Addio a “Novara è”: dopo 14 anni chiude la storica rivista di cultura novarese

VIDEO - Il mensile, che in 150 numeri ha raccontato la storia, l'arte e le tradizioni della città di Novara, giunge al termine della sua avventura editoriale. Il 3 dicembre festa al castello

Novara è, la rivista mensile che per quattordici anni ha raccontato la storia, l’arte e le tradizioni della città di Novara, giunge al termine della sua avventura editoriale. Diretta da Valentina Graziosi, con il prezioso contributo grafico di Vanni Vallino e del team di Immagina, la testata chiuderà con il suo ultimo numero, in uscita a dicembre 2024.

La rivista ha pubblicato 150 numeri su carta patinata, a partire dal maggio del 2010. Ogni uscita ha rappresentato un viaggio nella cultura novarese, grazie a un dialogo continuo con i lettori. Ricorda Vallino: «I lettori ci hanno supportati fin dall’inizio, suggerendo argomenti da trattare e, successivamente, contribuendo direttamente con testi per numeri monografici». Tra i temi affrontati, spiccano approfondimenti sulla chiesa di San Martino, la battaglia della Bicocca, la Novara romana, il castello, la Cupola, la storia di Alessandro Antonelli e di Casa Bossi, quest’ultime due interamente curate dal Comitato d’Amore.

La rivista ha dato voce a una rete di appassionati e studiosi, tra cui Ivan Rognoni, Paolo Cirri, Maria Adele Garavaglia (curatrice delle recensioni letterarie dei libri novarese), Susanna Borlandelli e Renzo Sacchetti, Silvana Bartoli per quanto riguarda tutta la parte sulla storia e la tradizione della famiglia Faraggiana. E ancora Franco Ferrario, Enrico Camaschella, Giovanni Baselli, Carlo Migliavacca, Renata Molino che ha creato tutti gli itinerari storico artistici mentre Roberto Mazzette si è occupato dei percorsi cicloturistici nella Valsesia e nel Novarese.

Ogni numero è oggi conservato negli scaffali della biblioteca Negroni, a testimonianza di un progetto che è diventato un vero e proprio pezzo da collezione: la rivista vantava, infatti una tiratura di 1.200 copie a numero, con 200 copie dedicate agli abbonati e il resto distribuito nelle edicole locali.

Nonostante il sostegno di partner come Francesco Martelli di Italgrafica, che ha coperto gran parte dei costi di stampa, gli elevati costi di produzione hanno reso inevitabile la chiusura. «È un dispiacere per tutti – ammette Vallino – vedere scomparire una rivista unica nel suo genere, almeno nella città di Novara. Ringrazio Daria Bigliani, la grafica di Immagina, per tutto il lavoro di questi anni».

La direttrice Graziosi, riflettendo sull’esperienza, dichiara: «Questa avventura è nata da un’amicizia con Vanni Vallino e poi con tutti i collaboratori oltre che dalla volontà di raccontare la cultura della nostra città. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro, lo dico ora con orgoglio, a distanza di quattordici anni». Tuttavia, lascia spazio alla speranza: «Ho alcune idee per il futuro, non cartacee, ma è possibile che la storia di Novara è non finisca qui».

Per celebrare la chiusura, la redazione ha organizzato una festa aperta alla città: martedì 3 dicembre, alle 17, al Castello di Novara, si terrà un brindisi per salutare i lettori, accompagnato da racconti inediti e momenti di condivisione.

Con la chiusura di Novara è, si conclude un capitolo importante per la cultura novarese, ma l’eredità della rivista, conservata nei suoi 150 numeri, continuerà a ispirare il futuro.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Addio a “Novara è”: dopo 14 anni chiude la storica rivista di cultura novarese

VIDEO – Il mensile, che in 150 numeri ha raccontato la storia, l’arte e le tradizioni della città di Novara, giunge al termine della sua avventura editoriale. Il 3 dicembre festa al castello

Novara è, la rivista mensile che per quattordici anni ha raccontato la storia, l’arte e le tradizioni della città di Novara, giunge al termine della sua avventura editoriale. Diretta da Valentina Graziosi, con il prezioso contributo grafico di Vanni Vallino e del team di Immagina, la testata chiuderà con il suo ultimo numero, in uscita a dicembre 2024.

La rivista ha pubblicato 150 numeri su carta patinata, a partire dal maggio del 2010. Ogni uscita ha rappresentato un viaggio nella cultura novarese, grazie a un dialogo continuo con i lettori. Ricorda Vallino: «I lettori ci hanno supportati fin dall’inizio, suggerendo argomenti da trattare e, successivamente, contribuendo direttamente con testi per numeri monografici». Tra i temi affrontati, spiccano approfondimenti sulla chiesa di San Martino, la battaglia della Bicocca, la Novara romana, il castello, la Cupola, la storia di Alessandro Antonelli e di Casa Bossi, quest’ultime due interamente curate dal Comitato d’Amore.

La rivista ha dato voce a una rete di appassionati e studiosi, tra cui Ivan Rognoni, Paolo Cirri, Maria Adele Garavaglia (curatrice delle recensioni letterarie dei libri novarese), Susanna Borlandelli e Renzo Sacchetti, Silvana Bartoli per quanto riguarda tutta la parte sulla storia e la tradizione della famiglia Faraggiana. E ancora Franco Ferrario, Enrico Camaschella, Giovanni Baselli, Carlo Migliavacca, Renata Molino che ha creato tutti gli itinerari storico artistici mentre Roberto Mazzette si è occupato dei percorsi cicloturistici nella Valsesia e nel Novarese.

Ogni numero è oggi conservato negli scaffali della biblioteca Negroni, a testimonianza di un progetto che è diventato un vero e proprio pezzo da collezione: la rivista vantava, infatti una tiratura di 1.200 copie a numero, con 200 copie dedicate agli abbonati e il resto distribuito nelle edicole locali.

Nonostante il sostegno di partner come Francesco Martelli di Italgrafica, che ha coperto gran parte dei costi di stampa, gli elevati costi di produzione hanno reso inevitabile la chiusura. «È un dispiacere per tutti – ammette Vallino – vedere scomparire una rivista unica nel suo genere, almeno nella città di Novara. Ringrazio Daria Bigliani, la grafica di Immagina, per tutto il lavoro di questi anni».

La direttrice Graziosi, riflettendo sull’esperienza, dichiara: «Questa avventura è nata da un’amicizia con Vanni Vallino e poi con tutti i collaboratori oltre che dalla volontà di raccontare la cultura della nostra città. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro, lo dico ora con orgoglio, a distanza di quattordici anni». Tuttavia, lascia spazio alla speranza: «Ho alcune idee per il futuro, non cartacee, ma è possibile che la storia di Novara è non finisca qui».

Per celebrare la chiusura, la redazione ha organizzato una festa aperta alla città: martedì 3 dicembre, alle 17, al Castello di Novara, si terrà un brindisi per salutare i lettori, accompagnato da racconti inediti e momenti di condivisione.

Con la chiusura di Novara è, si conclude un capitolo importante per la cultura novarese, ma l’eredità della rivista, conservata nei suoi 150 numeri, continuerà a ispirare il futuro.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore