Mario Iacopino, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle e della lista civica Novara in Comune, aprendo questa mattina, mercoledì 8 settembre, la presentazione dei suoi sostenitori in piazza Duomo ha esordito con una battuta: «Questo posto è diventato un parcheggio. E’ la fotografia della Novara che non vogliamo. Abbiamo vissuto un intenso momento di partecipazione e confronto sul programma».
Due liste diverse, ha aggiunto, «che si sono unite con tutte le difficoltà del caso. Tante persone credibili che hanno creato un programma che ritengo sia innovativo per la città. Spazio abbiamo riservato alla qualità della vita, alla voglia di tutelare il lavoro abbattendo le differenze fra i cittadini. Io esco da un’esperienza di cinque anni come consigliere comunale: una bellissima esperienza. Possiamo fare molto per la nostra città. Vedo altri partiti che stanno chiedendo il voto con una forma quasi di stolkeraggio. Noi il voto non lo chiediamo, cerchiamo di meritarcelo».
Hanno poi preso la parola nell’ordine, equamente distribuite fra le due formazioni che lo sostengono nella competizione elettorale del 4 e 5 ottobre prossimi, Michela Casella, capolista della civica, che ha illustrato subito le quattro aree di intervento scelte, tutte presenti in altrettante parole contenute nel simbolo: «Ambiente, lavoro, salute, diritti. Settori tutti rappresentati da persone qualificate, che hanno lavorato nel mondo dell’associazionismo. Il percorso per diventare candidati è stato difficile – ha voluto denunciare – non solo per la stagione estiva, ma soprattutto per le procedure affrontate. Troppa burocrazia rispetto a una realtà vicina a noi come Milano o Torino. Siamo per una politica etica, fatta di idee e portarle avanti».
Giuseppe Bruno, architetto urbanista (capolista dei pentastellati), ha parlato di proposte che vorrebbero rappresentare una «svolta rispetto alle precedenti amministrazioni, dove in questo ultimo periodo l’unica innovazione è stata riservata a insediamenti legati alla grande distribuzione». Veronica Biolchini /”Novara in Comune”) ha portato la sua esperienza di «mamma e di volontaria in due realtà associative», la consigliera uscente Paola Vigotti ha ammesso che non è stato facile «accettare di ricandidarmi perché il lavoro in questi cinque anni è stato molto impegnativo, perché fatto di studio e di dialogo con il territorio. La nostra è stata un’opposizione ferma, che ha sempre sostenuto i valori contenuti nel nostro programma».
Alessandro Ionadi, giovane transessuale, vuole farsi portabandiera del mondo dei diritti, così come il veterano Gaudenzio Concina (un passato nelle organizzazioni giovanili del Pci) quello del lavoro: entrambi corrono per la civica, come l’ex giocatore di baseball Flavio D’Aquino rappresenta in parte il mondo dello sport. Manca, è stato fatto rilevare, Cristina Macarro, nel 2016 candidata sindaco e negli ultimi due anni un po’… defilata: «Nessun problema – ha riposto Iacopino – Per motivi personali ha deciso di non candidarsi. In questo momento ha alte priorità. Il mio obiettivo? Arrivare al ballottaggio».