Valli, Cna: «Errore chiudere estetisti e parrucchieri in zona rossa»

«Siamo molto preoccupati per le prescrizioni di contenimento del virus Covid 19, che troviamo nella bozza del nuovo Dpcm in pubblicazione, riguardo la sospensione delle attività di acconciatura e di estetica in zona rossa» dichiara Alessandro Valli, responsabile Cna Benessere e Sanità Piemonte Nord.

«Non comprendiamo l’inversione di rotta nei confronti delle estetiste – prosegue Valli – per le quali viene confermata la chiusura, contrariamente a quanto sentenziato dal TAR del Lazio, e l’inasprimento per i saloni di acconciatura, rispetto al Dpcm in vigore fino al prossimo 5 marzo. Le misure di contenimento del virus, introdotte nel mese di novembre, prevedevano la possibilità per i saloni di acconciatura di rimanere aperti anche nelle Regioni classificate come rosse, riconoscendo loro l’efficacia dei protocolli applicati. Inspiegabilmente la stessa cosa non era stata per i saloni di estetica. Su questa discrepanza è intervenuta nel mese di febbraio una sentenza del Tar del Lazio, che ha equiparato i due settori, consentendo quindi alle estetiste di riaprire. Nella bozza del nuovo Dpcm leggiamo invece che sia le parrucchiere che le estetiste, nelle Regioni rosse (nella nostra zona al momento solo la Val Vigezzo), dovranno chiudere. Questa scelta è inspiegabile e ci auguriamo che il Governo ci ripensi».

 

 

«In questi mesi i nostri saloni di acconciatura ed estetica non hanno rappresentato fonte di contagio – aggiunge Angelo Rollo, presidente di Cna Benessere e Sanità – proprio perché abbiamo applicato in modo rigoroso le regole sul distanziamento e i protocolli sanitari. Siamo in grado di garantire la massima sicurezza ma la nostra categoria è ancora penalizzata. A causa dell’epidemia abbiamo subito mesi di chiusura forzata, alla riapertura il calo dei consumi ha toccato anche il nostro settore. Ci siamo fatti forza, abbiamo modificato il nostro modo di lavorare e investito per adattare i nostri saloni e renderli sicuri. Chiediamo che venga garantita la piena operatività delle attività dei servizi alla persona, compresi i toelettatori degli animali domestici, anche nelle regioni rosse».

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Valli, Cna: «Errore chiudere estetisti e parrucchieri in zona rossa»

«Siamo molto preoccupati per le prescrizioni di contenimento del virus Covid 19, che troviamo nella bozza del nuovo Dpcm in pubblicazione, riguardo la sospensione delle attività di acconciatura e di estetica in zona rossa» dichiara Alessandro Valli, responsabile Cna Benessere e Sanità Piemonte Nord. «Non comprendiamo l’inversione di rotta nei confronti delle estetiste – prosegue Valli - per le quali viene confermata la chiusura, contrariamente a quanto sentenziato dal TAR del Lazio, e l’inasprimento per i saloni di acconciatura, rispetto al Dpcm in vigore fino al prossimo 5 marzo. Le misure di contenimento del virus, introdotte nel mese di novembre, prevedevano la possibilità per i saloni di acconciatura di rimanere aperti anche nelle Regioni classificate come rosse, riconoscendo loro l’efficacia dei protocolli applicati. Inspiegabilmente la stessa cosa non era stata per i saloni di estetica. Su questa discrepanza è intervenuta nel mese di febbraio una sentenza del Tar del Lazio, che ha equiparato i due settori, consentendo quindi alle estetiste di riaprire. Nella bozza del nuovo Dpcm leggiamo invece che sia le parrucchiere che le estetiste, nelle Regioni rosse (nella nostra zona al momento solo la Val Vigezzo), dovranno chiudere. Questa scelta è inspiegabile e ci auguriamo che il Governo ci ripensi».     «In questi mesi i nostri saloni di acconciatura ed estetica non hanno rappresentato fonte di contagio – aggiunge Angelo Rollo, presidente di Cna Benessere e Sanità – proprio perché abbiamo applicato in modo rigoroso le regole sul distanziamento e i protocolli sanitari. Siamo in grado di garantire la massima sicurezza ma la nostra categoria è ancora penalizzata. A causa dell’epidemia abbiamo subito mesi di chiusura forzata, alla riapertura il calo dei consumi ha toccato anche il nostro settore. Ci siamo fatti forza, abbiamo modificato il nostro modo di lavorare e investito per adattare i nostri saloni e renderli sicuri. Chiediamo che venga garantita la piena operatività delle attività dei servizi alla persona, compresi i toelettatori degli animali domestici, anche nelle regioni rosse».

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