Cna Novara: «Tassazione diminuita ma pesa ancora molto sulle imprese»

I piccoli imprenditori di Novara, Vercelli e Verbania devono lavorare fino al mese di luglio per pagare le tasse.  Precisamente  il 5 del mese a Verbania, il 10 a Novara, il 26 a Vercelli.

Queste le date rilevate dall’Osservatorio permanente sul fisco di CNA, nell’ambito dell’indagine effettuata su tutto il territorio nazionale, che ha calcolato il peso del fisco sulle spalle di un’impresa ‘tipo’, prendendo in considerazione tutte le imposte locali pagate e stilando una classifica dei Comuni più virtuosi, sulla base del Total Tax Rate (TTR, ovvero la percentuale ricavata dalla somma di tutte le imposte pagate).

In questa classifica Verbania conquista il 22° posto su 114 città esaminate, con un TTR del 51,2%, Novara si trova più o meno a metà, collocandosi al 61° posto con un TTR del 52,5%, mentre Vercelli si trova al 113°, il penultimo posto, con un’incidenza al 57,1%. Peggio c’è solo Agrigento.

Per arrivare a questi risultati si è utilizzato lo stesso esempio standard preso in esame anche nelle precedenti rilevazioni, che considera un’impresa con ricavi annui pari a 431.000 euro, costo del personale (4 operai e 1 impiegato) pari a 165.000 euro, costo del venduto 160.000 euro, altri costi e ammortamenti 56.000 euro, reddito d’impresa 50.000 euro, laboratorio artigiano 350 mq o negozio di 175 mq, per un valore commerciale di 250.000 euro.

I calcoli sono stati effettuati considerando tutti gli elementi che rientrano nel concetto di pressione fiscale Istat (tributi Irpef, Irap, Imu e tassazione sui rifiuti) più i contributi previdenziali dovuti dall’artigiano, identificati come IVS.

L’Osservatorio mostra che l’anno scorso la tassazione media sulle imprese è scesa al 52,7% grazie alla deduzione Imu del 100%, l’eliminazione dell’Irap e la rimodulazione dell’Irpef, tutti interventi sollecitati da anni da CNA. La pressione fiscale così è scesa di 7,5 punti percentuali e si è ridotta anche la distanza tra i Comuni più virtuosi e quelli dove il peso delle tasse è maggiore, da 16 punti a 11,3. Bolzano resta al primo posto con un TTR pari al 46,7% mentre all’ultimo posto tra i capoluoghi di provincia c’è Agrigento con il 58%. Le differenze nella tassazione dipendono dalla Tari e dalle rendite catastali che non sono allineate ai valori commerciali. Anche se la pressione fiscale è scesa resta comunque elevata. A Bolzano l’impresa deve lavorare fino al 18 giugno per pagare il ‘socio Stato’ mentre ad Agrigento è necessario sgobbare fino al 30 luglio.

«E’ evidente come in Italia non esista una pressione fiscale – ha spiegato Marco Pasquino (in foto), direttore CNA Piemonte Nord  – ma tante pressioni fiscali a seconda della natura del soggetto che produce il reddito, della natura del reddito stesso e, infine, a seconda della localizzazione dell’attività produttiva, questo ultimo aspetto per effetto del federalismo fiscale introdotto tra il 2009 e il 2014. La realtà italiana è molto complessa e differenziata a livello generale e territoriale. La rilevazione del nostro Osservatorio ha mantenuto i criteri delle precedenti indagini, con l’obiettivo di ottenere una fotografia che ci consenta di valutare l’efficacia delle soluzioni adottate dai Governi e dalle amministrazioni comunali per ridurre la pressione fiscale sulle piccole imprese, misurando la variazione del TTR nel tempo e nel territorio. In sostanza, questo studio vuole essere una cartina tornasole delle politiche fiscali messe in campo».

«Dall’indagine emergono infatti vistose e profonde differenze sul territorio – ha aggiunto Massimo Pasteris, presidente CNA Piemonte Nord – e, mediamente, al Nord il Total Tax Rate è inferiore rispetto al Sud. Su questo si deve interrogare il Paese e anche noi come Associazione. Le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo».

Di seguito il link per scaricare la versione integrale della ricerca.

https://www.cna.it/wp-content/uploads/2023/04/Testo-integrale-osservatorio.pdf

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Cna Novara: «Tassazione diminuita ma pesa ancora molto sulle imprese»

I piccoli imprenditori di Novara, Vercelli e Verbania devono lavorare fino al mese di luglio per pagare le tasse.  Precisamente  il 5 del mese a Verbania, il 10 a Novara, il 26 a Vercelli.

Queste le date rilevate dall’Osservatorio permanente sul fisco di CNA, nell’ambito dell’indagine effettuata su tutto il territorio nazionale, che ha calcolato il peso del fisco sulle spalle di un’impresa ‘tipo’, prendendo in considerazione tutte le imposte locali pagate e stilando una classifica dei Comuni più virtuosi, sulla base del Total Tax Rate (TTR, ovvero la percentuale ricavata dalla somma di tutte le imposte pagate).

In questa classifica Verbania conquista il 22° posto su 114 città esaminate, con un TTR del 51,2%, Novara si trova più o meno a metà, collocandosi al 61° posto con un TTR del 52,5%, mentre Vercelli si trova al 113°, il penultimo posto, con un’incidenza al 57,1%. Peggio c’è solo Agrigento.

Per arrivare a questi risultati si è utilizzato lo stesso esempio standard preso in esame anche nelle precedenti rilevazioni, che considera un’impresa con ricavi annui pari a 431.000 euro, costo del personale (4 operai e 1 impiegato) pari a 165.000 euro, costo del venduto 160.000 euro, altri costi e ammortamenti 56.000 euro, reddito d’impresa 50.000 euro, laboratorio artigiano 350 mq o negozio di 175 mq, per un valore commerciale di 250.000 euro.

I calcoli sono stati effettuati considerando tutti gli elementi che rientrano nel concetto di pressione fiscale Istat (tributi Irpef, Irap, Imu e tassazione sui rifiuti) più i contributi previdenziali dovuti dall’artigiano, identificati come IVS.

L’Osservatorio mostra che l’anno scorso la tassazione media sulle imprese è scesa al 52,7% grazie alla deduzione Imu del 100%, l’eliminazione dell’Irap e la rimodulazione dell’Irpef, tutti interventi sollecitati da anni da CNA. La pressione fiscale così è scesa di 7,5 punti percentuali e si è ridotta anche la distanza tra i Comuni più virtuosi e quelli dove il peso delle tasse è maggiore, da 16 punti a 11,3. Bolzano resta al primo posto con un TTR pari al 46,7% mentre all’ultimo posto tra i capoluoghi di provincia c’è Agrigento con il 58%. Le differenze nella tassazione dipendono dalla Tari e dalle rendite catastali che non sono allineate ai valori commerciali. Anche se la pressione fiscale è scesa resta comunque elevata. A Bolzano l’impresa deve lavorare fino al 18 giugno per pagare il ‘socio Stato’ mentre ad Agrigento è necessario sgobbare fino al 30 luglio.

«E’ evidente come in Italia non esista una pressione fiscale – ha spiegato Marco Pasquino (in foto), direttore CNA Piemonte Nord  – ma tante pressioni fiscali a seconda della natura del soggetto che produce il reddito, della natura del reddito stesso e, infine, a seconda della localizzazione dell’attività produttiva, questo ultimo aspetto per effetto del federalismo fiscale introdotto tra il 2009 e il 2014. La realtà italiana è molto complessa e differenziata a livello generale e territoriale. La rilevazione del nostro Osservatorio ha mantenuto i criteri delle precedenti indagini, con l’obiettivo di ottenere una fotografia che ci consenta di valutare l’efficacia delle soluzioni adottate dai Governi e dalle amministrazioni comunali per ridurre la pressione fiscale sulle piccole imprese, misurando la variazione del TTR nel tempo e nel territorio. In sostanza, questo studio vuole essere una cartina tornasole delle politiche fiscali messe in campo».

«Dall’indagine emergono infatti vistose e profonde differenze sul territorio – ha aggiunto Massimo Pasteris, presidente CNA Piemonte Nord – e, mediamente, al Nord il Total Tax Rate è inferiore rispetto al Sud. Su questo si deve interrogare il Paese e anche noi come Associazione. Le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo».

Di seguito il link per scaricare la versione integrale della ricerca.

https://www.cna.it/wp-content/uploads/2023/04/Testo-integrale-osservatorio.pdf

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