Alessandro Barbaglia stregato da Hedy-Eva, la donna senza fili

Lo scrittore presenta all'Arengo del Broleto il suo ultimo libro dedicato alla complessa figura di Hedy Lamarr

Ammaliane e geniale, disperata, micidiale, unica. Un mito dimenticato, riscoperto grazie alla penna di Alessandro Barbaglia che dedica il suo ultimo libro “L’invenzione di Eva”, edito da Mondadori, alla complessa figura di Hedy Lamarr, e che presenterà questa sera, venerdì 12 luglio, alle 21 insieme ad Andrea Fabiano all’Arengo del Broletto nell’ambito del calendario promosso dal Circolo dei lettori.

Barbaglia, scrittore e libraio novarese, Premio Strega Ragazzi nel 2021 e finalista al Bancarella nel 2022, è al suo secondo romanzo basato su una biografia. Dopo “La mossa del matto” in cui racconta il campione di scacchi statunitense Bobby Fischer, ora la protagonista è una donna: Hedy Lamarr, al secolo Hedwig Eva Maria Kiesler, che Barbaglia fa riscopre e fa riscoprire al pubblico attraverso i racconti di un narratore.

«Hedy-Eva, la prima donna – racconta l’autore, letteralmente stregato dalla figura di Hedy -. Volevo ridarle giustizia: avevo parlato di lei in “Storie vere al 97%” ma mi sono reso conto di averle fatto un torto perché quella era la sua vita censurata. Adesso lo faccio mettendo in luce anche la sua sensualità e sessualità. La prima attrice della storia del cinema a mostrarsi completamente nuda in un film del 1932: “Estasi” è una pellicola girata in Germania, Hedy è una ebrea-austriaca, 16enne, bellissima e disinibita. Ma non solo corpo, anche mente. Hedy è una donna senza fili, non solo perché è impossibile raccontarla in modo lineare, ma perché è stata l’inventrice del salto di frequenza, quello che noi oggi chiamiamo wifi. Da bambina, quando il padre la porta a Vienna a vedere i tram, lei si chiede perché non possano viaggiare anche senza fili. Poi le regalano una scatola di latta con una collana: lei butta la collana e con la scatola costruire un carillon. In Austria sposa il suo primo di sei mariti: è un armatore filo nazista e Hitler frequenta la loro casa. Hedy capisce, scappa e approda Los Angeles nel 1937 dove fa un provino con due produttori: sono Samuel Goldwyn e Louis Mayer, che saranno poi i fondatori della MGM, che la riconoscono come la protagonista di “Estasi” e la lanciano nella carriera cinematografica di Hollywood».

«Ma Hedy non è soddisfatta, perchè oltre a essere ammaliante è anche un genio – continua Barbaglia -. Nel 1940, a 27 anni, entra nell’ufficio brevetti della Marina militare americana a per depositare il brevetto della sua invenzione: il salto do frequenza, spiegando che può essere usato per tutto, anche per vincere la guerra. Nessuno le dà ascolto e nessuno capisce di che cosa stia parlando. Quel brevetto finisce dimenticato in un cassetto; solo vent’anni dopo sarà preso in considerazione. Quando nel 1997 le viene finalmente consegnato un riconoscimento per le sue invenzioni, lei risponde “Era ora!”».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Alessandro Barbaglia stregato da Hedy-Eva, la donna senza fili

Lo scrittore presenta all’Arengo del Broleto il suo ultimo libro dedicato alla complessa figura di Hedy Lamarr

Ammaliane e geniale, disperata, micidiale, unica. Un mito dimenticato, riscoperto grazie alla penna di Alessandro Barbaglia che dedica il suo ultimo libro “L’invenzione di Eva”, edito da Mondadori, alla complessa figura di Hedy Lamarr, e che presenterà questa sera, venerdì 12 luglio, alle 21 insieme ad Andrea Fabiano all’Arengo del Broletto nell’ambito del calendario promosso dal Circolo dei lettori.

Barbaglia, scrittore e libraio novarese, Premio Strega Ragazzi nel 2021 e finalista al Bancarella nel 2022, è al suo secondo romanzo basato su una biografia. Dopo “La mossa del matto” in cui racconta il campione di scacchi statunitense Bobby Fischer, ora la protagonista è una donna: Hedy Lamarr, al secolo Hedwig Eva Maria Kiesler, che Barbaglia fa riscopre e fa riscoprire al pubblico attraverso i racconti di un narratore.

«Hedy-Eva, la prima donna – racconta l’autore, letteralmente stregato dalla figura di Hedy -. Volevo ridarle giustizia: avevo parlato di lei in “Storie vere al 97%” ma mi sono reso conto di averle fatto un torto perché quella era la sua vita censurata. Adesso lo faccio mettendo in luce anche la sua sensualità e sessualità. La prima attrice della storia del cinema a mostrarsi completamente nuda in un film del 1932: “Estasi” è una pellicola girata in Germania, Hedy è una ebrea-austriaca, 16enne, bellissima e disinibita. Ma non solo corpo, anche mente. Hedy è una donna senza fili, non solo perché è impossibile raccontarla in modo lineare, ma perché è stata l’inventrice del salto di frequenza, quello che noi oggi chiamiamo wifi. Da bambina, quando il padre la porta a Vienna a vedere i tram, lei si chiede perché non possano viaggiare anche senza fili. Poi le regalano una scatola di latta con una collana: lei butta la collana e con la scatola costruire un carillon. In Austria sposa il suo primo di sei mariti: è un armatore filo nazista e Hitler frequenta la loro casa. Hedy capisce, scappa e approda Los Angeles nel 1937 dove fa un provino con due produttori: sono Samuel Goldwyn e Louis Mayer, che saranno poi i fondatori della MGM, che la riconoscono come la protagonista di “Estasi” e la lanciano nella carriera cinematografica di Hollywood».

«Ma Hedy non è soddisfatta, perchè oltre a essere ammaliante è anche un genio – continua Barbaglia -. Nel 1940, a 27 anni, entra nell’ufficio brevetti della Marina militare americana a per depositare il brevetto della sua invenzione: il salto do frequenza, spiegando che può essere usato per tutto, anche per vincere la guerra. Nessuno le dà ascolto e nessuno capisce di che cosa stia parlando. Quel brevetto finisce dimenticato in un cassetto; solo vent’anni dopo sarà preso in considerazione. Quando nel 1997 le viene finalmente consegnato un riconoscimento per le sue invenzioni, lei risponde “Era ora!”».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore