Inaugurato nel 1956 allo scopo di dare una nuova vita ai profughi dalmati, il Villaggio Dalmazia, nella zona sud di Novara, è uno dei quartieri più degradati della città, ma con una fortissima identità collettiva. Proprio su quest’area il Comune ha deciso di investire con un progetto di rigenerazione urbana e sociale inserito tra quelli finanziabili con i fondi del Recovery.
Un’idea progettualle che nasce proprio dalle esigenze post Covid dove la casa assume caratteristiche sia per essere spazio di benessere che luogo di lavoro: «Un traguardo che non deve aumentare le disuguaglianze, ma grazie al coinvolgimento degli stakeholder pubblici deve essere patrimonio di tutti» si legge nella proposta.
Si parla di 45 milioni di euro non solo per il recupero funzionale dei caseggiati esistenti, ma anche per un vero e proprio itinerario sperimentale di costruzione della comunità. «L’idea – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Mario Paganini durante la presentazione – è quella di fare del Villaggio un distretto con una nuova declinazione di residenza: luogo di lavoro, formazione, condivisione di interessi e creazione di comunità, grazie a spazi condivisi quali lavanderie, spazi conferenze, giardino attrezzato anche per cinema all’aperto, orti speciali servizi trasversali e tempo in comune, supportato da una piattaforma digitale di i ncontro e un sistema di crediti per usufruire di servizi, guadagnati condividendo oggetti o tempo. Una zona dove vivono persone con fragilità, ideale per un progetto di rigenerazione allo scopo di ridurre l’emarginazione e il degrado. Un modello che potrà essere replicato in altre zone periferiche della città».