Ad ogni consultazione elettorale a destare la curiosità di non pochi addetti ai lavori è la presenza di qualche simbolo nuovo, o quantomeno poco familiare ai più. Alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre prossimi gli elettori novaresi troveranno sulla scheda anche il Movimento politico Libertas, formazione che correrà da sola proponendo come candidato sindaco l’imprenditore Paolo Vanoli.
Il partito, dichiaratamente di ispirazione cattolica, è stato fondato nel 2014 e nelle sue intenzioni – come si può leggere nella home page del suo sito nazionale – vorrebbe riprendere “quel percorso di liberazione e ricostruzione iniziato dai grandi statisti del dopoguerra”, citando don Sturzo e De Gasperi. Nel Novarese, come del resto altrove, sta lavorando per radicarsi sul territorio. Segretario provinciale è Piero Spinelli, noto imprenditore nel settore della ristorazione, che apre una lista che vede anche la presenza di Roberto Esposito. Portabandiera di tante istanze provenienti dalle periferie, inizialmente al fianco del candidato del centrosinistra Nicola Fonzo con una propria lista e poi costretto a farsi da parte per la nota vicenda di vecchi post su Facebook, Esposito ha poi “sposato” la proposta politica di Vanoli.
«Non promesse, solo certezze» è lo slogan del candidato sindaco: «Perché questa candidatura? Ho conosciuto degli amici che erano inseriti in questo partito e mi è stata lanciata una proposta che dopo qualche giorno di riflessione ho accettato. La mia idea come imprenditore è quella di cambiare radicalmente alcune cose in città, soprattutto i servizi, l’ambiente, la sicurezza, la pulizia e la manutenzione corretta delle strade e di un luogo caro a noi tutti come il cimitero». E poi ancora la riqualificazione delle periferie.
Cose semplici, ci tiene a sottolineare, ma realizzabili. Con in testa un progetto ambizioso come quello riguardante anche il rilancio della fiera campionaria: «Novara l’ha già ospitata in passato per diverso tempo. Ma la mia idea è quella di recuperare una delle aree oggi dismesse per poter insediarne una permanente, che possa proporre ciclicamente diverse tipologie di prodotti. Potrebbe essere un’occasione per un’ulteriore crescita della città grazie all’indotto che sarebbe generato». Insomma, diverse idee facilmente realizzabili, che secondo Vanoli l’amministrazione uscente avrebbe trascurato: «La nostra speranza è quella che il messaggio che proponiamo possa avere il riscontro dei cittadini con il loro voto».