Superbonus, direttrice Api: «Bisogna rivedere il decreto e farlo in fretta»

Sul nodo superbonus è intervenuta anche Paola Pansini direttrice generale Api

«La parola d’ordine è fretta» afferma Paola Pansini, direttore generale di Api, Associazione Piccole e Medie Industrie parlando del nuovo decreto legge – uscito il 17 febbraio – che blocca lo sconto in fattura e la cessione del credito alle banche (leggio qui).

«Bisogna rivedere questo decreto e occorre farlo con la stessa fretta con la quale hanno deciso di bloccare le agevolazioni – continua la direttrice. Mi allineo alle parole del presidente unione edili Api, Fabio Falsetta e del presidente di Confapi, Cristian Camisa». Falsetta il 22 febbraio è volato a Roma per l’incontro con il Ministero dell’Economia e Finanze. «Abbiamo chiesto lo sblocco immediato dei crediti incagliati e di prossima maturazione attraverso il supporto delle società partecipate dallo Stato (Eni ed Enel) – ha dichiarato il presidente – così come la stabilizzazione dei bonus edilizi su un periodo temporale più ampio, con normative e regole più stabili e certe, per dare alle Aziende la possibilità di una programmazione più a lungo termine e quindi di investire su un orizzonte temporale più ampio».

«Si auspica di prevedere la riapertura dello sconto in fattura/cessione del credito almeno per i bonus minori (infissi, caldaie), al fine di poter rendere più attuabili tali obiettivi e aiutando così le frange più deboli (per capienza fiscale o mancanza di liquidità) a far fronte al pagamento di tali opere» – ha concluso Falsetta.

A rafforzare le richieste del presidente unione edili Api, anche le parole di Cristian Camisa, presidente di Confabi: «Le nostre imprese hanno lavorato secondo le norme e con onestà e hanno bisogno di risposte immediate e certe. Abbiamo calcolato, infatti, che del monte crediti di 19 miliardi più di 3 sono riferiti alle imprese Confapi e quindi è necessario trovare soluzioni».

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«Si auspica di prevedere la riapertura dello sconto in fattura/cessione del credito almeno per i bonus minori (infissi, caldaie), al fine di poter rendere più attuabili tali obiettivi e aiutando così le frange più deboli (per capienza fiscale o mancanza di liquidità) a far fronte al pagamento di tali opere» – ha concluso Falsetta.

A rafforzare le richieste del presidente unione edili Api, anche le parole di Cristian Camisa, presidente di Confabi: «Le nostre imprese hanno lavorato secondo le norme e con onestà e hanno bisogno di risposte immediate e certe. Abbiamo calcolato, infatti, che del monte crediti di 19 miliardi più di 3 sono riferiti alle imprese Confapi e quindi è necessario trovare soluzioni».

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