Industria novarese in ripresa. Ma l’aumento dei costi delle materie prime penalizza

I dati di Confindustria Novara Vercelli Valsesia

Si prospetta una fine d’anno positiva per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre ottobre-dicembre 2021 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si conferma positivo, anche se lievemente contrastanti: il Novarese registra una contrazione da 31,5 a 20,8 punti mentre il Vercellese sale a 16,7 punti dai precedenti 12,8, a fronte di una media regionale in crescita da 19 a 21,3 punti. Proseguono la crescita in entrambi i territori, invece, i saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali (da 23,4 a 24 punti a Novara e da 14,9 a 16,7 punti a Vercelli, con il Piemonte che passa da 18,7 a 21,3 punti) e quelli relativi alle attese di esportazioni (da 9,9 a 13,9 punti per Novara e da 7,6 a 13,6 punti per Vercelli, con una media regionale da 7,5 e 8 punti).

«Il 2021 si chiuderà generalmente bene – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – ma la ripresa rischia di essere frenata dal crescente aumento dei costi delle materie prime, che penalizza un Paese trasformatore come l’Italia e allarga il gap con i nostri competitor, anche europei. Le esportazioni hanno comunque ripreso vigore e questo è un segno di vitalità del nostro tessuto produttivo, che deve però essere sostenuto con un tangibile miglioramento delle infrastrutture, materiali e immateriali».

Il mercato del lavoro rivela dati contrastanti, seppure positivi, per i due territori: mentre in provincia di Novara il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni si contrae a 8 punti dai 18,5 della precedente rilevazione, in quella di Vercelli sale da 10,6 a 11,8 punti. Stabile l’indicatore regionale, a 13,9 punti, che vede anche ridursi dal 15,9% al 12,8% la percentuale di imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione; questo dato cresce lievemente (dal 12,9% al 15,2%) a Vercelli mentre rimane invariato all’11,5%, dopo quattro trimestri consecutivi di flessione, nel Novarese.

Rimangono su livelli bassi in entrambi i territori le percentuali di aziende che segnalano ritardi negli incassi: sono l’11,8% nel Novarese e il 19,8% nel Vercellese, a fronte, rispettivamente, del 17,2% e del 18,1% del trimestre precedente e di un dato regionale in calo dal 22,3% al 19,5%.

Per quanto concerne gli investimenti, infine, ne ha in programma entro fine anno il 30,1% delle aziende della provincia di Novara (rispetto al precedente 29,3%) e il 34,3% di quelle della provincia di Vercelli rispetto al 28,7% del trimestre scorso, a fronte di un indicatore regionale che passa dal 28,2% al 28,9%. «Se insieme a questo dato – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – si considera la contrazione dei programmi di investimenti sostitutivi, dal 53,7% al 50,4% nel Novarese e dal 47,9% al 36,3% per la provincia di Vercelli, con il Piemonte che cala dal 48,4% al 46,3%, si tratta di un ulteriore segnale di fiducia nel futuro, non soltanto in un’ottica di breve termine».

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, confermano il consolidamento in territorio positivo del saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione sia nel metalmeccanico sia nella rubinetteria-valvolame, entrambi sostenuti soprattutto dalla crescita delle attese di esportazioni. Stabile la situazione nel chimico, nonostante un lieve decremento del saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione, e in lieve ripresa nel tessile-abbigliamento, i cui saldi nuovamente positivi attendono però conferme dalla prossima rilevazione. In forte miglioramento l’alimentare, con un significativo aumento dell’ottimismo tanto per le attese di produzione quanto per quelle di ordini, totali ed esteri.

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Si prospetta una fine d’anno positiva per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre ottobre-dicembre 2021 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si conferma positivo, anche se lievemente contrastanti: il Novarese registra una contrazione da 31,5 a 20,8 punti mentre il Vercellese sale a 16,7 punti dai precedenti 12,8, a fronte di una media regionale in crescita da 19 a 21,3 punti. Proseguono la crescita in entrambi i territori, invece, i saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali (da 23,4 a 24 punti a Novara e da 14,9 a 16,7 punti a Vercelli, con il Piemonte che passa da 18,7 a 21,3 punti) e quelli relativi alle attese di esportazioni (da 9,9 a 13,9 punti per Novara e da 7,6 a 13,6 punti per Vercelli, con una media regionale da 7,5 e 8 punti).

«Il 2021 si chiuderà generalmente bene – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – ma la ripresa rischia di essere frenata dal crescente aumento dei costi delle materie prime, che penalizza un Paese trasformatore come l’Italia e allarga il gap con i nostri competitor, anche europei. Le esportazioni hanno comunque ripreso vigore e questo è un segno di vitalità del nostro tessuto produttivo, che deve però essere sostenuto con un tangibile miglioramento delle infrastrutture, materiali e immateriali».

Il mercato del lavoro rivela dati contrastanti, seppure positivi, per i due territori: mentre in provincia di Novara il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni si contrae a 8 punti dai 18,5 della precedente rilevazione, in quella di Vercelli sale da 10,6 a 11,8 punti. Stabile l’indicatore regionale, a 13,9 punti, che vede anche ridursi dal 15,9% al 12,8% la percentuale di imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione; questo dato cresce lievemente (dal 12,9% al 15,2%) a Vercelli mentre rimane invariato all’11,5%, dopo quattro trimestri consecutivi di flessione, nel Novarese.

Rimangono su livelli bassi in entrambi i territori le percentuali di aziende che segnalano ritardi negli incassi: sono l’11,8% nel Novarese e il 19,8% nel Vercellese, a fronte, rispettivamente, del 17,2% e del 18,1% del trimestre precedente e di un dato regionale in calo dal 22,3% al 19,5%.

Per quanto concerne gli investimenti, infine, ne ha in programma entro fine anno il 30,1% delle aziende della provincia di Novara (rispetto al precedente 29,3%) e il 34,3% di quelle della provincia di Vercelli rispetto al 28,7% del trimestre scorso, a fronte di un indicatore regionale che passa dal 28,2% al 28,9%. «Se insieme a questo dato – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – si considera la contrazione dei programmi di investimenti sostitutivi, dal 53,7% al 50,4% nel Novarese e dal 47,9% al 36,3% per la provincia di Vercelli, con il Piemonte che cala dal 48,4% al 46,3%, si tratta di un ulteriore segnale di fiducia nel futuro, non soltanto in un’ottica di breve termine».

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, confermano il consolidamento in territorio positivo del saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione sia nel metalmeccanico sia nella rubinetteria-valvolame, entrambi sostenuti soprattutto dalla crescita delle attese di esportazioni. Stabile la situazione nel chimico, nonostante un lieve decremento del saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione, e in lieve ripresa nel tessile-abbigliamento, i cui saldi nuovamente positivi attendono però conferme dalla prossima rilevazione. In forte miglioramento l’alimentare, con un significativo aumento dell’ottimismo tanto per le attese di produzione quanto per quelle di ordini, totali ed esteri.

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