Il mercato del lavoro in Piemonte è in crescita costante dopo lo shock della pandemia, in particolare nel comparto industriale, che garantisce i rapporti di lavoro più stabili. Il capitale umano è la risorsa strategica centrale per le imprese ed il ricambio generazionale è un tema emergente di impatto visto che nel biennio 2019-2022 dei lavoratori con più di 60 anni il 27,9% è nell’industria.
Un quadro in cui Novara si dimostra tra le province più dinamiche, seconda per crescita occupazionale fra 2021 e 2022 (+13,6%) con la maggior quota nel comparto manifatturiero in cui trasporti e logistica hanno il maggior saldo fra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro (8.395 nel 2022) e fabbricazione apparecchiature e macchinari ha più lavoratori (il 30% del totale). Ma Novara è anche la provincia con il record regionale di lavoratori over 60 impiegati nell’industria: quasi il 34% tra quelli in tutti i settori.
Questi dati emergono dal secondo rapporto “Piemonte Industria 2023: scenari occupazionali” realizzato da Confindustria Piemonte, Regione Piemonte, Ires Piemonte e l’Agenzia Piemonte Lavoro e presentato a fine novembre a Torino.
In esso anzitutto si legge che, negli ultimi sei anni, a livello regionale le attivazioni hanno sempre superato le cessazioni, raggiungendo il record relativo a tutti i settori di 777.806 nel 2022 (+6,1% rispetto all’anno precedente), mentre il dato il solo manifatturiero (180.154 attivazioni) è inferiore agli anni pre-pandemia.
Tuttavia il rapporto evidenzia che “chi viene assunto nella manifattura ottiene, mediamente, dei rapporti di lavoro più stabili” e “di durata maggiore rispetto ad altri settori”. Inoltre nel manifatturiero “tra il 2021 e il 2022 sono cresciute la durata media dei contratti all’attivazione e il numero di ore lavorative settimanali previste da questi”.
Nel settore industriale tra 2021 e 2022 “si nota una crescita generalizzata in ogni settore, in particolare nei settori dell’ICT (tecnologie dell’informazione e comunicazione) e del tessile abbigliamento”, mentre l’unico a mostrare un calo sensibile è la metallurgia. Guardando all’arco temporale 2017-2022 i settori maggiormente in crescita sono ITC e logistica, mentre “i settori più tradizionali, come l’industria pesante e quella alimentare, restano comunque predominanti, nonostante i forti cali degli ultimi anni”.
Il report, analizzando a livello regionale le qualifiche professionali sottolinea come “diminuiscono le assunzioni di operai non qualificati e di addetti alle catene di montaggio, mentre cresce la richiesta di tecnici specializzati, informatici, autotrasportatori, e personale impiegatizio”.
NOVARA, MANIFATTURIERO CON RECORD DI OVER 60
Non manca uno sguardo alle province dove la crescita occupazionale 2021-2022 (valutata con la misura delle “Unità lavorative per anno” che interpreta il numero di ore e giornate lavorative svolte da tutti i dipendenti) riguarda quasi tutta la regione (è in netto calo, -8,3%, solo nel Vco), con il record del +33% di Biella. Novara si colloca significativamente al secondo posto, con una crescita del +13,6%, superiore alla media regionale (+10,3%). Nel 2022 in provincia si sono avute 21.554 attivazioni di rapporti di lavoro dipendente (il 12% del Piemonte), 1.057 in più delle cessazioni.
Il manifatturiero del Novarese occupa il 41,1% dei dipendenti di tutti i settori (50.750 su 123.600, media 2019-2022) che è il dato più rilevante fra le province piemontesi a fronte del dato regionale del 37,8%. A trainarlo, nel Novarese, il settore della fabbricazione di apparecchiature e macchinari che occupa il 31,5% dei dipendenti del comparto industriale provinciale, seguito dalla logistica (18,5%) e dalla metallurgia (8,7%).
Tuttavia è anche il settore – nel confronto fra province – che presenta il maggior numero di lavoratori over 60: il 33,7% del totale (2.621 dipendenti dell’industria rispetto ai 7.770 complessivi novaresi) rispetto alla media piemontese del 27,9%. Ciò si traduce anche nel fatto che i lavoratori dipendenti ultrasessantenni rappresentano il 5,2% dell’intero comparto industriale (ad Alessandria sono il 5,3%) a fronte del 4,6% piemontese. In ogni caso percentuali inferiori ad altri settori come amministrazione pubblica (12,1% di over 60 a livello regionale), istruzione, sanità e sociale (11,8%), servizi collettivi e personali (11,4%), trasporto e immagazzinaggio (8,4%).
Nel Novarese le figure professionali più richieste lo scorso anno sono tecnico commerciale, disegnatore tecnico, chimico farmaceutico, responsabile della qualità industriale e ingegneri industriali e gestionali fra le qualifiche alte; addetti alla gestione dei magazzini, impiegato amministrativo, addetto alla logistica di magazzino, tornitore di metalli e saldatore tubista fra le qualifiche intermedie; conduttori di macchinari per produzione, personale non qualificato nell’industria e addetti macchine confezionatrici per le qualifiche basse.