Novarese più ottimista del vercellese. I dati di Confindustria

L’industria delle province di Novara e di Vercelli inizia il 2021 con una netta differenza tra le due aree, con attese contrastanti soprattutto per quanto riguarda i livelli di produzione e gli ordinativi. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre gennaio-marzo 2021 (disponibili sul sito www.cnvv.it), infatti, il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione ritorna positivo, seppur lievemente, soltanto nel Novarese (a 2,6 punti rispetto ai -2,3 di ottobre 2020), mentre nel Vercellese registra un peggioramento, da -11 a -20,4 punti, ben più marcato rispetto a quello regionale (da -9 a -10,5 punti).

Il saldo ottimisti/pessimisti riferito alle attese di nuovi ordini totali segna un leggero miglioramento del Novarese (a 1,7 punti rispetto ai precedenti -1,5) e un peggioramento (da -11,1 a -23,7 punti) in provincia di Vercelli, con la media del Piemonte in lieve flessione (da -12,2 a -11,1 punti), mentre il saldo relativo alle esportazioni rimane stabile sia a Novara (a 3 punti rispetto ai precedenti 2,7) sia nell’area vercellese (a -14,7 punti rispetto ai precedenti –15,4), a fronte di un miglioramento più marcato, anche se sempre in territorio negativo (da -16,4 a -10,6 punti), della media regionale.

 

 

Anche il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di nuova occupazione presenta andamenti differenti nei due territori rispetto alla precedente rilevazione: a Novara retrocede da 3,1 a -0,9 punti mentre a Vercelli, pur rimanendo negativo, registra un’inversione risalendo da -16 a -6,5 punti, in linea con il trend regionale che sale da -3,9 a -1,7 punti.

Prosegue invece in entrambe le province, come a livello regionale, l’inversione di tendenza dell’indicatore sull’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni, annunciata dal 20,4% delle imprese a Novara (rispetto al precedente 24%), dal 28,3% a Vercelli (era il 34,7% nella scorsa indagine) e dal 33% (a fronte del 35,7% del 4° trimestre 2020) in Piemonte.

Altro aspetto positivo è la risalita della percentuale di investimenti significativi programmati in entrambe le province: dal 17,8% al 25,2% in quella novarese e dal 12,2% al 16,7% in quella vercellese, con un aumento dal 15,9% al 19,8% a livello regionale. Le intenzioni di investimenti sostitutivi sono dichiarate dal 56,5% delle imprese novaresi (rispetto al 58,1% del trimestre precedente) dal 53,3% di quelle vercellesi (rispetto al 45,9%) e dal 49,5% (rispetto al 48%) di quelle piemontesi. Prosegue il miglioramento anche della percentuale di aziende che denuncia ritardi negli incassi: 21,9% nel Novarese (contro il precedente 28,6%), 23,9% nel Vercellese (contro il 28,9% registrato a ottobre 2020), e 32% (rispetto al 38,2% del trimestre scorso), a livello regionale.

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, segnalano un saldo ottimisti/pessimisti relativo alle attese di produzione negativo nel metalmeccanico, nella rubinetteria-valvolame, nel chimico e nell’alimentare, con una lieve ripresa del tessile-abbigliamento che dovrà però essere confermata dalle prossime rilevazioni.


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Altro aspetto positivo è la risalita della percentuale di investimenti significativi programmati in entrambe le province: dal 17,8% al 25,2% in quella novarese e dal 12,2% al 16,7% in quella vercellese, con un aumento dal 15,9% al 19,8% a livello regionale. Le intenzioni di investimenti sostitutivi sono dichiarate dal 56,5% delle imprese novaresi (rispetto al 58,1% del trimestre precedente) dal 53,3% di quelle vercellesi (rispetto al 45,9%) e dal 49,5% (rispetto al 48%) di quelle piemontesi. Prosegue il miglioramento anche della percentuale di aziende che denuncia ritardi negli incassi: 21,9% nel Novarese (contro il precedente 28,6%), 23,9% nel Vercellese (contro il 28,9% registrato a ottobre 2020), e 32% (rispetto al 38,2% del trimestre scorso), a livello regionale.

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, segnalano un saldo ottimisti/pessimisti relativo alle attese di produzione negativo nel metalmeccanico, nella rubinetteria-valvolame, nel chimico e nell’alimentare, con una lieve ripresa del tessile-abbigliamento che dovrà però essere confermata dalle prossime rilevazioni.


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