Le telecamere di un autolavaggio a Sant’Agabio, la scorsa estate, avevano ripreso tutto: il giovane forzava il porta monete e rubava il denaro. Nel rione alla periferia del capoluogo, fra luglio e agosto, c’erano stati altri episodi di furto con scasso. Poi, sempre ad agosto, una donna era stata rapinata per strada a ridosso del centro storico, vicino alla piscina comunale di via Solferino: testimonianze e immagini della videosorveglianza avevano portato alla stessa persona.
Processato con rito abbreviato M.E., 28 anni, residente a Novara e già noto alle forze dell’ordine – nello stesso periodo era stato arrestato per il furto di un motorino e l’evasione dai domiciliari – è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione per rapina. Il tribunale ha invece dichiarato il non doversi procedere per gli episodi di furto contestati, perché le vittime hanno ritirato le denunce dietro l’impegno a risarcire i danno. Il fatto più grave contestato al giovane era l’aggressione avvenuta nei pressi della piscina di via Solferino: un pomeriggio aveva incrociato e bloccato una donna, e le aveva strappato violentemente due catenine dal collo. Per riuscire a scappare indisturbato, vista la reazione della vittima, il rapinatore l’aveva spinta e schiaffeggiata. Ben presto le indagini della polizia si erano subito incrociate con quelle dei furti a Sant’Agabio, portando a ritenere che si trattasse sempre dello stesso autore, raggiunto qualche settimana dopo da un’ordinanza di custodia cautelare.
