I tredici comuni del Novarese e alcune loro aziende di un territorio insignito per quest’anno del titolo di “Città europea del vino” (riconoscimento condiviso con tre località del “Gran Monferrato”) hanno ricevuto questa mattina, sabato 27 gennaio, un attestato nel corso di un’iniziativa promossa dall’assessore regionale Matteo Marnati e tenutasi al Castello Visconteo – Sforzesco.
«Un’iniziativa – ha detto proprio l’esponente della giunta Cirio – che nasce dopo aver seguito tutte le tappe del percorso, dalla candidatura di quest’area del Piemonte, avanzata a Bruxelles nel luglio dello scorso anno. Quello che mancava era il coinvolgimento degli attori principali, le cantine. Il messaggio che in questa fase dobbiamo dare è quello che tutti insieme si vince. Da sempre il vino rappresenta una voce importante nell’economia piemontese, però in questo contesto il Novarese vuole dire la sua, grazie a una crescita di qualità».
Saluti istituzionali sono stati portati dal presidente della Provincia Federico Binatti («Si tratta di un riconoscimento per il nostro territorio che porta delle ricadute positive dal punto di vista economico anche negli anni successivi») e dal sindaco del capoluogo Alessandro Canelli («Abbiamo fatto quello già realizzato in altre zone, operazione che ha portato il raggiungimento di grandissimi risultati). Il primo cittadino del capoluogo ha poi voluto ricordare la presenza nella nostra area di laghi, risaie, paesaggi straordinari. Tante realtà «che possono offrire un vantaggio competitivo dal punto di vista turistico che non hanno nulla da invidiare ad altre presenti nella nostra regione. Ci sono tutte le condizioni per trasformare questo territorio ad altissima attrazione turistica. E in questo panorama il vino può essere un importante veicolo, amche se ci manca un po’ di ricettività di alto livello».
Stefano Vercelloni, vicepresidente dell’associazione “Città del vino” ha ripercorso le tappe che hanno portato prima alla presentazione della candidatura dell’area novarese a questo riconoscimento europeo e poi al successo nella designazione, «opportunità che dovremo sfruttare nel migliore dei modi», mentre Andrea Fontana, presidente del Consorzio tutela Nebbioli Alto Piemonte, realtà «nata nel 1999 e che da sempre ha investito su questo “brand” è stato il primo ente ad aver sfruttato appunto la denominazione Alto Piemonte per identificarsi».
Parlando di turismo non poteva mancare Maria Rosa Fagnoni, consigliera per Novara della nuova Atl Terre Alto Piemonte. Il messaggio che ha voluto trasmettere, ripreso anche da alcuni produttori, è quello riguardante una maggiore veicolazione del nostro vino in casa nostra: «Quando mi capita di andare in altre località i ristoranti includono nella loro “carta” le etichette locali, da noi ancora noi. Si tratta di una lacuna che deve essere colmata».
Poi la consegna degli attesti ai sindaci o a loro delegati e alle aziende premiate. In rigoroso ordine alfabetico i riconoscimenti sono andati a Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Fara Novarese, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Romagnano Sesia, Sizzano e Suno.