Autunno di rincari: bar e ristoranti aumentano i prezzi. Fipe Novara: «Bollette triplicate rispetto allo scorso anno»

La Federazione ha inoltrato alcune richieste al governo. Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi Fipe, a luglio i prezzi dei servizi della ristorazione sono cresciuti del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2021

Bar e ristoranti aumentano i prezzi per far fronte all’impennata dei costi. Le aziende, infatti, in modo particolare le Pmi, non sono più in grado di reggere all’urto dei rincari a doppia cifra dell’energia e delle materie prime e sono costrette a trasferirli a valle, ai consumatori. «Finchè hanno potuto i ristoratori hanno cercato di assorbire i rialzi nella propria attività, ma da settembre purtroppo non sarà più possibile e tutti dovremo aumentare i prezzi a discapito dei clienti – commenta Massimo Sartoretti, presidente di Fipe Confcommercio Alto Piemonte -. Sarà un problema grave, consapevoli del fatto che anche gli stipendi sono bassi, non adeguati al costo della vita. Ci auguriamo che il nuovo governo si occupi seriamente della situazione, ad esempio con sgravi fiscali per permetterci di far fronte alle spese senza aumentare i prezzi».

Tra le richieste della Federazione ci sono, infatti, l’estensione e il rafforzamento del credito di imposta (superiore al 15% per l’energia elettrica e al 25% per il gas) oltre alla possibilità di rateizzare le bollette.

Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi Fipe, a luglio i prezzi dei servizi della ristorazione sono cresciuti del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2021, a fronte di una crescita media nei paesi dell’Unione europea del 7,8%, con incrementi del 9,2% in Austria, dell’8% in Olanda e del 7,7% in Germania.

«Le mi bollette sono aumentate di tre volte e mezzo: mediamente spendevo circa 2000/2500 euro al mese, ora sono arrivato a 8000 con una una punta di 11 mila euro a giugno a fronte di 3700 euro dello scorso anno nello stesso periodo» prosegue Sartoretti.

Non solo energia, però. Anche le materie prime hanno subito un notevole rialzo dei prezzi, bastia guardare il carrello della spesa: «Abbiamo visto aumenti del 30/40% a scendere, soprattutto nella carne, farine e oli – aggiunge il presidente -. Al momento l’unico prodotto che, invece, subito un a diminuzione è il pomodoro. I metodi che il governo può mettere in campo per venirci incontro sono tanti, credo però sia impossibile abbassare i costi delle forniture elettriche Noi viviamo di idroelettrico, ma paghiamo le conseguenze di zone in cui viene usato solo gas e carbone».

La Federazione, intanto, annuncia un’iniziativa che verrà portata avanti nei prossimi giorni: si tratta di “Bollette in Vetrina” con cui i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe-Confcommercio potranno incorniciare e mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Autunno di rincari: bar e ristoranti aumentano i prezzi. Fipe Novara: «Bollette triplicate rispetto allo scorso anno»

La Federazione ha inoltrato alcune richieste al governo. Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi Fipe, a luglio i prezzi dei servizi della ristorazione sono cresciuti del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2021

Bar e ristoranti aumentano i prezzi per far fronte all’impennata dei costi. Le aziende, infatti, in modo particolare le Pmi, non sono più in grado di reggere all’urto dei rincari a doppia cifra dell’energia e delle materie prime e sono costrette a trasferirli a valle, ai consumatori. «Finchè hanno potuto i ristoratori hanno cercato di assorbire i rialzi nella propria attività, ma da settembre purtroppo non sarà più possibile e tutti dovremo aumentare i prezzi a discapito dei clienti – commenta Massimo Sartoretti, presidente di Fipe Confcommercio Alto Piemonte -. Sarà un problema grave, consapevoli del fatto che anche gli stipendi sono bassi, non adeguati al costo della vita. Ci auguriamo che il nuovo governo si occupi seriamente della situazione, ad esempio con sgravi fiscali per permetterci di far fronte alle spese senza aumentare i prezzi».

Tra le richieste della Federazione ci sono, infatti, l’estensione e il rafforzamento del credito di imposta (superiore al 15% per l’energia elettrica e al 25% per il gas) oltre alla possibilità di rateizzare le bollette.

Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi Fipe, a luglio i prezzi dei servizi della ristorazione sono cresciuti del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2021, a fronte di una crescita media nei paesi dell’Unione europea del 7,8%, con incrementi del 9,2% in Austria, dell’8% in Olanda e del 7,7% in Germania.

«Le mi bollette sono aumentate di tre volte e mezzo: mediamente spendevo circa 2000/2500 euro al mese, ora sono arrivato a 8000 con una una punta di 11 mila euro a giugno a fronte di 3700 euro dello scorso anno nello stesso periodo» prosegue Sartoretti.

Non solo energia, però. Anche le materie prime hanno subito un notevole rialzo dei prezzi, bastia guardare il carrello della spesa: «Abbiamo visto aumenti del 30/40% a scendere, soprattutto nella carne, farine e oli – aggiunge il presidente -. Al momento l’unico prodotto che, invece, subito un a diminuzione è il pomodoro. I metodi che il governo può mettere in campo per venirci incontro sono tanti, credo però sia impossibile abbassare i costi delle forniture elettriche Noi viviamo di idroelettrico, ma paghiamo le conseguenze di zone in cui viene usato solo gas e carbone».

La Federazione, intanto, annuncia un’iniziativa che verrà portata avanti nei prossimi giorni: si tratta di “Bollette in Vetrina” con cui i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe-Confcommercio potranno incorniciare e mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica.

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