Vicenda Novara Calcio, le reazioni in città

Ultrà del Gozzano

La notizia che l’ex presidente del Novara Calcio Marcello Cianci è sato denunciato per ricettazione dopo essere stato fermato a Locri con 200 mila euri in auto, in poche ore ha fatto il giro dela città. Una vicenda che, come lui stesso ha ammesso alla Guardia di Finanza, non ha nulla a che fare con questioni professionali.

Forti, però, le ripercussioni sull’immagine della società sportiva, già incrinata da diversi mesi, e sulla città di Novara. Nella giornata di ieri i tifosi hanno annunciato una manifestazione pacifica davanti allo stadio Piola in occasione del derby di domenica 7 febbraio contro l’Alessandria. Sempre ieri il proprietario Maurizio Rullo, in una lunga intervista a La Voce, ha dichiarato che la vendita della società è cosa fatta e sarà conclusa entro la fine del mese.

In una situazione così delicata, molti sono i soggetti che dovrebbero parlare e che, invece, hanno preferito la linea del silenzio a cominciare dal socio di minoranza Massimo De Salvo o l’ex presidente Carlo Accornero i quali, contattati, hanno affermato di non avere nulla da dire, per il momento.

L’assessore allo Sport Marina Chiarelli si limita dire: «Una vicenda assurda e gravissima. Bene le dimissioni immediate ma chiediamo che si faccia rapidamente chiarezza perché Novara e il Novara Calcio non meritano tale discredito». Nulla da dichiarare anche da parte del sindaco Alessandro Canelli.

 

 

L’unico che ha voglia di parlare è il capogruppo del Pd in consiglio comunale Rossano Pirovano che nella precedente amministrazione aveva ricoperto il ruolo di asssessore allo Sport: «Novara ci fa una pessima figura e non lo merita perchè qui ci sono persone per bene. Ci auguriamo che la società non c’entri davvero nulla in questa vicenda: si può retrocedere in uan categoria per demeriti sportivi, ma non per fatti di cronaca. Dispiace che non ci sia mai stato modo di conoscere proprietà, se non si considera il tessuto cittadino non si fa molta strada. Il fatto che nel CdA non ci sia nessun novarese, la dice lunga: nel momento in cui gli imprenditori locali si sono defilati, evidentemente c’era qualcosa che non andava. In passato c’è sempre stato un buon rapporto tra squadra, amministrazioni e realtà imprenditoriali, perchè ora no? Ricordo che la proprietà dei De Salvo si era integrata molto bene anche interessandosi alle problematiche della città. Per non parlare della questione Cittadella dello sport: troppi nodi das sciogliere e risposte che ancora non sono state date».

Anche il consigliere regionale Domenico Rossi si è espresso sulla questione: «La vicenda merita molta attenzione: alle Procure spetta il compito di accertare i fatti da un punto di vista giudiziario, ma una spiegazione alla città è dovuta, perché in questi casi, anche solo un’ombra pesa come un macigno. Non credo sia sufficiente prendere le distanze relegando il tutto a questioni personali: è doveroso chiarire i legami con Cianci non solo nel contesto sportivo, in quanto non sono ammissibili zone grigie. Novara deve esigerlo e mi auguro che tutte le forze politiche, economiche e sociali sappiano farlo con forza, ma anche lavorare affinché si tutelino sia una realtà storica e importante come il Novara Calcio sia l’immagine e le prospettive di crescita della nostra città attraverso un percorso cristallino e privo di ombre».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Vicenda Novara Calcio, le reazioni in città

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La notizia che l’ex presidente del Novara Calcio Marcello Cianci è sato denunciato per ricettazione dopo essere stato fermato a Locri con 200 mila euri in auto, in poche ore ha fatto il giro dela città. Una vicenda che, come lui stesso ha ammesso alla Guardia di Finanza, non ha nulla a che fare con questioni professionali.

Forti, però, le ripercussioni sull’immagine della società sportiva, già incrinata da diversi mesi, e sulla città di Novara. Nella giornata di ieri i tifosi hanno annunciato una manifestazione pacifica davanti allo stadio Piola in occasione del derby di domenica 7 febbraio contro l’Alessandria. Sempre ieri il proprietario Maurizio Rullo, in una lunga intervista a La Voce, ha dichiarato che la vendita della società è cosa fatta e sarà conclusa entro la fine del mese.

In una situazione così delicata, molti sono i soggetti che dovrebbero parlare e che, invece, hanno preferito la linea del silenzio a cominciare dal socio di minoranza Massimo De Salvo o l’ex presidente Carlo Accornero i quali, contattati, hanno affermato di non avere nulla da dire, per il momento.

L’assessore allo Sport Marina Chiarelli si limita dire: «Una vicenda assurda e gravissima. Bene le dimissioni immediate ma chiediamo che si faccia rapidamente chiarezza perché Novara e il Novara Calcio non meritano tale discredito». Nulla da dichiarare anche da parte del sindaco Alessandro Canelli.

 

 

L’unico che ha voglia di parlare è il capogruppo del Pd in consiglio comunale Rossano Pirovano che nella precedente amministrazione aveva ricoperto il ruolo di asssessore allo Sport: «Novara ci fa una pessima figura e non lo merita perchè qui ci sono persone per bene. Ci auguriamo che la società non c’entri davvero nulla in questa vicenda: si può retrocedere in uan categoria per demeriti sportivi, ma non per fatti di cronaca. Dispiace che non ci sia mai stato modo di conoscere proprietà, se non si considera il tessuto cittadino non si fa molta strada. Il fatto che nel CdA non ci sia nessun novarese, la dice lunga: nel momento in cui gli imprenditori locali si sono defilati, evidentemente c’era qualcosa che non andava. In passato c’è sempre stato un buon rapporto tra squadra, amministrazioni e realtà imprenditoriali, perchè ora no? Ricordo che la proprietà dei De Salvo si era integrata molto bene anche interessandosi alle problematiche della città. Per non parlare della questione Cittadella dello sport: troppi nodi das sciogliere e risposte che ancora non sono state date».

Anche il consigliere regionale Domenico Rossi si è espresso sulla questione: «La vicenda merita molta attenzione: alle Procure spetta il compito di accertare i fatti da un punto di vista giudiziario, ma una spiegazione alla città è dovuta, perché in questi casi, anche solo un’ombra pesa come un macigno. Non credo sia sufficiente prendere le distanze relegando il tutto a questioni personali: è doveroso chiarire i legami con Cianci non solo nel contesto sportivo, in quanto non sono ammissibili zone grigie. Novara deve esigerlo e mi auguro che tutte le forze politiche, economiche e sociali sappiano farlo con forza, ma anche lavorare affinché si tutelino sia una realtà storica e importante come il Novara Calcio sia l’immagine e le prospettive di crescita della nostra città attraverso un percorso cristallino e privo di ombre».


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