresa, che a ridosso delle scorse festività natalizie aveva iniziato ad allestire il cantiere nel cortile interno. «A inizio giugno – spiega la società – abbiamo installato anche i ponteggi esterni, perché sembrava si potesse partire con i lavori». Ma la situazione è invece rimasta nel limbo. L’ultima famiglia rimasta non sembra ancora essere intenzionata a traslocare. Va detto che il Comune, già un anno fa, aveva avviato un dialogo con i residenti della palazzina popolare, proponendo nuove alternative abitative.

A gennaio l’assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini dichiarava: «Ci sono stati sicuramente dei ritardi sui traslochi dovuti al Covid – ammette l’assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini – E c’è ancora una persona con cui stiamo cercando un accordo. Purtroppo, nonostante le siano state offerte diverse soluzioni, sinora le ha rifiutate tutte. La nostra speranza è di riuscire a trovarne una condivisa nel più breve tempo possibile, per poter dare la possibilità all’impresa di terminare l’allestimento del cantiere e partire con i lavori in sicurezza». Speranza che sinora è rimasta disattesa.

«Attendiamo comunicazioni dal Comune, che sappiamo sta seguendo la situazione, anche monitorando i tempi – aggiungono da Notarimpresa – Al momento quelli previsti dal cronoprogramma sono ancora rispettati (trattandosi di un’opera legata a un appalto pubblico, prevede un termine entro cui va realizzata, ndr). La durata dei lavori è fissata in due anni, per cui ci siamo, ma più si va in là con i tempi…».

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Elena Ferrara

Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.

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Via Goito: sei mesi dopo cantiere ancora al palo. L’ultimo inquilino non vuole traslocare

Nella via è comparso un ponteggio di grandi dimensioni per cui è stato necessario istituire il divieto di sosta. «Qui in zona diversi edifici non hanno garage, perciò posteggiamo in strada – spiegano alcuni residenti – Il divieto occupa parecchio spazio e dopo l’installazione del ponteggio non ci ha più lavorato nessuno»

Via Goito: sei mesi dopo cantiere ancora al palo, l’ultimo inquilino che non vuole traslocare. Vi avevamo raccontato questa vicenda a inizio anno (leggi qui). A luglio nulla è cambiato: la ristrutturazione completa della casa popolare al civico 3 non è ancora iniziata, perché l’ultimo nucleo familiare rimasto sembra non volerne sapere di traslocare. Non solo, nella via nel frattempo è comparso un ponteggio di grandi dimensioni per cui è stato necessario istituire il divieto di sosta. «Qui in zona diversi edifici non hanno garage, perciò posteggiamo in strada – spiegano alcuni residenti – Il divieto di sosta occupa parecchio spazio e nel cantiere, dopo l’installazione del ponteggio, non ha più lavorato nessuno».

L’intervento fa parte del Bando periferie: un appalto da 7 milioni di euro, in cui rientrano anche il recupero dell’ex serra di via Sforzesca con la creazione di nuovi alloggi residenziali e la ripavimentazione di piazza Pasteur. L’intero pacchetto è stato affidato nel 2020 tramite gara alla Notarimpresa, che a ridosso delle scorse festività natalizie aveva iniziato ad allestire il cantiere nel cortile interno. «A inizio giugno – spiega la società – abbiamo installato anche i ponteggi esterni, perché sembrava si potesse partire con i lavori». Ma la situazione è invece rimasta nel limbo. L’ultima famiglia rimasta non sembra ancora essere intenzionata a traslocare. Va detto che il Comune, già un anno fa, aveva avviato un dialogo con i residenti della palazzina popolare, proponendo nuove alternative abitative.

A gennaio l’assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini dichiarava: «Ci sono stati sicuramente dei ritardi sui traslochi dovuti al Covid – ammette l’assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini – E c’è ancora una persona con cui stiamo cercando un accordo. Purtroppo, nonostante le siano state offerte diverse soluzioni, sinora le ha rifiutate tutte. La nostra speranza è di riuscire a trovarne una condivisa nel più breve tempo possibile, per poter dare la possibilità all’impresa di terminare l’allestimento del cantiere e partire con i lavori in sicurezza». Speranza che sinora è rimasta disattesa.

«Attendiamo comunicazioni dal Comune, che sappiamo sta seguendo la situazione, anche monitorando i tempi – aggiungono da Notarimpresa – Al momento quelli previsti dal cronoprogramma sono ancora rispettati (trattandosi di un’opera legata a un appalto pubblico, prevede un termine entro cui va realizzata, ndr). La durata dei lavori è fissata in due anni, per cui ci siamo, ma più si va in là con i tempi…».

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Nata a Novara, diplomata al liceo scientifico Antonelli, si è poi laureata in Scienze della Comunicazione multimediale all'Università degli studi di Torino. Iscritta all'albo dei giornalisti pubblicisti dal 2006.