Cardiologia mini-invasiva, un convegno nella Sala Borsa

Un incontro sulle nuove frontiere per il trattamento dell’insufficienza tricuspidalica

Il 5,6% delle donne e l’1,5% degli uomini al di sopra dei 70 anni soffrono di insufficienza tricuspidalica di grado moderato o severo. Se non correttamente trattata, l’insufficienza tricuspidalica emodinamicamente significativa si associa ad un aumento di mortalità, con tassi di sopravvivenza fino al 60% a un anno dall’evento. La valvola tricuspide è spesso responsabile di patologie cardiache e la prevalenza di questa patologia aumenta con l’età.

Di questo e di altri dettagli si parlerà in occasione del convegno “La valvola Tricuspide si presenta”, guidato dal professore Giuseppe Patti (Direttore Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare e della SCDU Cardiologia 1 dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara), responsabile scientifico. L’appuntamento è sabato 15 ottobre nella Sala Borsa. Nell’ambito del convegno inoltre si apre ai cittadini un’iniziativa dedicata alla prevenzione del cuore: dalle ore 10 alle ore 13verranno eseguiti screening ecocardiografici gratuiti, sotto la guida del team del professore Patti, volti all’identificazione di problematiche legate alla presenza di una patologia valvolare tricuspidalica.

«La prima necessità – ha sottolineato Patti  – è rappresentata da una corretta diagnosi della malattia: lo screening ecocardiografico consente di individuarne i segni critici e di identificarne la gravità, in modo da intraprendere il percorso terapeutico più opportuno ed efficace. Sono stati sviluppati vari dispositivi per la terapia transcatetere dell’insufficienza tricuspidalica. In particolare, sono adesso disponibili sistemi che permettono di eseguire l’innovativa tecnica percutanea “edge-to-edge”, altri invece che consentono di ridurre meccanicamente le dimensioni dell’anello tricuspidalico. Questi e altri dispositivi studiati appositamente per questo tipo di trattamento saranno illustrati durante il convegno».

Negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi approcci terapeutici per il trattamento di questa patologia, da scegliersi in base alla gravità dei sintomi e alle particolari caratteristiche di ogni paziente. In particolare, negli ultimi tempi si è sempre più diffusa la tecnica di riparazione transcatetere della valvola tricuspide, che ha caratteristiche di mini-invasività, assenza di cicatrice chirurgica e di anestesia prolungata. La riparazione percutanea transcatetere della valvola tricuspide ormai rappresenta un’importante alternativa terapeutica all’intervento cardiochirurgico tradizionale, principalmente nei soggetti che presentano comorbilità, età avanzata o scompenso cardiaco. In queste specifiche tipologie di pazienti si associa ad un elevato livello di efficacia, presenta minori rischi rispetto all’intervento chirurgico a cuore aperto e consente un decorso post-operatorio più rapido.

Obiettivo dell’incontro è creare un’occasione di confronto diretto fra cardiologi clinici, ecocardiografisti e cardiologi interventisti del quadrante nord-orientale del Piemonte per approfondire su quali pazienti indirizzare queste innovative tipologie di trattamento e creare un network di conoscenza condivisa della metodica.

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Un incontro sulle nuove frontiere per il trattamento dell’insufficienza tricuspidalica

Il 5,6% delle donne e l’1,5% degli uomini al di sopra dei 70 anni soffrono di insufficienza tricuspidalica di grado moderato o severo. Se non correttamente trattata, l’insufficienza tricuspidalica emodinamicamente significativa si associa ad un aumento di mortalità, con tassi di sopravvivenza fino al 60% a un anno dall’evento. La valvola tricuspide è spesso responsabile di patologie cardiache e la prevalenza di questa patologia aumenta con l’età.

Di questo e di altri dettagli si parlerà in occasione del convegno “La valvola Tricuspide si presenta”, guidato dal professore Giuseppe Patti (Direttore Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare e della SCDU Cardiologia 1 dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara), responsabile scientifico. L’appuntamento è sabato 15 ottobre nella Sala Borsa. Nell’ambito del convegno inoltre si apre ai cittadini un’iniziativa dedicata alla prevenzione del cuore: dalle ore 10 alle ore 13verranno eseguiti screening ecocardiografici gratuiti, sotto la guida del team del professore Patti, volti all’identificazione di problematiche legate alla presenza di una patologia valvolare tricuspidalica.

«La prima necessità – ha sottolineato Patti  – è rappresentata da una corretta diagnosi della malattia: lo screening ecocardiografico consente di individuarne i segni critici e di identificarne la gravità, in modo da intraprendere il percorso terapeutico più opportuno ed efficace. Sono stati sviluppati vari dispositivi per la terapia transcatetere dell’insufficienza tricuspidalica. In particolare, sono adesso disponibili sistemi che permettono di eseguire l’innovativa tecnica percutanea “edge-to-edge”, altri invece che consentono di ridurre meccanicamente le dimensioni dell’anello tricuspidalico. Questi e altri dispositivi studiati appositamente per questo tipo di trattamento saranno illustrati durante il convegno».

Negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi approcci terapeutici per il trattamento di questa patologia, da scegliersi in base alla gravità dei sintomi e alle particolari caratteristiche di ogni paziente. In particolare, negli ultimi tempi si è sempre più diffusa la tecnica di riparazione transcatetere della valvola tricuspide, che ha caratteristiche di mini-invasività, assenza di cicatrice chirurgica e di anestesia prolungata. La riparazione percutanea transcatetere della valvola tricuspide ormai rappresenta un’importante alternativa terapeutica all’intervento cardiochirurgico tradizionale, principalmente nei soggetti che presentano comorbilità, età avanzata o scompenso cardiaco. In queste specifiche tipologie di pazienti si associa ad un elevato livello di efficacia, presenta minori rischi rispetto all’intervento chirurgico a cuore aperto e consente un decorso post-operatorio più rapido.

Obiettivo dell’incontro è creare un’occasione di confronto diretto fra cardiologi clinici, ecocardiografisti e cardiologi interventisti del quadrante nord-orientale del Piemonte per approfondire su quali pazienti indirizzare queste innovative tipologie di trattamento e creare un network di conoscenza condivisa della metodica.

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