CNA Piemonte: «La politica rilanci il patto sociale per riavviare lo sviluppo economico»

Tra le proposte ai prossimi candidati piemontesi al Parlamento fisco, automotive e incentivi

CNA Piemonte rilancia sul territorio quanto CNA nazionale ha elaborato come manifesto inviato ai leader politici italiani in vista del voto del 25 settembre nell’auspicio di una legislatura a misura anche degli artigiani e delle piccole imprese.

«È importante che anche i rappresentanti regionali possano farsi parte attiva in una strategia di rilancio che dal livello centrale a quello periferico. CNA ha preparato un decalogo, una serie di proposte concrete per un nuovo patto sociale mirato a ripartire dalle nostre solide radici per ri-avviare decisamente lo sviluppo economico e sociale dell’Italia», ha spiegato il segretario regionale Delio Zanzottera (in foto).

«Dopo l’esperienza di questi anni – ha aggiunto il presidente regionale Bruno Scanferla -. La CNA Piemonte chiede che alla cultura emergenziale si sostituisca una ritrovata capacità di guardare le profonde trasformazioni che investono la società italiana, in modo da recuperare la centralità dei soggetti sociali, veri e propri connettori ai processi reali. CNA chiede di assicurare continuità e sostenibilità agli incentivi, ampliandone l’ambito anche agli immobili produttivi. Disporre di un adeguato orizzonte temporale, perlomeno decennale, consente la programmazione e lo svolgimento dei lavori senza creare tensioni e strozzature».

Per andare su temi piemontesi. «L’attuazione del Green Deal europeo, finalizzato a governare la transizione ecologica in chiave di sostenibilità, avrà impatti rilevanti sull’attività delle imprese, in particolare il piano Fit for 55 che impegna i paesi a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 – ha aggiunto Scanferla -. Un cambiamento epocale che impatterà in maniera profonda su intere filiere oggi fiore all’occhiello del made in Italy costituite, in gran parte, da piccole imprese. CNA chiede una politica industriale condivisa che accompagni la trasformazione delle filiere produttive coinvolte, a partire da quella dell’auto, che interessa molte decine di migliaia di piccole imprese operanti nella produzione e manutenzione dei veicoli, nei sistemi di alimentazione e trasporto. Il coinvolgimento di tutti gli attori economici è fondamentale, posto che questi grandi processi non possono essere improntati alla neutralità tecnologica delle scelte».

«È il tempo di affrontare con decisione il capitolo della cattiva burocrazia – ha continuato Zanzottera -. Ora più che mai è necessario compiere un vero cambio di passo, reso possibile dalle riforme di sistema e dalla disponibilità di ingenti risorse economiche messe a disposizione dal PNRR per dare finalmente attuazione alle richieste di artigiani e piccole imprese».

Le dieci proposte di CNA

  1. Energia, con un focus sulla scelta strategica dell’autoproduzione
  2. Semplificazione, ritenuta la strada maestra del cambiamento
  3. Politica industriale, tagliata su artigiani e piccole imprese
  4. Export, Made in Italy, Turismo, tre leve di crescita
  5. Lavoro, contrattazione collettiva, formazione, rappresentanza, per favorire una occupazione di qualità e uno scatto di produttività
  6. Fisco, chiesto più leggero, più semplice e più orientato all’espansione
  7. Concorrenza, in un’ottica di tutela delle piccole imprese
  8. Infrastrutture, materiali e immateriali, per irrobustire l’ossatura del nostro Paese
  9. Legalità, da perseguire combattendo la criminalità ma anche tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura
  10. Welfare e Pensioni, per assicurare condizioni dignitose agli anziani e ai cittadini più fragili

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Tra le proposte ai prossimi candidati piemontesi al Parlamento fisco, automotive e incentivi

CNA Piemonte rilancia sul territorio quanto CNA nazionale ha elaborato come manifesto inviato ai leader politici italiani in vista del voto del 25 settembre nell’auspicio di una legislatura a misura anche degli artigiani e delle piccole imprese.

«È importante che anche i rappresentanti regionali possano farsi parte attiva in una strategia di rilancio che dal livello centrale a quello periferico. CNA ha preparato un decalogo, una serie di proposte concrete per un nuovo patto sociale mirato a ripartire dalle nostre solide radici per ri-avviare decisamente lo sviluppo economico e sociale dell’Italia», ha spiegato il segretario regionale Delio Zanzottera (in foto).

«Dopo l’esperienza di questi anni – ha aggiunto il presidente regionale Bruno Scanferla -. La CNA Piemonte chiede che alla cultura emergenziale si sostituisca una ritrovata capacità di guardare le profonde trasformazioni che investono la società italiana, in modo da recuperare la centralità dei soggetti sociali, veri e propri connettori ai processi reali. CNA chiede di assicurare continuità e sostenibilità agli incentivi, ampliandone l’ambito anche agli immobili produttivi. Disporre di un adeguato orizzonte temporale, perlomeno decennale, consente la programmazione e lo svolgimento dei lavori senza creare tensioni e strozzature».

Per andare su temi piemontesi. «L’attuazione del Green Deal europeo, finalizzato a governare la transizione ecologica in chiave di sostenibilità, avrà impatti rilevanti sull’attività delle imprese, in particolare il piano Fit for 55 che impegna i paesi a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 – ha aggiunto Scanferla -. Un cambiamento epocale che impatterà in maniera profonda su intere filiere oggi fiore all’occhiello del made in Italy costituite, in gran parte, da piccole imprese. CNA chiede una politica industriale condivisa che accompagni la trasformazione delle filiere produttive coinvolte, a partire da quella dell’auto, che interessa molte decine di migliaia di piccole imprese operanti nella produzione e manutenzione dei veicoli, nei sistemi di alimentazione e trasporto. Il coinvolgimento di tutti gli attori economici è fondamentale, posto che questi grandi processi non possono essere improntati alla neutralità tecnologica delle scelte».

«È il tempo di affrontare con decisione il capitolo della cattiva burocrazia – ha continuato Zanzottera -. Ora più che mai è necessario compiere un vero cambio di passo, reso possibile dalle riforme di sistema e dalla disponibilità di ingenti risorse economiche messe a disposizione dal PNRR per dare finalmente attuazione alle richieste di artigiani e piccole imprese».

Le dieci proposte di CNA

  1. Energia, con un focus sulla scelta strategica dell’autoproduzione
  2. Semplificazione, ritenuta la strada maestra del cambiamento
  3. Politica industriale, tagliata su artigiani e piccole imprese
  4. Export, Made in Italy, Turismo, tre leve di crescita
  5. Lavoro, contrattazione collettiva, formazione, rappresentanza, per favorire una occupazione di qualità e uno scatto di produttività
  6. Fisco, chiesto più leggero, più semplice e più orientato all’espansione
  7. Concorrenza, in un’ottica di tutela delle piccole imprese
  8. Infrastrutture, materiali e immateriali, per irrobustire l’ossatura del nostro Paese
  9. Legalità, da perseguire combattendo la criminalità ma anche tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura
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