«In Cina abbiamo margini di esportazione ancora vastissimi, soprattutto rispetto ai mercati in cui siamo oggi più presenti, come quelli di Germania, Francia, Stati Uniti, Svizzera e Regno unito, che sono anche più “maturi”. In alcuni settori come quello della rubinetteria e del valvolame, infatti, l’adeguamento tecnologico intrapreso negli ultimi decenni ha raggiunto livelli tali da aver consentito alle nostre aziende una forte riduzione dei costi, che sono ormai vicini a quelli cinesi. La qualità delle produzioni è però infinitamente maggiore e da questo punto di vista l’export del “Made in Italy” delle nostre province ha ancora grandi spazi di espansione e di sviluppo. Puntare su tecnologia, innovazione e qualità è quindi sempre più importante, in alcuni casi addirittura imprescindibile, per poter continuare a crescere e a produrre benessere per il territorio».
Lo ha detto il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Gianni Filippa, durante il suo intervento al convegno “The Silk Road, la via della seta, la via della sostenibilità”, organizzato dall’Ufficio scolastico provinciale a Novara, all’Auditoriun Bpn. Parlando ad alcune centinaia di studenti, Filippa ha sottolineato l’importanza del “bello e ben fatto”, che racchiude in sé tutti quei beni che rappresentano l’eccellenza italiana in termini di design, cura, qualità dei materiali e delle lavorazioni, come espressione delle peculiarità dell’Italia e della sua immagine nel mondo.
«A livello nazionale – ha sottolineato Filippa – il Piemonte rimane la quarta regione esportatrice, con oltre il 10% del totale italiano, mentre nel secondo semestre del 2019 le esportazioni complessive delle province di Novara e di Vercelli sono cresciute del 3,7% rispetto a un anno prima, a fronte del +2,7% registrato a livello nazionale. Considerando le sole esportazioni manifatturiere, nel primo semestre 2019 l’incremento delle vendite all’estero delle province di Novara e di Vercelli, che nel complesso hanno raggiunto un valore di 3,9 miliardi di euro, è stato del 3,9% tendenziale».