Il Gorgonzola piace anche all’estero. In crescita l’export nel 2020

Nel 2020 la produzione di Gorgonzola Dop è stata di 5.100.423 forme, con un aumento dell’1,49% (pari a 74.638 forme) rispetto al 2019 e del 5,18% (pari a 251.120 forme) rispetto al 2018. Il primo mese dello scorso anno ha fatto registrare la produzione massima mensile (492.269 forme) degli ultimi 5 anni. A livello regionale, oltre due terzi della produzione (3.616.765 forme) si sono concentrati in Piemonte, il restante nelle Province Lombarde. L’11,3% del totale è stato destinato alla produzione di Gorgonzola Piccante (576.877 forme).

Sempre nel 2020 le forme destinate all’estero sono state 1 milione 603 mila anche in questo caso con un aumento (+2,85%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dato aggiornato al 31 ottobre 2020).

 

 

«Non era così scontato, nell’anno contrassegnato dallo scoppio della pandemia da COVID19, riuscire a mantenere il segno positivo nella produzione e nelle esportazioni. Seppur con aumenti più contenuti, la produzione di Gorgonzola Dop si è mantenuta ben al di sopra del tetto dei 5 mil di forme, raggiunto per la prima volta nel 2019, confermando il trend in costante crescita degli ultimi 12 anni – commenta il Presidente del Consorzio Gorgonzola, Antonio Auricchio –. Come Presidente del Consorzio credo che un plauso vada fatto a tutte le 39 aziende associate e alle circa 1800 aziende agricole che hanno assicurato la produzione di un’eccellenza italiana come il Gorgonzola pur operando in condizioni non facili».

L’Unione Europea si conferma il principale mercato del Gorgonzola Dop fuori dei confini nazionali avendo assorbito oltre l’85% della quota destinata all’export, con la Germania primo paese importatore (486.446 forme al 31-10-2020) seguita dalla Francia (341.454 forme), dalla Spagna (95.948) e dai Paesi Bassi (84.740). Le esportazioni verso il Regno Unito (53.894 forme) fanno registrare un inedito calo del 21,26% in larga parte imputabile alle politiche adottate dal Paese in occasione della Brexit. Primo paese extra UE si conferma il Giappone, seguito da Australia e Stati Uniti.

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Il Gorgonzola piace anche all’estero. In crescita l’export nel 2020

Nel 2020 la produzione di Gorgonzola Dop è stata di 5.100.423 forme, con un aumento dell’1,49% (pari a 74.638 forme) rispetto al 2019 e del 5,18% (pari a 251.120 forme) rispetto al 2018. Il primo mese dello scorso anno ha fatto registrare la produzione massima mensile (492.269 forme) degli ultimi 5 anni. A livello regionale, oltre due terzi della produzione (3.616.765 forme) si sono concentrati in Piemonte, il restante nelle Province Lombarde. L’11,3% del totale è stato destinato alla produzione di Gorgonzola Piccante (576.877 forme). Sempre nel 2020 le forme destinate all’estero sono state 1 milione 603 mila anche in questo caso con un aumento (+2,85%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dato aggiornato al 31 ottobre 2020).     «Non era così scontato, nell’anno contrassegnato dallo scoppio della pandemia da COVID19, riuscire a mantenere il segno positivo nella produzione e nelle esportazioni. Seppur con aumenti più contenuti, la produzione di Gorgonzola Dop si è mantenuta ben al di sopra del tetto dei 5 mil di forme, raggiunto per la prima volta nel 2019, confermando il trend in costante crescita degli ultimi 12 anni – commenta il Presidente del Consorzio Gorgonzola, Antonio Auricchio –. Come Presidente del Consorzio credo che un plauso vada fatto a tutte le 39 aziende associate e alle circa 1800 aziende agricole che hanno assicurato la produzione di un’eccellenza italiana come il Gorgonzola pur operando in condizioni non facili». L’Unione Europea si conferma il principale mercato del Gorgonzola Dop fuori dei confini nazionali avendo assorbito oltre l’85% della quota destinata all’export, con la Germania primo paese importatore (486.446 forme al 31-10-2020) seguita dalla Francia (341.454 forme), dalla Spagna (95.948) e dai Paesi Bassi (84.740). Le esportazioni verso il Regno Unito (53.894 forme) fanno registrare un inedito calo del 21,26% in larga parte imputabile alle politiche adottate dal Paese in occasione della Brexit. Primo paese extra UE si conferma il Giappone, seguito da Australia e Stati Uniti.

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