A teatro si va in bus. Nuova stagione al Faraggiana con il servizio Sun

Dodici spettacoli in abbonamento con nomi di rilievo: Paolini, Fresi, Colangeli, Fassari oltre ai novaresi Giagnoni, Ferrari e Arenella. Torna il duo Berardi Casolari

Dal prossimo mese di novembre a teatro si andrà in pullman con il nuovo progetto ideato dalla Fondazione Teatro Faraggiana con Sun e il Comune di Novara e finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito dei progetto emblematici. Lo ha spiegato il direttore del Teatro novarese, Vanni Vallino, durante la presentazione della nuova stagione: dodici spettacoli in abbonamento con nomi di rilievo tra cui spiccano grandi ritorni come Marco Paolini e la compagnia Berardi Casolari, poi Giorgio Colangeli e Antonelli Fasari oltre ai novaresi Lucilla Giagnoni – vice direttrice del Faraggiana – Elena Ferrari e Mariano Arenella.

«Il progetto “Teatrobus” ha lo scopo di agevolare il pubblico che abita nelle periferie della città o nei Comuni della provincia a venire a teatro, soprattutto chi non ha mezzi propri a disposizione oppure non può guidare – ha spiegato Vallino -. Il servizio navetta è gratuito per tutte e tre le linee che partiranno, andata e ritorno – dai paesi e arriveranno all’ingresso del Faraggiana: Romentino – Pernate – Sant’Agabio; Vespolate – Nibbiola – Olengo – Bicocca; Cameri – Veveri – San Rocco». Sono stati messi a disposizione 2000 biglietti; le modalità di accesso saranno rese note nel mese di settembre quando verranno presentati gli altri spettacoli fuori abbonamento.

La nuova stagione dal titolo “Nuda pelle” avrà inizio il 7 novembre “Dentro. Una storia vera, se volete”, un testo scritto da Giuliana Musso che sarà anche in scena con Maria Ariis e che racconta la vicenda agghiacciante di un padre, innocente fino a prova contraria, che ha abusato della figlia nel silenzio assordante della madre. Il 20 novembre torna Marco Paolini con il suo stile e un altro monologo: “Antenati” ripercorre l’evoluzione della nostra specie attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni, con le 8.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, quel piccolo nucleo africano da cui tutti gli abitanti del pianeta della nostra specie provengono.

Alto monologo quello che sarà messo in scena da Stefano Fresi il 12 dicembre: “Dioggene” dove in ognuno dei tre quadri, apparentemente così diversi tra loro, ci sono gli stessi temi che ruotano: la violenza dei maschi, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore. Con tre lingue italiane diverse per ciascuno dei monologhi (volgare toscano, lingua corrente del nostro 21° secolo, romanesco), tre atmosfere, tre toni, tre stili.

L’anno nuovo inizia il 9 gennaio con “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman e l’adattamento teatrale Alessandro D’Alatri, sul palco Fausto Cabra e Sara Lazzaro: è la storia di una coppia che cerca un modo per rimanere unita e apparire felice, pur vivendo un rapporto segnato da crepe e insoddisfazioni, rabbia, risentimento e tensioni accumulati negli anni.

Il 16 gennaio Giorgio Colangeli sarà il protagonista di “Le volpi” insieme a Manuela Mandracchia e Federica Ombrato dove al centro ci sarà la vita e le abitudini della provincia italiana con i vizi narcisisti della gente.

Altro monologo quello proposto da Pierpaolo Spollon “Quel provo dir non so” il 31 gennaio: che cos’è
davvero un’emozione? Come nasce? Da dove viene? Siamo così sicuri di saper riconoscere tutte le emozioni che sentiamo? Quanto è importante riuscire dare un nome a ciò che proviamo?

Esperimento teatrale “Overload”, un testo letto senza interruzioni in un’ora e dieci minuti composto da 199 parole, 1282 caratteri. In scena il 13 febbraio Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini; scrittura di Daniele Villa.

Una produzione del Teatro Franco Parenti che avrà come protagonista Antonello Fassari in programma il 20 marzo: “Farà giorno” con un vecchio partigiano, sua figlia medico ed ex terrorista di sinistra e un giovane fascistello di borgata. Tutti e tre, nell’interagire tra loro, scoprono le proprie debolezze, le paure, il proprio orgoglio, e ciascuno impara e insegna.

Torna la compagnia Berardi Casolari il 13 aprile con “Lidodissea”, in scena Gianfranco Berardi, attore e autore non vedente, e Gabriella Casolari insieme a Ludovico D’Agostino e Silvia Zaru: un affresco del
vuoto dorato in cui siamo immersi, una macrogenerazione “schiacciata” tra i clichè del contemporaneo, accomunata da senso di impotenza, inadeguatezza, impossibilità a superare o a raggiungere gli obiettivi imposti dalla società della performance, nella quale tutti siamo immersi.

Un omaggio al poeta Giorgio Caproni quello in programma il 29 aprile con Fabrizio Gifuni. In “Fatalità della rima” i versi di Caproni si intrecciano a frammenti di un’autobiografa in prosa. Un’incursione nella selva acuta dei suoi pensieri, nelle segrete gallerie dell’anima di uno dei più grandi poeti del ‘900.

Due gli spettacoli con gli attori novaresi. Il 5 dicembre Elena Ferrari e Mariano Arenella, che firma la regina, porteranno in scena con Erica Camiolo, Claudio Pellerito, Alberto Pirazzini e Matteo Sangalli “Romeo e Giulietta, una storia ibrida”, successo di due stagioni fa di “Le Notti di Cabiria”. Il 25 febbraio, invece, Lucilla Giagnoni porterà al Faraggiana il suo ultimo lavoro: “A pelle nuda sul palco”. Racconta l’attrice: «Trasmettere vita è uno dei doni più grandi del Teatro e, con lo sviluppo delle intelligenze artificiali e del virtuale, sarà un’esperienza sempre più concreta e preziosissima. Questa energia me la dà la poesia perciò anche Shakespeare col suo teatro. I suoi personaggi, maschi e femmine senza distinzione, hanno segnato molte tappe della mia evoluzione. Potrei raccontare la mia vita, tramite loro. Sono in me: dormono, sognano, a colazione e cena, parlano, discutono, urlano, piangono, arrossiscono e mi fanno la pelle, nel senso che me la rifanno ogni volta nuova: una rigenerazione profonda, cellulare».

La campagna abbonamenti inizia oggi on line oppure in biglietteria con i seguenti orari: tutti i giorni dalle 17 alle 19; abbonamenti e rinnovi fino a venerdì 19 luglio e da lunedì 26 agosto a venerdì 6 settembre; singoli biglietti da lunedì 9 settembre. Sono stati messi a disposizione anche alcuni biglietti sospesi per chi ha difficoltà a pagare l’ingresso a teatro.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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A teatro si va in bus. Nuova stagione al Faraggiana con il servizio Sun

Dodici spettacoli in abbonamento con nomi di rilievo: Paolini, Fresi, Colangeli, Fassari oltre ai novaresi Giagnoni, Ferrari e Arenella. Torna il duo Berardi Casolari

Dal prossimo mese di novembre a teatro si andrà in pullman con il nuovo progetto ideato dalla Fondazione Teatro Faraggiana con Sun e il Comune di Novara e finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito dei progetto emblematici. Lo ha spiegato il direttore del Teatro novarese, Vanni Vallino, durante la presentazione della nuova stagione: dodici spettacoli in abbonamento con nomi di rilievo tra cui spiccano grandi ritorni come Marco Paolini e la compagnia Berardi Casolari, poi Giorgio Colangeli e Antonelli Fasari oltre ai novaresi Lucilla Giagnoni – vice direttrice del Faraggiana – Elena Ferrari e Mariano Arenella.

«Il progetto “Teatrobus” ha lo scopo di agevolare il pubblico che abita nelle periferie della città o nei Comuni della provincia a venire a teatro, soprattutto chi non ha mezzi propri a disposizione oppure non può guidare – ha spiegato Vallino -. Il servizio navetta è gratuito per tutte e tre le linee che partiranno, andata e ritorno – dai paesi e arriveranno all’ingresso del Faraggiana: Romentino – Pernate – Sant’Agabio; Vespolate – Nibbiola – Olengo – Bicocca; Cameri – Veveri – San Rocco». Sono stati messi a disposizione 2000 biglietti; le modalità di accesso saranno rese note nel mese di settembre quando verranno presentati gli altri spettacoli fuori abbonamento.

La nuova stagione dal titolo “Nuda pelle” avrà inizio il 7 novembre “Dentro. Una storia vera, se volete”, un testo scritto da Giuliana Musso che sarà anche in scena con Maria Ariis e che racconta la vicenda agghiacciante di un padre, innocente fino a prova contraria, che ha abusato della figlia nel silenzio assordante della madre. Il 20 novembre torna Marco Paolini con il suo stile e un altro monologo: “Antenati” ripercorre l’evoluzione della nostra specie attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni, con le 8.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, quel piccolo nucleo africano da cui tutti gli abitanti del pianeta della nostra specie provengono.

Alto monologo quello che sarà messo in scena da Stefano Fresi il 12 dicembre: “Dioggene” dove in ognuno dei tre quadri, apparentemente così diversi tra loro, ci sono gli stessi temi che ruotano: la violenza dei maschi, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore. Con tre lingue italiane diverse per ciascuno dei monologhi (volgare toscano, lingua corrente del nostro 21° secolo, romanesco), tre atmosfere, tre toni, tre stili.

L’anno nuovo inizia il 9 gennaio con “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman e l’adattamento teatrale Alessandro D’Alatri, sul palco Fausto Cabra e Sara Lazzaro: è la storia di una coppia che cerca un modo per rimanere unita e apparire felice, pur vivendo un rapporto segnato da crepe e insoddisfazioni, rabbia, risentimento e tensioni accumulati negli anni.

Il 16 gennaio Giorgio Colangeli sarà il protagonista di “Le volpi” insieme a Manuela Mandracchia e Federica Ombrato dove al centro ci sarà la vita e le abitudini della provincia italiana con i vizi narcisisti della gente.

Altro monologo quello proposto da Pierpaolo Spollon “Quel provo dir non so” il 31 gennaio: che cos’è
davvero un’emozione? Come nasce? Da dove viene? Siamo così sicuri di saper riconoscere tutte le emozioni che sentiamo? Quanto è importante riuscire dare un nome a ciò che proviamo?

Esperimento teatrale “Overload”, un testo letto senza interruzioni in un’ora e dieci minuti composto da 199 parole, 1282 caratteri. In scena il 13 febbraio Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini; scrittura di Daniele Villa.

Una produzione del Teatro Franco Parenti che avrà come protagonista Antonello Fassari in programma il 20 marzo: “Farà giorno” con un vecchio partigiano, sua figlia medico ed ex terrorista di sinistra e un giovane fascistello di borgata. Tutti e tre, nell’interagire tra loro, scoprono le proprie debolezze, le paure, il proprio orgoglio, e ciascuno impara e insegna.

Torna la compagnia Berardi Casolari il 13 aprile con “Lidodissea”, in scena Gianfranco Berardi, attore e autore non vedente, e Gabriella Casolari insieme a Ludovico D’Agostino e Silvia Zaru: un affresco del
vuoto dorato in cui siamo immersi, una macrogenerazione “schiacciata” tra i clichè del contemporaneo, accomunata da senso di impotenza, inadeguatezza, impossibilità a superare o a raggiungere gli obiettivi imposti dalla società della performance, nella quale tutti siamo immersi.

Un omaggio al poeta Giorgio Caproni quello in programma il 29 aprile con Fabrizio Gifuni. In “Fatalità della rima” i versi di Caproni si intrecciano a frammenti di un’autobiografa in prosa. Un’incursione nella selva acuta dei suoi pensieri, nelle segrete gallerie dell’anima di uno dei più grandi poeti del ‘900.

Due gli spettacoli con gli attori novaresi. Il 5 dicembre Elena Ferrari e Mariano Arenella, che firma la regina, porteranno in scena con Erica Camiolo, Claudio Pellerito, Alberto Pirazzini e Matteo Sangalli “Romeo e Giulietta, una storia ibrida”, successo di due stagioni fa di “Le Notti di Cabiria”. Il 25 febbraio, invece, Lucilla Giagnoni porterà al Faraggiana il suo ultimo lavoro: “A pelle nuda sul palco”. Racconta l’attrice: «Trasmettere vita è uno dei doni più grandi del Teatro e, con lo sviluppo delle intelligenze artificiali e del virtuale, sarà un’esperienza sempre più concreta e preziosissima. Questa energia me la dà la poesia perciò anche Shakespeare col suo teatro. I suoi personaggi, maschi e femmine senza distinzione, hanno segnato molte tappe della mia evoluzione. Potrei raccontare la mia vita, tramite loro. Sono in me: dormono, sognano, a colazione e cena, parlano, discutono, urlano, piangono, arrossiscono e mi fanno la pelle, nel senso che me la rifanno ogni volta nuova: una rigenerazione profonda, cellulare».

La campagna abbonamenti inizia oggi on line oppure in biglietteria con i seguenti orari: tutti i giorni dalle 17 alle 19; abbonamenti e rinnovi fino a venerdì 19 luglio e da lunedì 26 agosto a venerdì 6 settembre; singoli biglietti da lunedì 9 settembre. Sono stati messi a disposizione anche alcuni biglietti sospesi per chi ha difficoltà a pagare l’ingresso a teatro.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore