Da domenica 1 maggio l’uso degli strumenti per arginare i contagi da Covid-19 è stato alleggerito. Oltre il green pass, infatti, è stato sollevato l’obbligo di indossare la mascherina, anche in luoghi chiusi, salvo eccezioni come luogo di lavoro (almeno fino a giugno) e per accedere come visitatori ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere e Rsa.
Nonostante il via libera giunto da Roma, i dubbi e le perplessità rimangono: è giusto toglierle? Oppure sarebbe opportuno aspettare che i contagi scendano ancora? Se la manovra, almeno da un punto politico e sociale, pare aver trovato l’appoggio di molti, la comunità scientifica sembra rallentare l’entusiasmo.
«Via le mascherine, sì, ma attenzione – afferma Edoardo Moia, dirigente medico del reparto di igiene e sanità pubblica dell’Asl Novara e direttore del Sisp – perchè la pandemia non è sparita, anzi, come possiamo vedere, i contagi rimangono alti, sebbene con una sintomatologia più lieve rispetto a prima. Togliere uno strumento come la mascherina significa esporci a un rischio di un aumento dei contagi; ancor di più se – con la scusa del liberi tutti – perdiamo di vista quelle che sono state fino a oggi regole d’oro per combattere questo dannato virus. Un’infezione che, ripeto, non è debellata, è ancora in mezzo a noi e lo farà ancora per un po’ di tempo. I dati che abbiamo ci suggeriscono che, senza creare inutili allarmismi, questa variante di Covid non sembra risentire della bella stagione. Solitamente con l’aumentare delle temperature diminuisce anche il potere virale, ma non in questo caso, quindi, a maggior ragione, prestiamo attenzione».
«Suggerisco dunque – conclude Moia – di mantenere un atteggiamento intelligente, di evitare di togliere le mascherine in ambienti con molte persone e usare il buonsenso, sempre. Finisco nel ricordare che le mascherine chirurgiche proteggono gli altri, non chi le indossa, quindi se doveste trovarvi in situazioni dove c’è un numero elevato di persone io consiglio, ancora, di indossare le mascherine Ffp2».