A Novara i vincitori della 7ª edizione del Premio “Pio La Torre – Piersanti Mattarella”

Torna il riconoscimento dedicato alle migliori tesi di laurea magistrale sulla criminalità organizzata e le mafie

Il 4 marzo, presso la Sala ex-sede del Quartiere S. Cuore, alle  17.30, si terrà la Settima Edizione del  Premio Pio La Torre-Piersanti Mattarella per la migliore tesi di laurea magistrale sui temi della criminalità organizzata e delle mafie

«Per il settimo anno, in collaborazione con il Prof. Dalla Chiesa e con il Dott. Franco La Torre, premiamo degli studenti che si sono distinti nell’analisi del fenomeno mafioso – ha affermato Roberto Leggero presidente dell’associazione La Torre – Mattarella-. Si tratta dei Dottori Giovanni GuminaMartina Locarni Mirko Testa. Speriamo che anche quest’anno i cittadini novaresi possano approfittare della possibilità di ascoltare dei giovani studiosi che illustreranno i risultati delle loro ricerche per comprendere sempre meglio il fenomeno delle mafie, un cancro per la vita sociale, civile ed economica del nostro paese e che, purtroppo, continua a degradare la nostra vita nazionale, nonostante i meritori successi delle Forze dell’Ordine nel reprimerlo».

Biografie dei finalisti:

Martina Locarni (tesi: Ordini Professionali e mafia. Un’analisi della zona grigia in Lombardia)  è una dottoranda presso l’Università degli Studi di Milano, dove porta avanti una ricerca sul reato di caporalato e l’infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso. La passione per gli studi sulla mafia nasce nei primi anni di Università, culminando nella scrittura della tesi magistrale dove analizza il legame tra Ordini Professionali e mafia. L’aspirazione futura è quella di contrastare la mafia entrando nelle forze dell’ordine, senza abbandonare lo studio e la ricerca.

Mirko Testa (tesi: Agromafie e caporalato. La criminalità organizzata nella filiera agroalimentare e lo sfruttamento dei lavoratori agricoli) dopo aver conseguito la laurea triennale in Scienze dei Servizi giuridici presso l’Università Guglielmo Marconi, ha proseguito il suo percorso accademico presso l’Università degli Studi di Milano portando a termine gli studi magistrali in Amministrazioni e Politiche Pubbliche nel Curriculum “Legalità e criminalità organizzata”. Durante il percorso magistrale ha avuto l’opportunità di effettuare un tirocinio curriculare presso il Consiglio della Regione Lombardia nella “Commissione speciale antimafia” presieduta dalla consigliera Monica Forte. In tal contesto, per conto della Commissione, ha iniziato a svolgere una ricerca sul fenomeno del caporalato e del ruolo ricoperto nel suo sviluppo dalla criminalità organizzata nella sola regione Lombardia, col fine di integrare la legge antimafia regionale. Sotto la guida del prof. Nando dalla Chiesa ha proseguito il lavoro di ricerca sul fenomeno del caporalato, focalizzandosi sul settore della agricoltura ed estendendo il discorso a tutto il territorio nazionale. Attualmente è impegnato con lo svolgimento di prove concorsuali con il fine di entrare a far parte del corpo della Polizia di Stato.

Giovanni Gumina (tesi: La Criminalità ambientale tra criminalità mafiosa e devianza d’impresa. Note sul caso italiano) ha conseguito con lode il corso di laurea magistrale Amministrazioni e Politiche Pubbliche presso l’Università degli Studi di Milano. Durante il suo percorso universitario ha approfondito diversi temi inerenti al fenomeno della criminalità organizzata e, ad oggi, continua a coltivare tale passione anche in ambito associativo e sociale. Da settembre 2022, lavora in INDICAM (Associazione per la tutela della proprietà intellettuale) in qualità di specialista anticontraffazione. In prospettiva futura, il suo sogno professionale è quello di occuparsi strettamente di prevenzione e contrasto dei crimini legati al fenomeno della corruzione ed alle organizzazioni criminali di stampo mafioso

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

A Novara i vincitori della 7ª edizione del Premio “Pio La Torre – Piersanti Mattarella”

Torna il riconoscimento dedicato alle migliori tesi di
laurea magistrale sulla criminalità organizzata e le
mafie

Il 4 marzo, presso la Sala ex-sede del Quartiere S. Cuore, alle  17.30, si terrà la Settima Edizione del  Premio Pio La Torre-Piersanti Mattarella per la migliore tesi di laurea magistrale sui temi della criminalità organizzata e delle mafie

«Per il settimo anno, in collaborazione con il Prof. Dalla Chiesa e con il Dott. Franco La Torre, premiamo degli studenti che si sono distinti nell’analisi del fenomeno mafioso – ha affermato Roberto Leggero presidente dell’associazione La Torre – Mattarella-. Si tratta dei Dottori Giovanni GuminaMartina Locarni Mirko Testa. Speriamo che anche quest’anno i cittadini novaresi possano approfittare della possibilità di ascoltare dei giovani studiosi che illustreranno i risultati delle loro ricerche per comprendere sempre meglio il fenomeno delle mafie, un cancro per la vita sociale, civile ed economica del nostro paese e che, purtroppo, continua a degradare la nostra vita nazionale, nonostante i meritori successi delle Forze dell’Ordine nel reprimerlo».

Biografie dei finalisti:

Martina Locarni (tesi: Ordini Professionali e mafia. Un’analisi della zona grigia in Lombardia)  è una dottoranda presso l’Università degli Studi di Milano, dove porta avanti una ricerca sul reato di caporalato e l’infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso. La passione per gli studi sulla mafia nasce nei primi anni di Università, culminando nella scrittura della tesi magistrale dove analizza il legame tra Ordini Professionali e mafia. L’aspirazione futura è quella di contrastare la mafia entrando nelle forze dell’ordine, senza abbandonare lo studio e la ricerca.

Mirko Testa (tesi: Agromafie e caporalato. La criminalità organizzata nella filiera agroalimentare e lo sfruttamento dei lavoratori agricoli) dopo aver conseguito la laurea triennale in Scienze dei Servizi giuridici presso l’Università Guglielmo Marconi, ha proseguito il suo percorso accademico presso l’Università degli Studi di Milano portando a termine gli studi magistrali in Amministrazioni e Politiche Pubbliche nel Curriculum “Legalità e criminalità organizzata”. Durante il percorso magistrale ha avuto l’opportunità di effettuare un tirocinio curriculare presso il Consiglio della Regione Lombardia nella “Commissione speciale antimafia” presieduta dalla consigliera Monica Forte. In tal contesto, per conto della Commissione, ha iniziato a svolgere una ricerca sul fenomeno del caporalato e del ruolo ricoperto nel suo sviluppo dalla criminalità organizzata nella sola regione Lombardia, col fine di integrare la legge antimafia regionale. Sotto la guida del prof. Nando dalla Chiesa ha proseguito il lavoro di ricerca sul fenomeno del caporalato, focalizzandosi sul settore della agricoltura ed estendendo il discorso a tutto il territorio nazionale. Attualmente è impegnato con lo svolgimento di prove concorsuali con il fine di entrare a far parte del corpo della Polizia di Stato.

Giovanni Gumina (tesi: La Criminalità ambientale tra criminalità mafiosa e devianza d’impresa. Note sul caso italiano) ha conseguito con lode il corso di laurea magistrale Amministrazioni e Politiche Pubbliche presso l’Università degli Studi di Milano. Durante il suo percorso universitario ha approfondito diversi temi inerenti al fenomeno della criminalità organizzata e, ad oggi, continua a coltivare tale passione anche in ambito associativo e sociale. Da settembre 2022, lavora in INDICAM (Associazione per la tutela della proprietà intellettuale) in qualità di specialista anticontraffazione. In prospettiva futura, il suo sogno professionale è quello di occuparsi strettamente di prevenzione e contrasto dei crimini legati al fenomeno della corruzione ed alle organizzazioni criminali di stampo mafioso

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata