I revisori dei conti di Est Sesia, il principale consorzio di irrigazione e bonifica, si dimettono prima di firmare il bilancio 2023 e l’assemblea dei delegati vota un’azione di responsabilità contro il collegio. Lo ha annunciato il Cda dell’ente (in foto il direttore Mario Fossati) dichiarando che «i revisori si sono rifiutati di predisporre, contrariamente a quanto previsto dalla legge, la relazione al bilancio, venendo meno al proprio compito statutario». Il bilancio è stato presentato il 26 luglio, all’assemblea dei delegati, quando il Cda ha annunciato «che non sarebbe stato possibile procedere alla sua approvazione a causa del comportamento illecito del Collegio dei revisori, che si è dimesso senza preavviso alla vigilia dell’assemblea, rifiutandosi, per di più, di redigere la relazione di revisione come richiesto dalla legge. Il collegio, composto da un revisore nominato da Regione Lombardia, uno nominato da Regione Piemonte e una espressione del Consorzio, che ha motivato le dimissioni in maniera inconsistente e contraddittoria rispetto al comportamento tenuto nel corso dei mesi precedenti, quando aveva partecipato alle riunioni del consiglio di amministrazione e ai lavori preparatori del bilancio consuntivo del 2023, chiedendo informazioni e chiarimenti e formulando osservazioni. La legge prevede, infatti, che in caso di dimissioni, il collegio rimanga in carica e operi secondo il proprio dovere fino alla nomina dei nuovi revisori».
Il Cda ha, dunque, proposto un’azione di responsabilità nei confronti del Collegio dei revisori «per violazione dei doveri connessi alla loro carica, riservandosi di promuovere nei loro confronti ogni iniziativa ritenuta opportuna per sanzionare il loro illegittimo comportamento, anche sotto il profilo delle loro responsabilità professionali». L’azione è stata approvata a stragrande maggioranza dall’assemblea dei delegati, con 41 voti favorevoli, 2 astenuti e 9 contrari.
Per il secondo anno consecutivo Est Sesia ha chiamato Price Waterhouse Cooper, società internazionale di consulenza e certificazione, per la redazione del proprio bilancio d’esercizio. Il 2023 si è chiuso con un conto economico pari a circa 150 milioni di euro e opere avviate e finanziate per 20 milioni di euro, che diventano circa 90 guardando al 2025.
«Il disavanzo dell’esercizio, pari a 1.143.427 euro, risulta significativamente inferiore rispetto a quello registrato nell’esercizio precedente – conclude il Cda – che risentiva dell’impatto negativo derivante da oltre un decennio di rendicontazioni non corrette che si sono concluse solo nel 2022, con la sospensione dell’incarico del dirigente responsabile del settore amministrativo finanziario dell’associazione a cui ha fatto seguito il licenziamento nel corso dell’anno successivo».