Banco Bpm chiede chiarimenti alla Consob circa l’Ops lanciata da UniCredit affinché adotti «provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder della della banca e del mercato nonché dell’offerta pubblica promossa sulle azioni di Anima» contestando l’offerta dello scorso 24 novembre. In una lunga nota rilasciata ieri al termine del CdA, Banco Bpm specifica di avere la necessità di chiarire «in via preliminare e nel migliore interesse dei propri azionisti e del mercato».
La tesi del Banco, comunque tutta da dimostrare, sarebbe quella secondo cui Unicredit stia facendo uso strumentale dell’Ops attraverso un’offerta lanciata a un prezzo basso allo scopo di limitare lo spazio di manovra condizionando così anche l’Opa su Anima, società che si trova al di fuori del perimetro dell’operazione. Di qui la richiesta alla Consob di decidere sull’improcedibilità dell’offerta stessa.
Secondo quando riportato nella nota del Banco «il prezzo al 22 novembre 2024, ultima data antecedente l’annuncio dell’offerta, incorpora le informazioni comunicate al mercato in data 6 novembre 2024 in merito ai risultati trimestrali e alle azioni intraprese a partire da tale data: ogni riferimento al prezzo dell’azione Bpm al 6 novembre 2024 e definito da UniCredit prezzo “undisturbed”, è inappropriato e non pertinente» inoltre «il premio determinato sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Unicredit al 22 novembre rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Bpm al 6 novembre non è il 14,8% riportato nel comunicato: il dato corretto è pari al 3,9%». E ancora: «Sulla base dei prezzi ufficiali del 16 dicembre, lo sconto (e non il premio) implicito nel corrispettivo annunciato da UniCredit lo scorso 25 novembre è salito al 14,2%».
Le parole del banchiere Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm: «L’operazione proposta da UniCredit non riconosce un premio a favore dei nostri azionisti, come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto. Peraltro, non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’OPA su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre. non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto».