Flop Superbonus edilizia, l’allarme di Cna: «Quasi 50 mila imprese non riescono a cedere i crediti»

Solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura

Sono quasi 50mila le imprese della filiera delle costruzioni (edilizia, installazione impianti e produzione e posa di serramenti) che accusano molte difficoltà nella cessione dei crediti legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili e manifestano il notevole peggioramento delle condizioni finanziarie proposte dai potenziali acquirenti. E’ una fotografia preoccupante quella che emerge dall’indagine effettuata da CNA presso un campione rappresentativo del settore su tutto il territorio nazionale, che comprende un ampio segmento dell’area Piemonte Nord, con risposte in linea con i valori medi elaborati. Il quadro emerso evidenzia una situazione di marcato deterioramento, rispetto alla rilevazione realizzata a maggio scorso.

«Superano i 5 miliardi di euro i crediti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione, secondo la nostra stima – afferma il direttore CNA Piemonte Nord Marco Pasquino – è un volume raddoppiato rispetto alla scorsa primavera. Emblematica è la percentuale di imprese con cassetto fiscale pieno da almeno 5 mesi: era il 35% a maggio mentre oggi sfiora il 75%. Inoltre è aumentata la platea delle imprese che detiene crediti superiori a 100mila euro (dal 45 al 54,5% del totale). Per le imprese è sempre più difficile individuare soggetti disposti ad acquisire i crediti legati ai bonus per l’edilizia e lo scenario continua a peggiorare. Il 27,4% delle imprese rileva negli ultimi mesi un atteggiamento diverso da parte degli intermediari anche se non riesce a risolvere il problema. Oltre la metà delle imprese in difficoltà ha ricevuto offerte di acquisto da parte di soggetti diversi dagli intermediari finanziari ma soltanto l’8% a condizioni in linea con le attese mentre il 42% delle offerte presenta condizioni molto penalizzanti. I canali tradizionali sono sempre più indisponibili ad acquistare i crediti (anche per le incertezze causate dalle continue modifiche normative) lasciando spazio a soggetti che speculano sulle difficoltà delle imprese della filiera».

«La paralisi della cessione dei crediti fiscali provoca pesanti impatti – afferma Filippo Calcagno, presidente di CNA Costruzioni Piemonte Nord – oltre la metà del campione dichiara che sta ritardando il pagamento dei fornitori, più del 40% stenta a pagare tasse e imposte, 6 imprese su 10 considera la sospensione dei cantieri in essere e l’86% afferma che non aprirà nuovi cantieri».

I dati che emergono dall’indagine confermano che il meccanismo dello sconto in fattura necessita di un adeguato sistema per lo smobilizzo dei crediti fiscali altrimenti gli oneri per le imprese rischiano di essere superiori ai benefici degli incentivi per la riqualificazione degli edifici e per il contributo al Pil. Solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali, infatti, è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura, tutte le altre non lo faranno e tra queste quasi il 70% prevede una significativa riduzione del mercato di riferimento.

«Rinnoviamo al Governo l’invito ad assumere un intervento straordinario – dichiarano infine Pasquino e Calcagno – per consentire a decine di migliaia di imprese di svuotare i cassetti fiscali. Non solo, abbiamo inviato questi dati ai parlamentari eletti nei nostro collegi per sensibilizzarli su questo argomento e richiedere il loro diretto intervento».

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Flop Superbonus edilizia, l’allarme di Cna: «Quasi 50 mila imprese non riescono a cedere i crediti»

Solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura

Sono quasi 50mila le imprese della filiera delle costruzioni (edilizia, installazione impianti e produzione e posa di serramenti) che accusano molte difficoltà nella cessione dei crediti legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili e manifestano il notevole peggioramento delle condizioni finanziarie proposte dai potenziali acquirenti. E’ una fotografia preoccupante quella che emerge dall’indagine effettuata da CNA presso un campione rappresentativo del settore su tutto il territorio nazionale, che comprende un ampio segmento dell’area Piemonte Nord, con risposte in linea con i valori medi elaborati. Il quadro emerso evidenzia una situazione di marcato deterioramento, rispetto alla rilevazione realizzata a maggio scorso.

«Superano i 5 miliardi di euro i crediti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione, secondo la nostra stima – afferma il direttore CNA Piemonte Nord Marco Pasquino – è un volume raddoppiato rispetto alla scorsa primavera. Emblematica è la percentuale di imprese con cassetto fiscale pieno da almeno 5 mesi: era il 35% a maggio mentre oggi sfiora il 75%. Inoltre è aumentata la platea delle imprese che detiene crediti superiori a 100mila euro (dal 45 al 54,5% del totale). Per le imprese è sempre più difficile individuare soggetti disposti ad acquisire i crediti legati ai bonus per l’edilizia e lo scenario continua a peggiorare. Il 27,4% delle imprese rileva negli ultimi mesi un atteggiamento diverso da parte degli intermediari anche se non riesce a risolvere il problema. Oltre la metà delle imprese in difficoltà ha ricevuto offerte di acquisto da parte di soggetti diversi dagli intermediari finanziari ma soltanto l’8% a condizioni in linea con le attese mentre il 42% delle offerte presenta condizioni molto penalizzanti. I canali tradizionali sono sempre più indisponibili ad acquistare i crediti (anche per le incertezze causate dalle continue modifiche normative) lasciando spazio a soggetti che speculano sulle difficoltà delle imprese della filiera».

«La paralisi della cessione dei crediti fiscali provoca pesanti impatti – afferma Filippo Calcagno, presidente di CNA Costruzioni Piemonte Nord – oltre la metà del campione dichiara che sta ritardando il pagamento dei fornitori, più del 40% stenta a pagare tasse e imposte, 6 imprese su 10 considera la sospensione dei cantieri in essere e l’86% afferma che non aprirà nuovi cantieri».

I dati che emergono dall’indagine confermano che il meccanismo dello sconto in fattura necessita di un adeguato sistema per lo smobilizzo dei crediti fiscali altrimenti gli oneri per le imprese rischiano di essere superiori ai benefici degli incentivi per la riqualificazione degli edifici e per il contributo al Pil. Solo il 7% delle imprese che ha difficoltà con i crediti fiscali, infatti, è disponibile a riconoscere ancora lo sconto in fattura, tutte le altre non lo faranno e tra queste quasi il 70% prevede una significativa riduzione del mercato di riferimento.

«Rinnoviamo al Governo l’invito ad assumere un intervento straordinario – dichiarano infine Pasquino e Calcagno – per consentire a decine di migliaia di imprese di svuotare i cassetti fiscali. Non solo, abbiamo inviato questi dati ai parlamentari eletti nei nostro collegi per sensibilizzarli su questo argomento e richiedere il loro diretto intervento».

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