L’indagine Monitor di Cna Piemonte Nord: «La sola certezza è l’incertezza»

Lo ha affermato il professor Daniele Marini dell'Università di Padova, che ha condotto l'indagine per conto dell'organizzazione degli artigiani: «La contrazione dei margini ha ridotto gli investimenti e quattro imprenditori su cinque non utilizzano fonti di energia rinnovabile»

«La sola certezza che prevale per il futuro è l’incertezza». Con questa frase il professor Daniele Marini dell’Università di Padova ha commentato i risultati della quinta indagine Monitor, da lui coordinata e realizzata dall’Osservatorio di Cna Piemonte Nord in partnership con UniCredit. Su un campione di quasi 1.300 associati nelle tre province (Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola) i risultati non sono molto confortanti, perché l’aumento dei costi energetici e delle materie prime continuano a pesare, generando in gran parte delle imprese scarsa fiducia nel futuro. Ma soprattutto incertezza, al punto che un intervistato su due non vede la fine della crisi prima di un anno.


Una situazione che contribuisce anche a disincentivare diverse possibilità di investimento, inclusa quella riguardante la dotazione di mezzi per l’uso di fonti di energia rinnovabile, «non ancora utilizzata da più di quattro imprenditori artigiani piemontesi su cinque». Chi lo ha fatto – soprattutto per quanto riguarda il fotovoltaico – ha utilizzato proprie risorse (tre su quattro), mentre sono ancora in parecchi a non ritenerlo necessario o comunque troppo costoso.


Eppure i numeri dell’indagine stridono con quelli, come ha spiegato il direttore di Cna Piemonte Nord, Marco Pasquino, «per i quali, secondo la congiuntura economica del terzo trimestre della Camera di commercio, la provincia di Novara a segnato un saldo positivo di 80 imprese, con due settori che stanno trainando come quelli del turismo e dei servizi. Si tratta di un dato particolare, perché lo scorso anno il segno positivo riguardava le costruzioni in conseguenza dei bonus del Governo. Qui stiamo parlando di attività che rimangono sul territorio».


Venendo all’utilizzo da parte delle imprese di fonti rinnovabili, Pasquino ha ricordato come Cna stia da tempo conducendo «una battaglia per chiedere l’introduzione di un credito d’imposta del 50%. Sarebbe un buon incentivo alle imprese per installare impianti fotovoltaici sui tetti di tanti capannoni».


Un commento finale è stato espresso dal segretario di Cna Piemonte Delio Zanzottera (nella foto a destra, con Pasquino), che non ha mancato di ricordare come i bonus «siano stati utili nel pieno della fase emergenziale, quando si pensava che il Covid sarebbe durato tre o quattro mesi. Adesso occorre favorire gli investimenti, partendo dalla nostra richiesta al Governo, proposta condivisa dalla Regione, affinché si attui una rateizzazione delle imposte. Perché non stiamo uscendo dal tunnel; anzi, la galleria è ancora lunga».

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L’indagine Monitor di Cna Piemonte Nord: «La sola certezza è l’incertezza»

Lo ha affermato il professor Daniele Marini dell’Università di Padova, che ha condotto l’indagine per conto dell’organizzazione degli artigiani: «La contrazione dei margini ha ridotto gli investimenti e quattro imprenditori su cinque non utilizzano fonti di energia rinnovabile»

«La sola certezza che prevale per il futuro è l’incertezza». Con questa frase il professor Daniele Marini dell’Università di Padova ha commentato i risultati della quinta indagine Monitor, da lui coordinata e realizzata dall’Osservatorio di Cna Piemonte Nord in partnership con UniCredit. Su un campione di quasi 1.300 associati nelle tre province (Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola) i risultati non sono molto confortanti, perché l’aumento dei costi energetici e delle materie prime continuano a pesare, generando in gran parte delle imprese scarsa fiducia nel futuro. Ma soprattutto incertezza, al punto che un intervistato su due non vede la fine della crisi prima di un anno.


Una situazione che contribuisce anche a disincentivare diverse possibilità di investimento, inclusa quella riguardante la dotazione di mezzi per l’uso di fonti di energia rinnovabile, «non ancora utilizzata da più di quattro imprenditori artigiani piemontesi su cinque». Chi lo ha fatto – soprattutto per quanto riguarda il fotovoltaico – ha utilizzato proprie risorse (tre su quattro), mentre sono ancora in parecchi a non ritenerlo necessario o comunque troppo costoso.


Eppure i numeri dell’indagine stridono con quelli, come ha spiegato il direttore di Cna Piemonte Nord, Marco Pasquino, «per i quali, secondo la congiuntura economica del terzo trimestre della Camera di commercio, la provincia di Novara a segnato un saldo positivo di 80 imprese, con due settori che stanno trainando come quelli del turismo e dei servizi. Si tratta di un dato particolare, perché lo scorso anno il segno positivo riguardava le costruzioni in conseguenza dei bonus del Governo. Qui stiamo parlando di attività che rimangono sul territorio».


Venendo all’utilizzo da parte delle imprese di fonti rinnovabili, Pasquino ha ricordato come Cna stia da tempo conducendo «una battaglia per chiedere l’introduzione di un credito d’imposta del 50%. Sarebbe un buon incentivo alle imprese per installare impianti fotovoltaici sui tetti di tanti capannoni».


Un commento finale è stato espresso dal segretario di Cna Piemonte Delio Zanzottera (nella foto a destra, con Pasquino), che non ha mancato di ricordare come i bonus «siano stati utili nel pieno della fase emergenziale, quando si pensava che il Covid sarebbe durato tre o quattro mesi. Adesso occorre favorire gli investimenti, partendo dalla nostra richiesta al Governo, proposta condivisa dalla Regione, affinché si attui una rateizzazione delle imposte. Perché non stiamo uscendo dal tunnel; anzi, la galleria è ancora lunga».

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