Radici Group abbatte le emissioni e diventa green. Obiettivo -80% entro il 2030

L'azienda novarese leader mondiale nel settore della chimica ha già abbattuto del 70% le emissioni

Dopo essersi distinta per aver regalato 1.000 euro lordi ai propri dipendenti delle sedi italiane come sostegno per fronteggiare l’aumento dei costi energetici e i rincari del costo della vita, Radici Group fa ancora parlare di sè su temi ambientali. Nell’ultimo decennio, infatti, l’azienda novarese leader mondiale nel settore della chimica ha abbattuto del 70% le emissioni dirette di gas serra con l’obiettivo di raggiungere l’80% entro il 2030.

Obiettivi comunicati ieri mattina, 7 giugno, durante la conferenza stampa dai vertici aziendali. «Siamo gli unici produttori italiani di acido adipico, oltre alla nostra della poliammide 66 – ha detto afferma Maurizio Radici, vice presidente e COO di RadiciGroup -. Gli investimenti effettuati per migliorare le performance ambientali legate al suo processo ci hanno permesso di raggiungere risultati importanti per rendere sempre più sostenibile il nostro business -. Abbiamo deciso di mettere in atto iniziative sul fronte dell’abbattimento delle emissioni ben prima che la normativa lo rendesse obbligatorio. Abbiamo infatti iniziato a studiare le tecnologie disponibili fin dalla fine degli anni ’90 e ci siamo fatti promotori dell’ingresso del settore chimico italiano nel sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra Emission Trading System (ETS) nel 2011, due anni prima dell’obbligo di legge».

Stefano Alini, direttore di RadiciGroup, e Pio Gazzini, site manager Radici Chimica Novara, si sono soffermati sulla parte tecnica illustrando nel dettaglio l’attività aziendale con due direttrici principali: il rinnovamento dei prodotti da una parte e quello tecnologico e delle strutture dall’altra.

Un piano di investimenti pluriennale di oltre 10 milioni di euro volto a ridurre queste emissioni ha interessato il sito Radici Chimica di Novara con tre importanti interventi: la messa in funzione, nel 2004 di un reattore, progettato e brevettato dall’azienda, che sfruttando un catalizzatore disposto su 3 letti decompone il protossido di azoto nei due elementi che lo compongono (azoto e ossigeno) rendendolo innocuo per l’atmosfera; l’installazione nel 2013 di un impianto EnviNOx per abbattere il protossido di azoto associato alla produzione di acido nitrico e, nel 2021, un ulteriore miglioramento del sistema di abbattimento delle emissioni associate alla produzione di acido adipico. Dall’attivazione di quest’ultimo impianto, in 9 mesi, sono state abbattute più di 35.000 tonnellate equivalenti di anidride carbonica.

A chiudere gli interventi è stato il presidente Angelo Radici: «Siamo convinti che le nostre aziende possano crescere solo mantenendosi in armonia con tutti i loro stakeholder. Per quanto riguarda la riduzione dell’impatto ambientale continuiamo a investire in ottica di miglioramento continuo. Radici Chimica Novara è direttamente collegata a un impianto di cogenerazione ad alto rendimento che la alimenta e ne copre completamente il fabbisogno energetico. Oltre a essere impegnati sui temi energetici investiamo in innovazione per sviluppare nuovi progetti di riciclo e circolarità, cercando di mettere in atto azioni concrete per un futuro sostenibile delle nostre aziende e dei territori in cui operiamo».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Radici Group abbatte le emissioni e diventa green. Obiettivo -80% entro il 2030

L’azienda novarese leader mondiale nel settore della chimica ha già abbattuto del 70% le emissioni

Dopo essersi distinta per aver regalato 1.000 euro lordi ai propri dipendenti delle sedi italiane come sostegno per fronteggiare l’aumento dei costi energetici e i rincari del costo della vita, Radici Group fa ancora parlare di sè su temi ambientali. Nell’ultimo decennio, infatti, l’azienda novarese leader mondiale nel settore della chimica ha abbattuto del 70% le emissioni dirette di gas serra con l’obiettivo di raggiungere l’80% entro il 2030.

Obiettivi comunicati ieri mattina, 7 giugno, durante la conferenza stampa dai vertici aziendali. «Siamo gli unici produttori italiani di acido adipico, oltre alla nostra della poliammide 66 – ha detto afferma Maurizio Radici, vice presidente e COO di RadiciGroup -. Gli investimenti effettuati per migliorare le performance ambientali legate al suo processo ci hanno permesso di raggiungere risultati importanti per rendere sempre più sostenibile il nostro business -. Abbiamo deciso di mettere in atto iniziative sul fronte dell’abbattimento delle emissioni ben prima che la normativa lo rendesse obbligatorio. Abbiamo infatti iniziato a studiare le tecnologie disponibili fin dalla fine degli anni ’90 e ci siamo fatti promotori dell’ingresso del settore chimico italiano nel sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra Emission Trading System (ETS) nel 2011, due anni prima dell’obbligo di legge».

Stefano Alini, direttore di RadiciGroup, e Pio Gazzini, site manager Radici Chimica Novara, si sono soffermati sulla parte tecnica illustrando nel dettaglio l’attività aziendale con due direttrici principali: il rinnovamento dei prodotti da una parte e quello tecnologico e delle strutture dall’altra.

Un piano di investimenti pluriennale di oltre 10 milioni di euro volto a ridurre queste emissioni ha interessato il sito Radici Chimica di Novara con tre importanti interventi: la messa in funzione, nel 2004 di un reattore, progettato e brevettato dall’azienda, che sfruttando un catalizzatore disposto su 3 letti decompone il protossido di azoto nei due elementi che lo compongono (azoto e ossigeno) rendendolo innocuo per l’atmosfera; l’installazione nel 2013 di un impianto EnviNOx per abbattere il protossido di azoto associato alla produzione di acido nitrico e, nel 2021, un ulteriore miglioramento del sistema di abbattimento delle emissioni associate alla produzione di acido adipico. Dall’attivazione di quest’ultimo impianto, in 9 mesi, sono state abbattute più di 35.000 tonnellate equivalenti di anidride carbonica.

A chiudere gli interventi è stato il presidente Angelo Radici: «Siamo convinti che le nostre aziende possano crescere solo mantenendosi in armonia con tutti i loro stakeholder. Per quanto riguarda la riduzione dell’impatto ambientale continuiamo a investire in ottica di miglioramento continuo. Radici Chimica Novara è direttamente collegata a un impianto di cogenerazione ad alto rendimento che la alimenta e ne copre completamente il fabbisogno energetico. Oltre a essere impegnati sui temi energetici investiamo in innovazione per sviluppare nuovi progetti di riciclo e circolarità, cercando di mettere in atto azioni concrete per un futuro sostenibile delle nostre aziende e dei territori in cui operiamo».

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