Distretti industriali sotto pressione, ma anche pieni di opportunità: il tour di Gori e Bonaccini fa tappa a Novara

I due europarlamentari hanno avviato un percorso di ascolto con imprenditori, sindacati e associazioni di categoria, visitando realtà come Novamont, Memc e Comoli Ferrari, aziende simbolo di un tessuto produttivo vivace ma attraversato da forti criticità

La voce dell’industria novarese arriva chiara e decisa ai rappresentanti del Parlamento europeo. Dazi, semplificazione burocratica, Green Deal, costi dell’energia e competitività internazionale: sono questi i temi emersi con forza durante l’incontro tra gli europarlamentari del Partito Democratico, Giorgio Gori e Stefano Bonaccini, e il mondo produttivo novarese.

Nel quadro del loro tour nei distretti industriali del Nord Italia, Gori e Bonaccini hanno fatto tappa ieri anche a Novara, accompagnati dal segretario regionale Domenico Rossi, dal segretario provinciale Rossano Pirovano e dalla consigliera comunale Sara Paladini. Obiettivo dell’iniziativa: ascoltare da vicino le istanze dei territori e confrontarsi sulle politiche europee per l’industria, la manifattura, il lavoro e l’energia.

Il contesto in cui si muove questa iniziativa è complesso. La transizione green, l’instabilità geopolitica e le nuove barriere commerciali stanno mettendo a dura prova la competitività dell’industria europea. In questo scenario, Gori e Bonaccini hanno avviato un percorso di ascolto con imprenditori, sindacati e associazioni di categoria, visitando realtà come Novamont, Memc e Comoli Ferrari, aziende simbolo di un tessuto produttivo vivace ma attraversato da forti criticità.

«Fare impresa e innovazione oggi – ha dichiarato Gori – è particolarmente difficile a causa di fattori internazionali, ma anche perché l’Italia ha un problema strutturale: una produttività ferma da anni e salari che faticano a crescere. A Novara, ogni azienda ci ha raccontato le proprie difficoltà: dalla concorrenza internazionale ai costi dell’energia. Eppure c’è una grande vitalità, che punta sull’innovazione piuttosto che sulla guerra dei prezzi».

Gori ha sottolineato l’importanza di un Green Deal che tenga conto anche degli aspetti economici e sociali: «Il percorso verso la sostenibilità va fatto, ma l’Europa non può dimenticare chi produce. Novamont, ad esempio, è una realtà virtuosa che avrebbe meritato maggiore valorizzazione da parte delle istituzioni europee. Al contrario, Memc si è detta soddisfatta dell’orientamento comunitario finora».

Tra le prospettive più promettenti, Gori ha citato Silicon Box «un investimento strategico nel settore dei semiconduttori. Non esiste un altro insediamento produttivo simile in Europa. Se il territorio saprà accompagnarlo con le giuste competenze e formazione, potrà diventare un punto di svolta per la vocazione industriale della zona».

Anche Bonaccini ha insistito sulla necessità di una visione chiara per il futuro industriale del Paese: «Il Nord Italia produce metà del Pil nazionale. In questo contesto c’è molta preoccupazione. Il governo manca di una politica industriale coerente e, nell’incertezza, le imprese investono meno. La vera sfida, oggi, non sono tanto i dazi Usa quanto la competizione con le importazioni asiatiche. La Cina vuole presentarsi come un partner per l’Europa, ma è lì che si gioca la vera partita».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2025 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Distretti industriali sotto pressione, ma anche pieni di opportunità: il tour di Gori e Bonaccini fa tappa a Novara

I due europarlamentari hanno avviato un percorso di ascolto con imprenditori, sindacati e associazioni di categoria, visitando realtà come Novamont, Memc e Comoli Ferrari, aziende simbolo di un tessuto produttivo vivace ma attraversato da forti criticità

La voce dell’industria novarese arriva chiara e decisa ai rappresentanti del Parlamento europeo. Dazi, semplificazione burocratica, Green Deal, costi dell’energia e competitività internazionale: sono questi i temi emersi con forza durante l’incontro tra gli europarlamentari del Partito Democratico, Giorgio Gori e Stefano Bonaccini, e il mondo produttivo novarese.

Nel quadro del loro tour nei distretti industriali del Nord Italia, Gori e Bonaccini hanno fatto tappa ieri anche a Novara, accompagnati dal segretario regionale Domenico Rossi, dal segretario provinciale Rossano Pirovano e dalla consigliera comunale Sara Paladini. Obiettivo dell’iniziativa: ascoltare da vicino le istanze dei territori e confrontarsi sulle politiche europee per l’industria, la manifattura, il lavoro e l’energia.

Il contesto in cui si muove questa iniziativa è complesso. La transizione green, l’instabilità geopolitica e le nuove barriere commerciali stanno mettendo a dura prova la competitività dell’industria europea. In questo scenario, Gori e Bonaccini hanno avviato un percorso di ascolto con imprenditori, sindacati e associazioni di categoria, visitando realtà come Novamont, Memc e Comoli Ferrari, aziende simbolo di un tessuto produttivo vivace ma attraversato da forti criticità.

«Fare impresa e innovazione oggi – ha dichiarato Gori – è particolarmente difficile a causa di fattori internazionali, ma anche perché l’Italia ha un problema strutturale: una produttività ferma da anni e salari che faticano a crescere. A Novara, ogni azienda ci ha raccontato le proprie difficoltà: dalla concorrenza internazionale ai costi dell’energia. Eppure c’è una grande vitalità, che punta sull’innovazione piuttosto che sulla guerra dei prezzi».

Gori ha sottolineato l’importanza di un Green Deal che tenga conto anche degli aspetti economici e sociali: «Il percorso verso la sostenibilità va fatto, ma l’Europa non può dimenticare chi produce. Novamont, ad esempio, è una realtà virtuosa che avrebbe meritato maggiore valorizzazione da parte delle istituzioni europee. Al contrario, Memc si è detta soddisfatta dell’orientamento comunitario finora».

Tra le prospettive più promettenti, Gori ha citato Silicon Box «un investimento strategico nel settore dei semiconduttori. Non esiste un altro insediamento produttivo simile in Europa. Se il territorio saprà accompagnarlo con le giuste competenze e formazione, potrà diventare un punto di svolta per la vocazione industriale della zona».

Anche Bonaccini ha insistito sulla necessità di una visione chiara per il futuro industriale del Paese: «Il Nord Italia produce metà del Pil nazionale. In questo contesto c’è molta preoccupazione. Il governo manca di una politica industriale coerente e, nell’incertezza, le imprese investono meno. La vera sfida, oggi, non sono tanto i dazi Usa quanto la competizione con le importazioni asiatiche. La Cina vuole presentarsi come un partner per l’Europa, ma è lì che si gioca la vera partita».

© 2025 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore