Ad Arona è Festival Teatro sull’Acqua. Ospiti d’eccezione in piazza San Graziano

Si comincia il 3 settembre con Vinicio Marchioni. Poi anche Barbarossa, Benini a colloquio con Dacia Maraini

Teatro e parola. Da sempre il Festival Act sull’acqua di Arona unisce le nuove produzioni, gli spettacoli in tournée e gli incontri con gli autori in piazza San Graziano che quest’anno sono in programma dal 3 all’8 settembre, come sempre in un dibattito culturale con la direttrice artistica Dacia Maraini.

Martedì 3 settembre alle 18 con Vinicio Marchioni, noto attore cinematografico, televisivo e teatrale, alla sua opera prima come scrittore: «Tre notti» è un romanzo di formazione. Periferia di Roma, venerdì 29 novembre 1991, Andrea ha quindici anni e sua madre lo accompagna per l’ultima volta a vedere il padre, o meglio ciò che resta di quell’uomo che da tempo li ha abbandonati per andare a vivere con un’altra donna e che adesso un cancro si sta finendo di mangiare.  Sconvolto da quell’incontro, quasi febbricitante di dolore, di rabbia, spaesamento e rimpianti, il ragazzo ruba la macchina del nonno e scappa via. Un coro di indimenticabili personaggi maschili irrisolti – puntellato da donne quantomeno risolute – accompagnerà Andrea lungo tre notti decisive, in un viaggio alla scoperta di se stesso e di un padre che, in fondo, non ha mai conosciuto.

Mercoledì 4 settembre un doppio appuntamento: alle 17 Federica Manzon parla di radici e di storia nel suo «Alma»: tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Alle 18 Luca Barbarossa  con «Cento storie per cento canzoni»: in un viaggio illustrato nella musica, il cantautore racconta le storie che nascono dietro, attorno, dentro cento canzoni che tutti abbiamo cantato: da Frank Sinatra a Vasco Rossi, da Lucio Battisti a David Bowie, dai Beatles ai Radiohead, da Franco Battiato a Michael Jackson perché «la canzone è quasi tutto, alzi la mano chi non ha almeno una canzone della vita».

Giovedì 5 settembre alle 18.30 Annarosa Mattei presenta «La regina che amava la libertà. Storia di Cristina di Svezia dal Nord Europa alla Roma barocca» con Claudio Strinati che ne ha curato la prefazione. Il cammino di una donna che ha segnato il Seicento, con l’audacia di scelte imprevedibili, anomale, enigmatiche. La scrittrice racconta le lotte, l’insofferenza, gli errori, per svelare come Cristina abbia recitato la sua difficile parte in commedia di regina senza regno oltre ogni convenzione.

Venerdì 6 settembre alle 18 la Storia entra in maniera potente nella narrazione: la direttrice artistica del festival, Dacia Maraini a dialogo con la direttrice del Salone del libro di Torino Annalena Benini, approfondisce la pagine di «Vita mia»: Maraini è una bambina quando nel 1943 viene internata in un campo di prigionia in Giappone con la sua famiglia.

E’ storia vera anche quella da cui muove i passi «La fabbrica delle ragazze» di Ilaria Rossetti, sabato 7 settembre alle 18: durante la Prima guerra mondiale, la fabbrica Sutter & Thévenot sceglie la campagna lombarda per installare, a Castellazzo di Bollate, uno degli stabilimenti dove centinaia di donne giovanissime fanno i turni per rifornire i soldati al fronte.  Il 7 giugno 1918 però una grave esplosione investirà la fabbrica causando decine di vittime. Un episodio quasi dimenticato e più che mai attuale di lavoro femminile e morti bianche.

Chiudono la rassegna domenica 8 settembre alle 18 Beatrice Benicchi e Filippo Capobianco che presentano i rispettivi esordi «Non per cattiveria» e «Le supernove non fanno rumore / e tu tossisci a teatro?» in un dialogo,  ma soprattutto uno spettacolo (in stile Poetry Slam), dove la poesia performativa sarà il mezzo primario per narrare le storie.

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti. Per maggiori informazioni cliccare QUI

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Si comincia il 3 settembre con Vinicio Marchioni. Poi anche Barbarossa, Benini a colloquio con Dacia Maraini

Teatro e parola. Da sempre il Festival Act sull'acqua di Arona unisce le nuove produzioni, gli spettacoli in tournée e gli incontri con gli autori in piazza San Graziano che quest'anno sono in programma dal 3 all'8 settembre, come sempre in un dibattito culturale con la direttrice artistica Dacia Maraini.

Martedì 3 settembre alle 18 con Vinicio Marchioni, noto attore cinematografico, televisivo e teatrale, alla sua opera prima come scrittore: «Tre notti» è un romanzo di formazione. Periferia di Roma, venerdì 29 novembre 1991, Andrea ha quindici anni e sua madre lo accompagna per l’ultima volta a vedere il padre, o meglio ciò che resta di quell’uomo che da tempo li ha abbandonati per andare a vivere con un’altra donna e che adesso un cancro si sta finendo di mangiare.  Sconvolto da quell’incontro, quasi febbricitante di dolore, di rabbia, spaesamento e rimpianti, il ragazzo ruba la macchina del nonno e scappa via. Un coro di indimenticabili personaggi maschili irrisolti – puntellato da donne quantomeno risolute – accompagnerà Andrea lungo tre notti decisive, in un viaggio alla scoperta di se stesso e di un padre che, in fondo, non ha mai conosciuto.

Mercoledì 4 settembre un doppio appuntamento: alle 17 Federica Manzon parla di radici e di storia nel suo «Alma»: tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Alle 18 Luca Barbarossa  con «Cento storie per cento canzoni»: in un viaggio illustrato nella musica, il cantautore racconta le storie che nascono dietro, attorno, dentro cento canzoni che tutti abbiamo cantato: da Frank Sinatra a Vasco Rossi, da Lucio Battisti a David Bowie, dai Beatles ai Radiohead, da Franco Battiato a Michael Jackson perché «la canzone è quasi tutto, alzi la mano chi non ha almeno una canzone della vita».

Giovedì 5 settembre alle 18.30 Annarosa Mattei presenta «La regina che amava la libertà. Storia di Cristina di Svezia dal Nord Europa alla Roma barocca» con Claudio Strinati che ne ha curato la prefazione. Il cammino di una donna che ha segnato il Seicento, con l'audacia di scelte imprevedibili, anomale, enigmatiche. La scrittrice racconta le lotte, l'insofferenza, gli errori, per svelare come Cristina abbia recitato la sua difficile parte in commedia di regina senza regno oltre ogni convenzione.

Venerdì 6 settembre alle 18 la Storia entra in maniera potente nella narrazione: la direttrice artistica del festival, Dacia Maraini a dialogo con la direttrice del Salone del libro di Torino Annalena Benini, approfondisce la pagine di «Vita mia»: Maraini è una bambina quando nel 1943 viene internata in un campo di prigionia in Giappone con la sua famiglia.

E’ storia vera anche quella da cui muove i passi «La fabbrica delle ragazze» di Ilaria Rossetti, sabato 7 settembre alle 18: durante la Prima guerra mondiale, la fabbrica Sutter & Thévenot sceglie la campagna lombarda per installare, a Castellazzo di Bollate, uno degli stabilimenti dove centinaia di donne giovanissime fanno i turni per rifornire i soldati al fronte.  Il 7 giugno 1918 però una grave esplosione investirà la fabbrica causando decine di vittime. Un episodio quasi dimenticato e più che mai attuale di lavoro femminile e morti bianche.

Chiudono la rassegna domenica 8 settembre alle 18 Beatrice Benicchi e Filippo Capobianco che presentano i rispettivi esordi «Non per cattiveria» e «Le supernove non fanno rumore / e tu tossisci a teatro?» in un dialogo,  ma soprattutto uno spettacolo (in stile Poetry Slam), dove la poesia performativa sarà il mezzo primario per narrare le storie.

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