Al Coccia “Il Barbiere di Siviglia” fa il tutto esaurito

In scena il prossimo fine settimana con tre repliche. Pochissimi i biglietti rimasti

Al Teatro Coccia “Il Barbiere di Siviglia” fa il tutto esaurito. Pochissimi i biglietti rimasti disponibili per le tre date in programma il prossimo fine settimana: 12,13 e 14 maggio. Il presidente della Fondazione, Fabio Ravanelli, ha parlato di «interesse ritrovato per il teatro novarese che era stato un po’ perso» anche in veste di titolare dell’azienda Mirato, main sponsor dello spettacolo: «Abbiamo sempre cercato di dare una mano al territorio, in particolare il Coccia che è uno dei simboli della città».

Il Barbiere fa seguito al filone rossiniano che il Teatro sta seguendo già dalla scorsa stagione: «L’attenzione per Rossini prosegue anche grazie al progetto Dna Italia con cui ogni anno mettiamo in scena un’opera del compositore pesarese – ha detto la direttrice, Corinne Baroni -. Come per Il Trovatore ad apertura di stagione, anche Il Barbierie andrà in scena in tre repliche: venerdì e domenica con il cast principale, sabato con i giovani».

«Rossini è uno degli autori più difficili – ha affermato il Maestro Christopher Franklin che dirigerà l’Orchestra filarmonica italiana -. Da quando esiste il Rossini Opera Festival c’è stato un ritorno di interesse nei suoi confronti».

«Questo è il mio primo Barbieri – ha aggiunto il regista, Alberto Jona -. Il nostro compito è quello di essere al servizio della musica: qui siamo in un ‘700/’800 un po’ surreale in cui i personaggi sono in bilico in un mondo che sta per crollare».

Anche una volta le scenografie sono state affidate al Matteo Capobianco che ha svelato svelato qualche anticipazione: «Abbiamo creato una struttura motorizzata sulla quale ci sono scenografie che vengono mosse manualmente. Per realizzarla è servito uno sforzo produttivo importante. Abbiamo rispettato la classicità prevista da quest’opera».

I costumi sono firmati da Silvia Lumes: «Sono state mantenute le linee storiche ma non tradizionali. I colori sono vivaci e cupi e creano un contrasto tra dentro e fuori. Per ogni personaggio è stato creato un oggetto che diventa un simbolo».

Per l’occasione la direttrice Baroni ha chiesto la consulenza di una armocromista, Pierangela Ancora, che, attraverso lo studio dei costumi di scena, ha suggerito il dresscode della prima: il blu e le sue sfumature.

Inoltre, come per Il Trovatore e per le future, l’artista Giulio Pedaci ha realizzato un’opera ispirata questa volta al personaggio di Rosina, che sarà inserita all’interno del libretto di sala.

L’opera sarà preceduta dalla seconda puntata di “Parola all’Opera, rubrica di approfondimento della Stagione del Teatro Coccia: martedì 9 maggio alle 20 su Sipario Virtuale racconta l’opera il critico, storico e scrittore Sergio Ragni.

Info a biglietti a questo link.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Al Coccia “Il Barbiere di Siviglia” fa il tutto esaurito

In scena il prossimo fine settimana con tre repliche. Pochissimi i biglietti rimasti

Al Teatro Coccia “Il Barbiere di Siviglia” fa il tutto esaurito. Pochissimi i biglietti rimasti disponibili per le tre date in programma il prossimo fine settimana: 12,13 e 14 maggio. Il presidente della Fondazione, Fabio Ravanelli, ha parlato di «interesse ritrovato per il teatro novarese che era stato un po’ perso» anche in veste di titolare dell’azienda Mirato, main sponsor dello spettacolo: «Abbiamo sempre cercato di dare una mano al territorio, in particolare il Coccia che è uno dei simboli della città».

Il Barbiere fa seguito al filone rossiniano che il Teatro sta seguendo già dalla scorsa stagione: «L’attenzione per Rossini prosegue anche grazie al progetto Dna Italia con cui ogni anno mettiamo in scena un’opera del compositore pesarese – ha detto la direttrice, Corinne Baroni -. Come per Il Trovatore ad apertura di stagione, anche Il Barbierie andrà in scena in tre repliche: venerdì e domenica con il cast principale, sabato con i giovani».

«Rossini è uno degli autori più difficili – ha affermato il Maestro Christopher Franklin che dirigerà l’Orchestra filarmonica italiana -. Da quando esiste il Rossini Opera Festival c’è stato un ritorno di interesse nei suoi confronti».

«Questo è il mio primo Barbieri – ha aggiunto il regista, Alberto Jona -. Il nostro compito è quello di essere al servizio della musica: qui siamo in un ‘700/’800 un po’ surreale in cui i personaggi sono in bilico in un mondo che sta per crollare».

Anche una volta le scenografie sono state affidate al Matteo Capobianco che ha svelato svelato qualche anticipazione: «Abbiamo creato una struttura motorizzata sulla quale ci sono scenografie che vengono mosse manualmente. Per realizzarla è servito uno sforzo produttivo importante. Abbiamo rispettato la classicità prevista da quest’opera».

I costumi sono firmati da Silvia Lumes: «Sono state mantenute le linee storiche ma non tradizionali. I colori sono vivaci e cupi e creano un contrasto tra dentro e fuori. Per ogni personaggio è stato creato un oggetto che diventa un simbolo».

Per l’occasione la direttrice Baroni ha chiesto la consulenza di una armocromista, Pierangela Ancora, che, attraverso lo studio dei costumi di scena, ha suggerito il dresscode della prima: il blu e le sue sfumature.

Inoltre, come per Il Trovatore e per le future, l’artista Giulio Pedaci ha realizzato un’opera ispirata questa volta al personaggio di Rosina, che sarà inserita all’interno del libretto di sala.

L’opera sarà preceduta dalla seconda puntata di “Parola all’Opera, rubrica di approfondimento della Stagione del Teatro Coccia: martedì 9 maggio alle 20 su Sipario Virtuale racconta l’opera il critico, storico e scrittore Sergio Ragni.

Info a biglietti a questo link.

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