Al Broletto la mostra “Memorial” accoglie il Premio Nobel Elena Zemkhova

Da martedì 31 ottobre a domenica 5 novembre sarà aperta al pubblico a Novara la mostra “Uomini nonostante tutto. Testimonianze da Memorial”, promossa dalla fondazione Russia Cristiana e dall’associazione vincitrice del premio Nobel per la pace 2022 Memorial.

La mostra viene portata a Novara, nella sala dell’accademia al Broletto, dall’associazione di volontariato Nexus, «con l’obiettivo – riferisce Alessandro Noja, presidente dell’associazione – di portare una testimonianza di umanità in questo grande periodo di crisi politica e sociale».

La mostra nasce da due percorsi espositivi realizzati negli ultimi anni a Mosca da Memorial sulla base dei propri archivi e collezioni museali: il primo, dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai gulag; il secondo, sull’universo femminile nei gulag, sui piccoli oggetti (ricami, disegni, pupazzetti), che le madri confezionavano per i figli, nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame che a causa del passare degli anni e della propaganda del regime sembrava inesorabilmente destinato a spezzarsi. Attraverso queste corrispondenze e questi oggetti – a volte poveri, ingenui, a volte testimoni di una sorprendente creatività – emergono storie straordinarie di umanità, amicizia, di dolore e di verità, che documentano la passione per l’uomo che si conserva nelle più intime fibre della persona. In ogni sezione si alternano “voci” che sottolineano le condizioni disumane, volte appunto a umiliare, annichilire la persona, e altre che parlano della dignità riconquistata, di un «bene» che può risplendere ovunque e, nonostante tutto, consentire di restare uomini.

Il CST Est Novara Vco ha finanziato l’iniziativa, considerando il grande valore culturale ed umano che essa rappresenta ed il respiro internazionale, nonché drammaticamente contemporaneo, delle tematiche trattate. La mostra racconta storie eccezionali di amicizia, dolore, verità e solidarietà; racconti che il CST cerca di far emergere nella narrazione del quotidiano di tante persone che ogni giorno si donano agli altri, gesto eroico ed essenziale per l’umanità delle comunità che abitiamo. La mostra è gratuita e sarà aperta dalle 10 alle 19 tutti i giorni, con la disponibilità di visite guidate.

Incontro pubblico
I contenuti dell’esposizione verranno presentati durante un convegno il 3 novembre presso il salone dell’Arengo, e vedrà la partecipazione di Adriano Dell’Asta, docente di lingua e letteratura russa alla Cattolica di Milano e vicepresidente di Russia Cristiana, oltre che di Elena Zemkhova, direttrice amministrativa dell’Associazione Memorial, premiata dal Nobel per la Pace nel 2022.

Che cos’è Memorial
Memorial è un’associazione che ha sede a Mosca ed opera nelle ex Repubbliche dell’Unione Sovietica. Fondata nel 1989, rappresenta la più importante organizzazione di denuncia dei crimini del regime sovietico, svolgendo una funzione fondamentale sia sul piano della ricerca storica sia come centro impegnato attivamente nella difesa dei diritti umani. L’associazione ha una sede anche in Italia, aperta il 20 aprile 2004.

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Al Broletto la mostra “Memorial” accoglie il Premio Nobel Elena Zemkhova

Da martedì 31 ottobre a domenica 5 novembre sarà aperta al pubblico a Novara la mostra “Uomini nonostante tutto. Testimonianze da Memorial”, promossa dalla fondazione Russia Cristiana e dall’associazione vincitrice del premio Nobel per la pace 2022 Memorial.

La mostra viene portata a Novara, nella sala dell’accademia al Broletto, dall’associazione di volontariato Nexus, «con l’obiettivo – riferisce Alessandro Noja, presidente dell’associazione – di portare una testimonianza di umanità in questo grande periodo di crisi politica e sociale».

La mostra nasce da due percorsi espositivi realizzati negli ultimi anni a Mosca da Memorial sulla base dei propri archivi e collezioni museali: il primo, dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai gulag; il secondo, sull’universo femminile nei gulag, sui piccoli oggetti (ricami, disegni, pupazzetti), che le madri confezionavano per i figli, nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame che a causa del passare degli anni e della propaganda del regime sembrava inesorabilmente destinato a spezzarsi. Attraverso queste corrispondenze e questi oggetti – a volte poveri, ingenui, a volte testimoni di una sorprendente creatività – emergono storie straordinarie di umanità, amicizia, di dolore e di verità, che documentano la passione per l’uomo che si conserva nelle più intime fibre della persona. In ogni sezione si alternano “voci” che sottolineano le condizioni disumane, volte appunto a umiliare, annichilire la persona, e altre che parlano della dignità riconquistata, di un «bene» che può risplendere ovunque e, nonostante tutto, consentire di restare uomini.

Il CST Est Novara Vco ha finanziato l’iniziativa, considerando il grande valore culturale ed umano che essa rappresenta ed il respiro internazionale, nonché drammaticamente contemporaneo, delle tematiche trattate. La mostra racconta storie eccezionali di amicizia, dolore, verità e solidarietà; racconti che il CST cerca di far emergere nella narrazione del quotidiano di tante persone che ogni giorno si donano agli altri, gesto eroico ed essenziale per l’umanità delle comunità che abitiamo. La mostra è gratuita e sarà aperta dalle 10 alle 19 tutti i giorni, con la disponibilità di visite guidate.

Incontro pubblico
I contenuti dell’esposizione verranno presentati durante un convegno il 3 novembre presso il salone dell’Arengo, e vedrà la partecipazione di Adriano Dell’Asta, docente di lingua e letteratura russa alla Cattolica di Milano e vicepresidente di Russia Cristiana, oltre che di Elena Zemkhova, direttrice amministrativa dell’Associazione Memorial, premiata dal Nobel per la Pace nel 2022.

Che cos’è Memorial
Memorial è un’associazione che ha sede a Mosca ed opera nelle ex Repubbliche dell’Unione Sovietica. Fondata nel 1989, rappresenta la più importante organizzazione di denuncia dei crimini del regime sovietico, svolgendo una funzione fondamentale sia sul piano della ricerca storica sia come centro impegnato attivamente nella difesa dei diritti umani. L’associazione ha una sede anche in Italia, aperta il 20 aprile 2004.

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