Pentenero: «La Città della Salute è un appuntamento mancato»

La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione lunedì mattina davanti all'ingresso del “Maggiore”, poi nella zona dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale e infine a Borgomanero

Mattinata tutta novarese quella di ieri, lunedì 3 giugno, per la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Piemonte Gianna Pentenero. L’appuntamento (che originariamente calendarizzato un paio di settimane fa per poi saltare a causa del maltempo) è alle 8 davanti all’ingresso pedonale del “Maggiore”. Distribuendo volantini come una “semplice” militante ha cercato di richiamare l’attenzione fra il via vai di tanti cittadini in entrata e uscita dalla struttura. Con lei il segretario regionale del Pd Domenico Rossi, Piergiacomo Baroni e Francesco Adamo, tutti candidasti a Palazzo Lascaris, per i “dem” il primo, con “Piemonte ambientalista solidadale” e la “Civica Pentenero” gli altri due. Come accade in queste occasioni qualcuno ha ignorato l’invito, altri lo hanno raccolto, non pochi hanno accettato di fermarsi e scambiare quattro parole.


Il momento significativo è stato qualche chilometro più a sud, in via Piazza d’Armi, davanti all’area dove dovrebbe sorgere la nuova “Città della Salute”. Qui la candidata “dem” non ha potuto che constatare da un lato la felice scelta del luogo ma dall’altro la desolazione di un’opportunità ancora non decollata dopo tanto tempo: «Si tratta di un appuntamento mancato – ha detto buttando uno sguardo verso lo spazio un tempo zona militare – Abbiamo bisogno di accelerare perché progetti importanti come questo siano realizzati, Non è possibile che si siano persi dieci anni senza arrivare nemmeno alla posa della prima pietra. Dobbiamo lavorare per dare una svolta alla sanità, deve i concorsi sono bloccati, il personale si indirizza sempre più verso la libera professione e le liste d’attesa sono interminabili. La sanità pubblica è un diritto di tutti, invece abbiamo riscontrato addirittura che sempre più persone si rivolgono a banche e finanziarie. Non è possibile che per curarsi ci si debba indebitare».


A fare un riassunto storico di quella che è stata da tempo ribattezzata una vera “telenovela” ci ha pensato Rossi: «Nel 2019, al momento dell’insediamento della giunta Cirio, era tutto pronto con un bando di 320 milioni per una dirata di 27 anni. Per il neo assessore Icardi, però, il progetto dell’amministrazione Chiamparino non andava più bene. Sono passati cinque anni e ci ritroviamo al punto di partenza, con una nuova gara che sarà chiusa a settembre, ma con la cifra salita a 520 milioni».


Infine una tappa all’ospedale di Borgomanero, che Pentenero ha definito una zona strategica per accogliere pazienti oltre che dall’attuale Alto Novarese, anche dal Verbano Cusio Ossola e dalla Valsesia: «Ma occorrono risorse per aumentare organico, posti letto e realizzare un nuovo padiglione».

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La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione lunedì mattina davanti all’ingresso del “Maggiore”, poi nella zona dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale e infine a Borgomanero

Mattinata tutta novarese quella di ieri, lunedì 3 giugno, per la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Piemonte Gianna Pentenero. L'appuntamento (che originariamente calendarizzato un paio di settimane fa per poi saltare a causa del maltempo) è alle 8 davanti all'ingresso pedonale del “Maggiore”. Distribuendo volantini come una “semplice” militante ha cercato di richiamare l'attenzione fra il via vai di tanti cittadini in entrata e uscita dalla struttura. Con lei il segretario regionale del Pd Domenico Rossi, Piergiacomo Baroni e Francesco Adamo, tutti candidasti a Palazzo Lascaris, per i “dem” il primo, con “Piemonte ambientalista solidadale” e la “Civica Pentenero” gli altri due. Come accade in queste occasioni qualcuno ha ignorato l'invito, altri lo hanno raccolto, non pochi hanno accettato di fermarsi e scambiare quattro parole.


Il momento significativo è stato qualche chilometro più a sud, in via Piazza d'Armi, davanti all'area dove dovrebbe sorgere la nuova “Città della Salute”. Qui la candidata “dem” non ha potuto che constatare da un lato la felice scelta del luogo ma dall'altro la desolazione di un'opportunità ancora non decollata dopo tanto tempo: «Si tratta di un appuntamento mancato – ha detto buttando uno sguardo verso lo spazio un tempo zona militare – Abbiamo bisogno di accelerare perché progetti importanti come questo siano realizzati, Non è possibile che si siano persi dieci anni senza arrivare nemmeno alla posa della prima pietra. Dobbiamo lavorare per dare una svolta alla sanità, deve i concorsi sono bloccati, il personale si indirizza sempre più verso la libera professione e le liste d'attesa sono interminabili. La sanità pubblica è un diritto di tutti, invece abbiamo riscontrato addirittura che sempre più persone si rivolgono a banche e finanziarie. Non è possibile che per curarsi ci si debba indebitare».


A fare un riassunto storico di quella che è stata da tempo ribattezzata una vera “telenovela” ci ha pensato Rossi: «Nel 2019, al momento dell'insediamento della giunta Cirio, era tutto pronto con un bando di 320 milioni per una dirata di 27 anni. Per il neo assessore Icardi, però, il progetto dell'amministrazione Chiamparino non andava più bene. Sono passati cinque anni e ci ritroviamo al punto di partenza, con una nuova gara che sarà chiusa a settembre, ma con la cifra salita a 520 milioni».


Infine una tappa all'ospedale di Borgomanero, che Pentenero ha definito una zona strategica per accogliere pazienti oltre che dall'attuale Alto Novarese, anche dal Verbano Cusio Ossola e dalla Valsesia: «Ma occorrono risorse per aumentare organico, posti letto e realizzare un nuovo padiglione».

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