Il senatore Nastri a difesa di Banco Bpm: «Garantire la continuità e lo sviluppo dell’istituto bancario»

L'esponente di Fratelli d'Italia si inserisce nel dibattito riguardante l'Offerta pubblica di scambio lanciata qualche giorno fa da UniCredit su Banco BPM

Il Senatore Gaetano Nastri, esponente di Fratelli d’Italia, interviene nel dibattito riguardante l’Offerta pubblica di scambio lanciata qualche giorno fa da UniCredit su Banco BPM, sottolineando la necessità di bilanciare interessi economici e salvaguardia del tessuto territoriale.

«Banco BPM è da tempo un punto di riferimento essenziale per il tessuto economico e sociale delle regioni italiane in cui opera – afferma Nastri -. Con una presenza capillare, la banca ha sostenuto lo sviluppo di famiglie, imprese e piccole realtà produttive, rafforzando il suo ruolo di partner strategico per le piccole e medie imprese, motore dell’economia nazionale».

Nastri riconosce i meriti dell’istituto bancario, evidenziando una gestione «oculata e lungimirante» che ha consolidato la fiducia delle comunità locali. Tuttavia, l’operazione annunciata da UniCredit pone interrogativi significativi sul futuro del radicamento territoriale della banca. «Ritengo cruciale che ogni operazione di tale portata venga esaminata con estrema attenzione – afferma ancora il senatore – valutando non solo i benefici economici ma anche le conseguenze per gli stakeholder territoriali e il sistema bancario nazionale».

Le preoccupazioni riguardano soprattutto l’impatto che una fusione potrebbe avere sull’autonomia gestionale di Banco BPM, sull’occupazione e sulla continuità delle relazioni con le realtà produttive più dinamiche del Paese. Per Nastri, l’eventuale perdita di un presidio bancario così radicato rappresenterebbe un danno non solo economico, ma anche sociale.

«Le sinergie prospettate da UniCredit, stimate in 900 milioni di euro, devono essere gestite con attenzione» continua Nastri richiamando l’esperienza di altre operazioni bancarie, dove il perseguimento dell’efficienza economica ha spesso portato a sacrifici sul fronte occupazionale e sociale.

«Le persone e i lavoratori che hanno contribuito al successo di Banco BPM non devono essere penalizzati – sottolinea -. È fondamentale che le competenze locali siano valorizzate e che l’operazione garantisca benefici equamente distribuiti».

Nastri lancia infine un appello alle parti coinvolte: «Banco BPM ha dimostrato negli anni una grande capacità di crescita organica e innovazione. Questo percorso, già ben delineato dal Piano Industriale 2023-2026, deve essere rispettato. Sono pronto a vigilare affinché qualsiasi decisione presa garantisca la continuità e lo sviluppo dell’istituto bancario, dei suoi lavoratori e dei suoi clienti.

Banco BPM non è solo una banca, ma un patrimonio per le comunità che rappresenta. «La sua solidità e il suo radicamento locale sono valori da difendere con responsabilità e lungimiranza» conclude Nastri, riaffermando il suo impegno a sostegno di iniziative che tutelino il futuro dell’istituto e delle persone che ne dipendono.

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L’esponente di Fratelli d’Italia si inserisce nel dibattito riguardante l’Offerta pubblica di scambio lanciata qualche giorno fa da UniCredit su Banco BPM

Il Senatore Gaetano Nastri, esponente di Fratelli d'Italia, interviene nel dibattito riguardante l'Offerta pubblica di scambio lanciata qualche giorno fa da UniCredit su Banco BPM, sottolineando la necessità di bilanciare interessi economici e salvaguardia del tessuto territoriale.

«Banco BPM è da tempo un punto di riferimento essenziale per il tessuto economico e sociale delle regioni italiane in cui opera – afferma Nastri -. Con una presenza capillare, la banca ha sostenuto lo sviluppo di famiglie, imprese e piccole realtà produttive, rafforzando il suo ruolo di partner strategico per le piccole e medie imprese, motore dell’economia nazionale».

Nastri riconosce i meriti dell’istituto bancario, evidenziando una gestione «oculata e lungimirante» che ha consolidato la fiducia delle comunità locali. Tuttavia, l’operazione annunciata da UniCredit pone interrogativi significativi sul futuro del radicamento territoriale della banca. «Ritengo cruciale che ogni operazione di tale portata venga esaminata con estrema attenzione – afferma ancora il senatore - valutando non solo i benefici economici ma anche le conseguenze per gli stakeholder territoriali e il sistema bancario nazionale».

Le preoccupazioni riguardano soprattutto l’impatto che una fusione potrebbe avere sull’autonomia gestionale di Banco BPM, sull’occupazione e sulla continuità delle relazioni con le realtà produttive più dinamiche del Paese. Per Nastri, l’eventuale perdita di un presidio bancario così radicato rappresenterebbe un danno non solo economico, ma anche sociale.

«Le sinergie prospettate da UniCredit, stimate in 900 milioni di euro, devono essere gestite con attenzione» continua Nastri richiamando l’esperienza di altre operazioni bancarie, dove il perseguimento dell’efficienza economica ha spesso portato a sacrifici sul fronte occupazionale e sociale.

«Le persone e i lavoratori che hanno contribuito al successo di Banco BPM non devono essere penalizzati – sottolinea -. È fondamentale che le competenze locali siano valorizzate e che l’operazione garantisca benefici equamente distribuiti».

Nastri lancia infine un appello alle parti coinvolte: «Banco BPM ha dimostrato negli anni una grande capacità di crescita organica e innovazione. Questo percorso, già ben delineato dal Piano Industriale 2023-2026, deve essere rispettato. Sono pronto a vigilare affinché qualsiasi decisione presa garantisca la continuità e lo sviluppo dell’istituto bancario, dei suoi lavoratori e dei suoi clienti.

Banco BPM non è solo una banca, ma un patrimonio per le comunità che rappresenta. «La sua solidità e il suo radicamento locale sono valori da difendere con responsabilità e lungimiranza» conclude Nastri, riaffermando il suo impegno a sostegno di iniziative che tutelino il futuro dell’istituto e delle persone che ne dipendono.

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