A fine dicembre 2021 le imprese femminili con sede in Piemonte ammontavano a 96.433 unità, in aumento rispetto alle 95.879 del 2020, ma ancora leggermente inferiori rispetto alle 96.591 di fine 2019.
Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota del 22,5% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte; operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona; nel 11,8% dei casi sono guidate da straniere; il 10,8% è amministrato da giovani imprenditrici: è questo l’identikit delle imprese femminili registrate in Piemonte. Nel corso del 2021, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha registrato la nascita di 6.138 imprese femminili, a fronte delle 5.403 che hanno, invece, cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, positivo per 735 unità, traducendosi in un tasso di crescita del +0,8%. Sebbene il dato sia meno brillante rispetto a quello del sistema imprenditoriale valutato nel suo complesso (+1,1%), l’imprenditoria femminile piemontese manifesta una maggiore vivacità, sia in termini di natalità (tasso del 6,4%, a fronte del 5,9% registrato per il totale delle imprese), che di mortalità (tasso del 5,6%, contro un 4,8%). La dinamica mostrata dalla componente femminile del tessuto imprenditoriale piemontese appare, tuttavia, meno intensa rispetto a quanto osservato a livello complessivo nazionale (+1,5%).
«L’imprenditoria femminile rappresenta una fetta importante della nostra economia che deve essere valorizzata e sostenuta. Il Sistema camerale dedica un’attenzione particolare alle imprenditrici: presso le Camere di commercio piemontesi sono costituiti i CIF, Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile, che si occupano di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, attività di formazione e studi per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa» ha commentato Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte.
Un quarto delle 96.433 imprese guidate da donne svolge la propria attività nel commercio, seguito, a distanza ragguardevole, dalle attività dell’agricoltura, che concentrano il 13,3% delle realtà imprenditoriali, e dalle altre attività dei servizi, in cui trovano spazio le attività dei servizi alla persona, che convogliano il 12,0% delle aziende. Quote significative di imprese femminili operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (9,8%) e in quelle immobiliari (7,8%).
Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore, si segnala l’importante specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (oltre il 57,6% delle imprese è amministrato da donne), delle attività di alloggio e ristorazione (31,3%) e di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (30,5%). Analizzando la dinamica espressa dalle imprese “in rosa” nel corso nel 2021 emerge come, a fronte di una crescita complessiva dello 0,8%, esistano rilevanti differenze settoriali.
Le imprese femminili hanno subito ancora una contrazione nel comparto agricolo (-1,5%) e sono rimaste sostanzialmente stabili in quello turistico (-0,1%). Uno sviluppo di intensità limitata ha riguardato le altre attività di servizi (+0,6%), il commercio e l’industria manifatturiera (entrambi i settori con un tasso di crescita del +0,8%). Le attività immobiliari hanno vissuto un incremento dell’1,2% e il Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese del +3,1%. Il ritmo espansivo ha assunto maggior intensità nelle attività finanziarie e assicurative (+3,6%), nel comparto delle costruzioni (+4,2%) e soprattutto nelle attività professionali scientifiche e tecniche (+6,4%).