Arrestata per la seconda volta in pochi mesi. A maggio era stata la figlia minorenne a chiamare la polizia: «Mia mamma mi picchia». Il suo grido di aiuto era stato subito raccolto dalla magistratura, che aveva disposto per la donna il divieto di avvicinamento alla ragazzina. L’altro giorno non lo ha rispettato: e così la polizia è intervenuta nuovamente a casa della minore bloccando la madre, una quarantacinquenne di origine ucraina abitante in città, con l’accusa di violazione del provvedimento cautelare. L’arresto è stato convalidato in tribunale e ora il giudice potrebbe valutare un aggravamento della misura da «codice rosso», per evitare altre future incursioni non autorizzate.
La donna è indagata per maltrattamenti in famiglia. A maggio si era reso necessario l’intervento della polizia perché la minore era stata colpita violentemente al naso. Quando era arrivata in questura perdeva ancora sangue. Poi aveva rincarato la dose, descrivendo un pesante quadro di vessazioni domestiche: «E’ successo altre volte». Secondo quanto ricostruito finora dagli investigatori – si tratta di un’indagine allo stato iniziale, con dichiarazioni tutte da verificare – la storia famigliare sarebbe caratterizzata da una lunga serie di episodi violenti fra le mura domestiche, fatta di insulti continui, denigrazioni, in alcune occasioni anche qualche spintone, qualche schiaffo. La ragazzina avrebbe anche aggiunto di essere stata spesso costretta a fare lavori casalinghi, quasi come una sorta di «Cenerentola», visto che la madre, spesso ubriaca, in casa faceva poco o nulla.