Giovanni Delconti ci riprova. Cinque anni dopo essere stato sconfitto dall’attuale sindaco Fabio Sponghini, l’ex primo cittadino di Bellinzago tenta di riprendersi la fascia tricolore. Alle elezioni del prossimo weekend si presenta alla guida della lista civica “Sognare Bellinzago”, che – almeno sulla carta – è riuscita a ricompattare il centrodestra. Incluso in giovane “forzista” Federico Mazzaron, che nel 2019, presentandosi da solo, aveva raccolto oltre il 21% dei voti, determinanti però per l’insuccesso di Delconti, fermatosi al 33% contro il 45% di Sponghini.
Diversi gli argomenti nell’agenda dello sfidante: «Per il trasporto locale puntiamo a far arrivare in paese il servizio della Sun, per agevolare i tanti pendolari, studenti e lavoratori, che si recano a Novara e che finora devono sottoscrivere due abbonamenti. Poi ci orienteremo verso le manutenzioni, dall’asilo nido alla biblioteca sino allo stesso palazzo municipale, la viabilità, dove in via Libertà il posizionamento di dossi e il senso unico hanno contribuito a danneggiare il commercio, senza dimenticare sicurezza e pulizia degli spazi».
Se Delconti è riuscito a “ricompattare” quelle che per cinque anni sono state le minoranze, il sindaco in carica Fabio Sponghini, a capo della civica “ViviAmo Bellinzago”, punta al “bis” dopo aver messo d’accordo il centrosinistra e una porzione dello stesso centrodestra, attraverso il vicesindaco Matteo Bagnati, punto di riferimento di alcuni personaggi dell’area leghista.
Base di partenza della maggioranza uscente quanto realizzato finora, in particolare «la nuova scuola per l’infanzia, l’area gioco per i più piccoli e quella per lo sgambamento cani. Dopo tre decenni Bellinzago ha un nuovo Piano regolatore; e possiamo vantare più piste ciclabili, marciapiedi e strade riqualificate, oltre a un rinnovato sistema di videosorveglianza».
Una campagna elettorale non priva di qualche colpo… basso e simbolicamente ironico. Se i sostenitori di Delconti in occasione della presentazione della lista hanno distribuito ai presenti cerotti («Per curare le profonde ferite che hanno lacerato il paese»), quelli di Sponghini hanno replicato mostrando i volantini propagandistici dei due schieramenti: «I nostri avversari criticano il nostro programma, ma nel loro non c’é nulla di concreto. Salvo poi distribuirne un altro dove sono state elencate tante nostre proposte». Insomma, una battaglia che può prevedere colpi di scena sino alla fine nella caccia all’ultimo voto.