Via libera dalla Regione alla Città della Salute di Novara

Via libera dalla Regione alla Città della Salute di Novara. Nella seduta di oggi il consiglio regionale (38 favorevoli, 4 contrari) ha approvato la legge necessaria a sbloccare il finanziamento statale per il nuovo ospedale. Ora la norma regionale di finanziamento passerà al vaglio del Ministero per l’accoglimento definitivo, prima dell’avvio delle procedure della gara d’appalto. Come è noto, l’opera prevede uno stanziamento statale di 95 milioni di euro, più 5 milioni dalla Regione e 220 milioni dai privati, per un totale di 320 milioni di euro.

E se fino al mese di dicembre l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, si era dimostrato perplesso sulla scelta di partenariato pubblico privato, mettendo in imbarazzo anche la sua stessa parte politica (leggi qui), oggi sembra essersi convinto che questa forma di finanziamento sia l’unica possibile: «Il ricorso ai fondi Inail – ha dichiarato – avrebbe richiesto un ulteriore rinvio dell’opera, così come l’insufficiente capacità di indebitamento della Regione non consentiva il ricorso all’accensione di un apposito mutuo, né tantomeno il finanziamento con fondi propri. con il supporto della Cassa depositi e prestiti, si è provveduto a rivedere il Piano economico finanziario, ottenendo un primo risparmio di oltre 90 milioni di euro di interessi (risparmi sui canoni di gestione), ai quali andranno probabilmente ad aggiungersi le ottimizzazioni che deriveranno dalla revisione del progetto, attraverso l’adattamento della struttura ai nuovi standard di edilizia sanitaria».

 

 

«Non è stato semplice superare le perplessità dell’assessorato – ha dichiarato l vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere del Pd, Domenico Rossi – ma il caso specifico di Novara non ammetteva alternative: trattandosi di un progetto già parzialmente finanziato e molto avanti nelle fasi di progettazione sarebbe stato irresponsabile riportare le lancette all’inizio del percorso cercando nuove forme di finanziamento».

Una posizione condivisa da tutto l’emiciclo o quasi precisa Rossi: «Ne sono convinti la maggioranza e l’assessore Icardi, ma non i consiglieri 5 Stelle che anche oggi hanno votato contro il disegno di legge per Novara, mentre al loro movimento e alla sindaca Appendino sta bene il PPP per il Parco della Salute di Torino: è inspiegabile considerato che le procedure sono pressoché identiche. Da segnalare un altro elemento politico rilevante: solo la responsabilità del centrosinistra, che ha mantenuto il numero legale ha evitato l’ennesimo rinvio a causa del gruppo di Fratelli d’Italia che ha disertato le votazioni dei primi due articoli (la legge per il nuovo ospedale è composta da tre ndr)».

Inoltre, con la consapevolezza che il ciclo del contratto pubblico è luogo privilegiato per mafie e corruzione, Rossi ha voluto presentare un ordine del giorno, poi approvato, collegato alla norma: «Un documento che ha l’obiettivo di favorire la predisposizione di iniziative utili alla prevenzione dei fenomeni corruttivi e delle infiltrazioni della criminalità organizzata. La mia proposta prevede l’introduzione dei “patti di integrità” (uno strumento previsto dalla legge, dall’Anac e dalla Commissione europea che garantisce la trasparenza e la correttezza delle gare d’appalto, contribuisce alla realizzazione di progetti di successo e permette di risparmiare denaro pubblico), l’estensione del protocollo Anac già siglato per Torino all’opera novarese e la stipula di un apposito protocollo con prefettura e forze dell’ordine per un controllo puntuale e costante dei cantieri, sulla scorta del protocollo cave». Approvata, su proposta del consigliere dem, anche una mozione che impegna la Regione a sostenere l’azienda ospedaliera per evitare che l’eventuale aumento del canone annuale si traduca in un taglio di servizi sanitari per il territorio.

Inevitabile la soddisfazione dei consiglieri leghisti novaresi Riccardo Lanzo, Letizia Nicotra e Federico Perugini: «Si tratta di un progetto di caratura nazionale che darà risposte concrete alle esigenze mediche dei novaresi, ma che comporterà anche benefici di natura tecnologica ed economica per tutto la parte orientale della regione. E per questo motivo ringraziamo i consiglieri che hanno detto sì, dimostrando buon senso, attenzione e interesse verso un tema, come la salute, che ci tocca tutti da vicino. In questo modo abbiamo garantito un cospicuo finanziamento ministeriale di circa 100 milioni di euro, in modo da assicurare risorse certe e speditezza nell’iter autorizzativo. Una vittoria del territorio, da oggi monitoreremo tutto il percorso di realizzazione fino alla consegna dell’opera.».

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Via libera dalla Regione alla Città della Salute di Novara. Nella seduta di oggi il consiglio regionale (38 favorevoli, 4 contrari) ha approvato la legge necessaria a sbloccare il finanziamento statale per il nuovo ospedale. Ora la norma regionale di finanziamento passerà al vaglio del Ministero per l’accoglimento definitivo, prima dell’avvio delle procedure della gara d’appalto. Come è noto, l’opera prevede uno stanziamento statale di 95 milioni di euro, più 5 milioni dalla Regione e 220 milioni dai privati, per un totale di 320 milioni di euro. E se fino al mese di dicembre l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, si era dimostrato perplesso sulla scelta di partenariato pubblico privato, mettendo in imbarazzo anche la sua stessa parte politica (leggi qui), oggi sembra essersi convinto che questa forma di finanziamento sia l’unica possibile: «Il ricorso ai fondi Inail – ha dichiarato - avrebbe richiesto un ulteriore rinvio dell’opera, così come l’insufficiente capacità di indebitamento della Regione non consentiva il ricorso all’accensione di un apposito mutuo, né tantomeno il finanziamento con fondi propri. con il supporto della Cassa depositi e prestiti, si è provveduto a rivedere il Piano economico finanziario, ottenendo un primo risparmio di oltre 90 milioni di euro di interessi (risparmi sui canoni di gestione), ai quali andranno probabilmente ad aggiungersi le ottimizzazioni che deriveranno dalla revisione del progetto, attraverso l’adattamento della struttura ai nuovi standard di edilizia sanitaria».     «Non è stato semplice superare le perplessità dell’assessorato – ha dichiarato l vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere del Pd, Domenico Rossi - ma il caso specifico di Novara non ammetteva alternative: trattandosi di un progetto già parzialmente finanziato e molto avanti nelle fasi di progettazione sarebbe stato irresponsabile riportare le lancette all’inizio del percorso cercando nuove forme di finanziamento». Una posizione condivisa da tutto l’emiciclo o quasi precisa Rossi: «Ne sono convinti la maggioranza e l’assessore Icardi, ma non i consiglieri 5 Stelle che anche oggi hanno votato contro il disegno di legge per Novara, mentre al loro movimento e alla sindaca Appendino sta bene il PPP per il Parco della Salute di Torino: è inspiegabile considerato che le procedure sono pressoché identiche. Da segnalare un altro elemento politico rilevante: solo la responsabilità del centrosinistra, che ha mantenuto il numero legale ha evitato l'ennesimo rinvio a causa del gruppo di Fratelli d’Italia che ha disertato le votazioni dei primi due articoli (la legge per il nuovo ospedale è composta da tre ndr)». Inoltre, con la consapevolezza che il ciclo del contratto pubblico è luogo privilegiato per mafie e corruzione, Rossi ha voluto presentare un ordine del giorno, poi approvato, collegato alla norma: «Un documento che ha l’obiettivo di favorire la predisposizione di iniziative utili alla prevenzione dei fenomeni corruttivi e delle infiltrazioni della criminalità organizzata. La mia proposta prevede l’introduzione dei “patti di integrità” (uno strumento previsto dalla legge, dall’Anac e dalla Commissione europea che garantisce la trasparenza e la correttezza delle gare d’appalto, contribuisce alla realizzazione di progetti di successo e permette di risparmiare denaro pubblico), l’estensione del protocollo Anac già siglato per Torino all’opera novarese e la stipula di un apposito protocollo con prefettura e forze dell’ordine per un controllo puntuale e costante dei cantieri, sulla scorta del protocollo cave». Approvata, su proposta del consigliere dem, anche una mozione che impegna la Regione a sostenere l’azienda ospedaliera per evitare che l’eventuale aumento del canone annuale si traduca in un taglio di servizi sanitari per il territorio. Inevitabile la soddisfazione dei consiglieri leghisti novaresi Riccardo Lanzo, Letizia Nicotra e Federico Perugini: «Si tratta di un progetto di caratura nazionale che darà risposte concrete alle esigenze mediche dei novaresi, ma che comporterà anche benefici di natura tecnologica ed economica per tutto la parte orientale della regione. E per questo motivo ringraziamo i consiglieri che hanno detto sì, dimostrando buon senso, attenzione e interesse verso un tema, come la salute, che ci tocca tutti da vicino. In questo modo abbiamo garantito un cospicuo finanziamento ministeriale di circa 100 milioni di euro, in modo da assicurare risorse certe e speditezza nell’iter autorizzativo. Una vittoria del territorio, da oggi monitoreremo tutto il percorso di realizzazione fino alla consegna dell’opera.».

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