E’ la provincia di Novara a “salvare” l’economia del Quadrante nel primo semestre del 2023. Lo dicono i numeri dell’ultima ricerca condotta dal Centro studi del terziario del Nord Piemonte presentati ieri mattina, venerdì 22 marzo, da Alessandro Minello, direttore del centro studi e docente di Economia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dai risultati illustrati da Minello, collegato da remoto, è emerso come il Novarese sia l’unica delle quattro aree dove nella prima metà dello scorso anno abbia fatto registrare un numero superiore di imprese rispetto al 2019, ultimo periodo prima del Covid, con un +1,2%.
Rispetto al periodo post pandemico la nostra provincia è dunque quella che ha reagito di più, facendo meglio rispetto al Verbano Cusio Ossola (-1%, ma ritenuto in risalita), ma soprattutto nei confronti di Vercelli (-3,2%) e di Biella (-4,3%). Nel Novarese a fare da traino è stato il terziario (+1,5%, quasi la metà delle imprese locali), in particolare nei servizi (+4,8%) e nel turismo (+2,4%), mentre a indossare la maglia nera è stato il commercio (-2,7%).
Significativo poi il fatto, che Minello ha definito assolutamente «non scontato», che l’aumento del numero delle imprese sia accompagnato da un numero positivo anche in termini occupazionali. Le assunzioni sono infatti cresciute di oltre il 15% nel Novarese (l’incremento medio nelle quattro province è stato dell’8%). Nella prima metà dello scorso anno quasi 20 mila (per la precisione 19.701) sono stati i nuovi contratti di lavoro sottoscritti nel terziario, il 17% dei quali a tempo indeterminato e la metà hanno riguardato persone under 34, segnale che nel settore è in atto un progressivo ringiovanimento degli addetti.
Soddisfazione ha espresso nel commentare i dati il presidente dell’ente bilaterale del terziario per Novara e Vco Luca Trinchitella, mentre Marina Chiarelli, vicesindaco e assessore con delega al Commercio del capoluogo, ha sottolineato il cambiamento che sta affrontando il nostro territorio, evidenziando come «il 55% degli addetti sia rappresentato da donne». L’auspicio di tutti è in ogni caso quello che questi risultati riguardanti la prima metà dello scorso anno possano essere confermati quando si avranno a disposizione anche i “numeri” relativi al secondo semestre.