Per la prima volta dall’inizio della stagione il consorzio Est Sesia mette in pratica il regolamento per la turnazione delle acque irrigue. Un testo fortemente criticato dagli agricoltori, sul quale era intervenuto anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ma che l’assemblea dei delegati aveva comunque approvato lo scorso 4 aprile e da mettere in pratica solo in caso di emergenza idrica. Che oggi Est Sesia ha dichiarato esserci secondo i parametri prestabiliti demandando, come previsto, al Regolatore il compito di provvedere a tutte le iniziative idonee a garantire la miglior gestione della scarsa risorsa idrica.
«L’abbassamento delle temperature di questi giorni ha determinato una pesante contrazione delle portate dalla Dora Baltea, che non potrà essere superata se non entro il fine settimana, quando è previsto di nuovo picco di caldo dell’estate più calda mai registrata in assoluto – spiegano dal consorzio Est Sesia -. La concomitanza della richiesta di diminuire la portata derivata dal lago Maggiore impone il passaggio alla condizione d’emergenza, dal momento che si prevedono riduzioni di circa l’80%».
Ed è lo stesso Est Sesia a disapprovare le scelte del Consorzio del Ticino: «Dopo il consumo idropotabile, infatti dovrebbe venir l’agricoltura. Invece, con stupore oggi si scopre che il programmato e possibile raggiungimento di quota -0,50m sullo zero idrometrico all’idrometro di Sesto Calende (oggi -0,30m) è impedito dal fatto che non si potrebbe oltrepassare la quota di -0,40m pena la difficoltà per grandi imbarcazioni turistiche di attraccare e navigare per il Lago Maggiore. Est Sesia aveva chiesto di attendere qualche giorno prima di vedersi privare di ben 30 mc/s dall’imbocco del canale Regina Elena: il Ticino, invece, ha opposto un secco rifiuto, costringendo Est Sesia a manovre compensative di diminuzione della portata d’acqua. Est Sesia si adegua pertanto alle richieste in quanto come Utente del Consorzio del Ticino non può fare altro, ma chiede con forza alle Istituzioni e alla Politica di fare delle scelte, di stabilire l’ordine prioritario dei valori e di dare regole e limiti chiari che permettano la corretta pianificazione delle risorse».
Nel dibattito interviene anche Confagricoltura Novara e Vco: «Ancora una volta ci chiediamo quali siano le priorità: acqua per produrre beni alimentari o acqua per produrre energia e consentire la navigazione turistica? Le risposte del territorio nuovamente non si allineano alle esigenze dell’agricoltura. Forte è la preoccupazione degli agricoltori che, dopo un anno siccitoso come quello del 2022, non possono permettersi di perdere la produzione della prossima campagna a soli 50 giorni dal raccolto. Ancora una volta chiediamo chiarezza delle regole, programmazione e una comunicazione precisa e puntuale; è inammissibile rischiare di non arrivare a raccolto in un’annata di piogge e disponibilità della risorsa idrica».