Export in calo dell’1,1%, ma crescono rubinetteria e farmaceutica

Export in calo dell’1,1%, ma crescono rubinetteria e farmaceutica. Nel quarto trimestre del 2020 le esportazioni complessive delle province di Novara e Vercelli sono diminuite nel loro insieme del -1,1% tendenziale, quelle nazionali del -1,8%. Il dato relativo all’intero anno 2020 evidenzia un calo tendenziale del -9,5% a livello delle due province globalmente considerate, e un calo sostanzialmente analogo a livello nazionale, pari al -9,7%.

Considerando le sole esportazioni manifatturiere delle province di Novara e Vercelli, nel 2020 risultate pari a 7 miliardi di euro, esse hanno registrato un calo tendenziale pari al -9,7%. La flessione ha interessato tutti i comparti, con le sole eccezioni degli articolifarmaceutici che, al contrario, hanno registrato una forte crescita in conseguenza dell’emergenza sanitaria in atto (+23,8%) e del piccolo comparto del legno, carta e stampa (+1,7%).

Sul terrritorio novarese le esportazioni di macchine di impiego generale (rubinetteria-valvolame) confermano l’inversione di tendenza osservata nel trimestre precedente, mettendo a segno una crescita del +4,2% tendenziale, mentre sul piano nazionale si è registrata una ulteriore flessione, per quanto lieve, pari al -1,0%; il dato relativo al 2020 evidenzia una contrazione dell’export del -5,6% per la provincia di Novara e un calo del -13,2% a livello nazionale.

Per quanto riguarda le destinazioni dell’export, Belgio, Paesi Bassi e Svizzera sono gli unici Paesi tra i principali mercati di sbocco verso i quali nel 2020 si è registrata una crescita, nella misura del +11,3%, +10,6% e +8,6% rispettivamente. L’export verso tutti gli altri principali mercati di sbocco è risultato invece in flessione, particolarmente sostenuta per la Russia (-21,9%), il Regno Unito (-17,1%) e la Germania (-11,1%); più contenuta verso la Grecia (-9,3%), gli Stati Uniti (-5,0%), la
Francia (-4,2%) e la Spagna (-2,8%).

Nel 2020 i principali mercati di sbocco si confermano, nell’ordine, Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito: la quota complessiva di export diretta verso questi 4 Paesi è pari al 44,6%, in calo del -8,8% rispetto al 2019. Nella classifica si confermano inoltre, nell’ordine, le posizioni di Spagna, Paesi Bassi e Belgio; la Grecia si posiziona ottava al posto della Svizzera, che diviene nona; la Russia si conferma al decimo posto.

Nel quarto trimestre 2020 le esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamento della provincia di Novara sono calate del -13,2% tendenziale (a fronte del -4,1% registrato 4 nel terzo trimestre), quelle nazionali del -14,0% (a fronte del -9,8% del terzo trimestre). Il dato relativo al 2020 indica un calo del -11,7% per l’export novarese, e uno del -18,7% per l’export italiano del settore. Quanto ai principali mercati di sbocco, nel 2020 si osserva un calo generalizzato dell’export verso tutti i principali Paesi di destinazione dei prodotti tessili e abbigliamento della provincia di Novara, con le sole eccezioni della Svizzera che cresce del +2,2% (a fronte tuttavia del +12,4% registrato nei primi 9 mesi del 2020) e della Corea del Sud che, grazie al forte incremento registrato nel quarto trimestre (+123,9%), si porta in territorio positivo mettendo a segno un incremento del +4,9%.

Le flessioni registrate dalle altre principali destinazioni dell’export sono particolarmente sostenute verso Stati Uniti (-44,0%), Regno Unito (-23,0%), Germania (-20,7%), Spagna (-18,9%) e Francia (-17,7%). Più contenute verso Tunisia (-9,6%), Giappone (-6,7%) e Polonia (-2,9%). La Svizzera si conferma nettamente il principale mercato di sbocco, verso il quale si dirige il 49% dell’export settoriale della provincia di Novara, in crescita del +2,2% rispetto al 2019. Quanto agli altri Paesi la classifica rimane immutata rispetto all’Osservatorio precedente, con la sola variazione della Germania che si posiziona quarta al posto del Giappone, che diviene quinto. Francia e Regno Unito mantengono rispettivamente la seconda e la terza posizione; mentre dal sesto posto si confermano, nell’ordine, Spagna, Stati Uniti, Tunisia, Corea del Sud e Polonia.

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Export in calo dell’1,1%, ma crescono rubinetteria e farmaceutica. Nel quarto trimestre del 2020 le esportazioni complessive delle province di Novara e Vercelli sono diminuite nel loro insieme del -1,1% tendenziale, quelle nazionali del -1,8%. Il dato relativo all’intero anno 2020 evidenzia un calo tendenziale del -9,5% a livello delle due province globalmente considerate, e un calo sostanzialmente analogo a livello nazionale, pari al -9,7%.

Considerando le sole esportazioni manifatturiere delle province di Novara e Vercelli, nel 2020 risultate pari a 7 miliardi di euro, esse hanno registrato un calo tendenziale pari al -9,7%. La flessione ha interessato tutti i comparti, con le sole eccezioni degli articolifarmaceutici che, al contrario, hanno registrato una forte crescita in conseguenza dell’emergenza sanitaria in atto (+23,8%) e del piccolo comparto del legno, carta e stampa (+1,7%).

Sul terrritorio novarese le esportazioni di macchine di impiego generale (rubinetteria-valvolame) confermano l’inversione di tendenza osservata nel trimestre precedente, mettendo a segno una crescita del +4,2% tendenziale, mentre sul piano nazionale si è registrata una ulteriore flessione, per quanto lieve, pari al -1,0%; il dato relativo al 2020 evidenzia una contrazione dell’export del -5,6% per la provincia di Novara e un calo del -13,2% a livello nazionale.

Per quanto riguarda le destinazioni dell’export, Belgio, Paesi Bassi e Svizzera sono gli unici Paesi tra i principali mercati di sbocco verso i quali nel 2020 si è registrata una crescita, nella misura del +11,3%, +10,6% e +8,6% rispettivamente. L’export verso tutti gli altri principali mercati di sbocco è risultato invece in flessione, particolarmente sostenuta per la Russia (-21,9%), il Regno Unito (-17,1%) e la Germania (-11,1%); più contenuta verso la Grecia (-9,3%), gli Stati Uniti (-5,0%), la
Francia (-4,2%) e la Spagna (-2,8%).

Nel 2020 i principali mercati di sbocco si confermano, nell’ordine, Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito: la quota complessiva di export diretta verso questi 4 Paesi è pari al 44,6%, in calo del -8,8% rispetto al 2019. Nella classifica si confermano inoltre, nell’ordine, le posizioni di Spagna, Paesi Bassi e Belgio; la Grecia si posiziona ottava al posto della Svizzera, che diviene nona; la Russia si conferma al decimo posto.

Nel quarto trimestre 2020 le esportazioni di prodotti tessili e dell’abbigliamento della provincia di Novara sono calate del -13,2% tendenziale (a fronte del -4,1% registrato 4 nel terzo trimestre), quelle nazionali del -14,0% (a fronte del -9,8% del terzo trimestre). Il dato relativo al 2020 indica un calo del -11,7% per l’export novarese, e uno del -18,7% per l’export italiano del settore. Quanto ai principali mercati di sbocco, nel 2020 si osserva un calo generalizzato dell’export verso tutti i principali Paesi di destinazione dei prodotti tessili e abbigliamento della provincia di Novara, con le sole eccezioni della Svizzera che cresce del +2,2% (a fronte tuttavia del +12,4% registrato nei primi 9 mesi del 2020) e della Corea del Sud che, grazie al forte incremento registrato nel quarto trimestre (+123,9%), si porta in territorio positivo mettendo a segno un incremento del +4,9%.

Le flessioni registrate dalle altre principali destinazioni dell’export sono particolarmente sostenute verso Stati Uniti (-44,0%), Regno Unito (-23,0%), Germania (-20,7%), Spagna (-18,9%) e Francia (-17,7%). Più contenute verso Tunisia (-9,6%), Giappone (-6,7%) e Polonia (-2,9%). La Svizzera si conferma nettamente il principale mercato di sbocco, verso il quale si dirige il 49% dell’export settoriale della provincia di Novara, in crescita del +2,2% rispetto al 2019. Quanto agli altri Paesi la classifica rimane immutata rispetto all’Osservatorio precedente, con la sola variazione della Germania che si posiziona quarta al posto del Giappone, che diviene quinto. Francia e Regno Unito mantengono rispettivamente la seconda e la terza posizione; mentre dal sesto posto si confermano, nell’ordine, Spagna, Stati Uniti, Tunisia, Corea del Sud e Polonia.

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