La Fisascat Cisl Piemonte orientale ha un nuovo segretario generale donna: si tratta di Patrizia Bellini, già segretaria amministrativa e organizzativa della federazione, che succede a Luca Trinchitella. La affiancheranno Mattia Rago e Alessandro De Stefano, neoeletti componenti del comitato direttivo. L’elezione è avvenuta durante il terzo congresso di Fisascat Cisl Piemonte orientale, tenutosi nei giorni scorsi a Vercelli. All’evento hanno partecipato anche il direttore di Ascom Novara Eugenio Maffei e Maurizio Grifoni, presidente di Fon.Te.
Tra le sfide del nuovo mandato spicca, in particolare, il monitoraggio degli appalti. «Occorre inoltre sperimentare all’interno degli enti bilaterali anche ulteriori compiti, quali ad esempio il monitoraggio degli appalti, le certificazioni, la costituzione di osservatori e tutte quelle iniziative utili a contrastare le piraterie di imprenditori senza scrupoli che navigano soprattutto nel mare delle gare al massimo ribasso – si legge nella relazione finale del congresso – Il sistema degli appalti infatti rimane per la nostra categoria un tema strategico da tenere continuamente monitorato, al fine di salvaguardare l’occupazione ed il reddito di chi vi è occupato. Situazioni come quelle che abbiamo contestato pubblicamente nei mesi scorsi devono farci riflettere. Il riferimento è alla vicenda del maxi appalto regionale delle pulizie ospedaliere del quadrante del Piemonte Orientale bandito da SCR Piemonte e aggiudicato ad una società che ha proposto un ribasso di quasi il 31% (leggi qui). In un momento come quello attuale, dove oltre a garantire standard qualitativi ordinari di pulizie, occorre effettuare con scrupolo delicate operazioni di sanificazione degli ambienti ospedalieri, appaltare questi servizi con ribassi di tale portata desta molta preoccupazione. Sono anni infatti, che la Fisascat sostiene (supportata da studi realizzati dall’Università di Bergamo e Milano Bicocca) che risparmiare sui costi delle pulizie ospedaliere significa aumentare i rischi di contrarre infezioni da parte dei degenti; infezioni che ancor prima della pandemia, causavano oltre 7000 morti all’anno».