Iniziata la vendemmia nell’Alto Piemonte, il punto della situazione per Coldiretti

I primi grappoli raccolti sono quelli di Erbaluce, poi si proseguirà con Barbera, i vitigni precoci come Croatina e Vespolina, per poi passare ai Nebbioli. L'annata 2021 si annuncia di qualità, mentre segnali positivi giungono dal'export e dalla crescita dell'enoturismo

Con la raccolta delle uve Erbaluce è iniziata la vendemmia anche nel Novarese. Il lavoro nelle vigne proseguirà poi gradualmente, secondo un calendario ormai consolidato, con la Barbera e gli altri vitigni precoci come Croatina e Vespolina. Successivamente sarà tempo di Nebbioli per la tipologia di rosati e vini che non necessitano invecchiamento, mentre all’inizio di ottobre si procederà con i Nebbioli destinati all’invecchiamento.


Pur essendo stata un’annata caratterizzata dai danni provocati dalle gelate registrate nel mese di aprile che hanno interessato soprattutto il Basso Novarese e da alcune grandinate che hanno investito nel giugno scorso la zona di Gattinara e Romagnano Sesia, la qualità delle uve per gli addetti ai lavori è da considerarsi ottima. Nonostante le oggettive difficoltà, buoni segnali stanno giungendo dal mercato, alla luce della riapertura delle attività ristorative nella fase post Covid. Ma per i produttori miglioramenti significativi sono arrivati dall’export. Secondo Coldiretti Novara e Vco se l’anno scorso, a causa della pandemia, l’inasprimento delle problematiche commerciali aveva ostacolato l’esportazione dei prodotti, nel primo semestre del 2021 si è registrato un +16% in questa particolare voce rispetto a dodici mesi fa. Il vino piemontese, particolarmente apprezzato per la sua qualità in Cina, Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti, è tornato a essere richiesto.


Ma non è solamente l’export a dare nuovamente fiducia al comparto. E’ anche lo sviluppo dell’enoturismo a crescere, visto che i nostri territori sono sempre più mete ricercate, con villeggianti – italiani e stranieri – che sempre di più, dopo il forzato stop dovuto alla pandemia che ha bloccato il settore, stanno inserendo nei loro itinerari una visita alle cantine, con degustazioni di piatti tipici abbinati ai nostri vini.


«L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del nostro vino – hanno sottolineato la presidente di Coldiretti Novara e Voco Sara Baudo e la direttrice Francesca Toscani – è la particiolare attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing ed il rapporto sempre più diretto con i consumatori».

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Iniziata la vendemmia nell’Alto Piemonte, il punto della situazione per Coldiretti

I primi grappoli raccolti sono quelli di Erbaluce, poi si proseguirà con Barbera, i vitigni precoci come Croatina e Vespolina, per poi passare ai Nebbioli. L’annata 2021 si annuncia di qualità, mentre segnali positivi giungono dal’export e dalla crescita dell’enoturismo

Con la raccolta delle uve Erbaluce è iniziata la vendemmia anche nel Novarese. Il lavoro nelle vigne proseguirà poi gradualmente, secondo un calendario ormai consolidato, con la Barbera e gli altri vitigni precoci come Croatina e Vespolina. Successivamente sarà tempo di Nebbioli per la tipologia di rosati e vini che non necessitano invecchiamento, mentre all’inizio di ottobre si procederà con i Nebbioli destinati all’invecchiamento.


Pur essendo stata un’annata caratterizzata dai danni provocati dalle gelate registrate nel mese di aprile che hanno interessato soprattutto il Basso Novarese e da alcune grandinate che hanno investito nel giugno scorso la zona di Gattinara e Romagnano Sesia, la qualità delle uve per gli addetti ai lavori è da considerarsi ottima. Nonostante le oggettive difficoltà, buoni segnali stanno giungendo dal mercato, alla luce della riapertura delle attività ristorative nella fase post Covid. Ma per i produttori miglioramenti significativi sono arrivati dall’export. Secondo Coldiretti Novara e Vco se l’anno scorso, a causa della pandemia, l’inasprimento delle problematiche commerciali aveva ostacolato l’esportazione dei prodotti, nel primo semestre del 2021 si è registrato un +16% in questa particolare voce rispetto a dodici mesi fa. Il vino piemontese, particolarmente apprezzato per la sua qualità in Cina, Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti, è tornato a essere richiesto.


Ma non è solamente l’export a dare nuovamente fiducia al comparto. E’ anche lo sviluppo dell’enoturismo a crescere, visto che i nostri territori sono sempre più mete ricercate, con villeggianti – italiani e stranieri – che sempre di più, dopo il forzato stop dovuto alla pandemia che ha bloccato il settore, stanno inserendo nei loro itinerari una visita alle cantine, con degustazioni di piatti tipici abbinati ai nostri vini.


«L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del nostro vino – hanno sottolineato la presidente di Coldiretti Novara e Voco Sara Baudo e la direttrice Francesca Toscani – è la particiolare attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing ed il rapporto sempre più diretto con i consumatori».

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