Spazi della vecchia pista scoperta di hockey di viale Buonarroti gremita per l’arrivo di Matteo Salvini. Musica, palloncini colorati e bandierine hanno accolto il segretario nazionale della Lega, intervenuto al primo degli incontri che il “Carroccio” cittadino ha organizzato per tirare la volata al candidato sindaco Alessandro Canelli. Prima di concedersi al bagno di folla dei suoi sostenitori, il leader leghista ha affrontato con i giornalisti uno dei temi del giorno, l’approvazione da parte dell’aula di Montecitorio del “decreto green pass”, avvenuto anche il voto dei suoi rappresentanti, seppur con qualche assenza di troppo: «Abbiamo portato a casa il risultato che avevamo chiesto – ha detto – Non c’é nessun obbligo per lavoratori e lavoratrici, teniamo insieme la salute di 40 milioni di italiani che si sono vaccinati ma anche i diritti di tutti gli altri che non possono o vogliono farlo. Mi sembra una scelta equilibrata. Per quanto riguarda le presenze e le assenze sono da distribuire in maniera uguale anche fra gli altri gruppi».
Venendo alla campagna elettorale novarese Salvini ha detto invece di essere venuto «per ringraziare Canelli e la sua squadra. Non penso che ci sia bisogno di chiedere voti. Il lavoro di cinque anni è sotto gli occhi di tutti. Se la sinistra ripropone il passato, guardando così indietro e non avanti, posso dire di essere contento di quando fatto da questa amministrazione. I prossimi cinque anni? Sarà importante avere sindaci svegli per quanto riguarda l’utilizzo di fondi europei, garanzia che i soldi siano ben spesi». Nessun dubbio sull’esito della consultazione: «Vincere al primo turno con la Lega primo partito in modo da tornare fin da subito al lavoro». E a Canelli ha voluto rivolgere ulteriori complimenti: «A differenza di altri comuni Novara ha già progetti pronti. E quindi da ottobre si potrà partire».
Poi sul palco, insieme al parlamentare novarese Marzio Liuni, al capogruppo alla Camera Riccardo Molinari e ovviamente ad Alessandro Canelli, ha “scaldato” la platea affrontando temi più di carattere nazionale o comunque in piena sintonia con i desideri del suo elettorato: «Pensate cosa sarebbe stato il Governo senza di noi, solo tasse e sbarchi». Ripetendo alla fine il gesto – sollevando il braccio di Canelli – del 2016. Forse la scaramanzia non serve, ma ha voluto ugualmente “incoronarlo” «per una Novara migliore».