Alla Negroni il ricordo delle canzoni di Lucio Dalla con il musicologo Paolo Jachia

Paolo Jachia presenta insieme a Giovanni Cerutti il volume "Lucio Dalla Le più belle canzoni commentate"

Giovedì 23 febbraio alle 17 e 45 alla Biblioteca Negroni viene presentato il nuovo libro del musicologo Paolo Jachia, un omaggio alle più belle canzoni dell’indimenticato cantautore bolognese, Lucio Dalla.

Tutti sanno che Lucio Dalla è stato uno dei più grandi cantautori italiani contemporanei. non tutti sanno però che è stato anche, in maniera carnevalesca e paradossale, un grande mistico contemporaneo, amico speculare di Battiato, De Gregori e altri, tra cui il teologo Vito Mancuso che qui ricorda come l’amico cantasse la ricerca di dio con un «ottimismo drammatico». In questo libro, per gli 80 anni dalla nascita, Paolo Jachia propone per la prima volta un commento organico dei testi delle sue più belle canzoni. Come ha detto il cantautore: «può succedermi di tutto, può arrivare un’eruzione dell’Etna a portarmi via la casa, ma ritengo che al mondo non vi sia niente di veramente definitivo e letale», perché sapeva (come recita un suo verso) che «una canzone non basta / e non basta saper cantare». Però aiuta.

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Alla Negroni il ricordo delle canzoni di Lucio Dalla con il musicologo Paolo Jachia

Paolo Jachia presenta insieme a Giovanni Cerutti il volume “Lucio Dalla Le più belle canzoni commentate”

Giovedì 23 febbraio alle 17 e 45 alla Biblioteca Negroni viene presentato il nuovo libro del musicologo Paolo Jachia, un omaggio alle più belle canzoni dell’indimenticato cantautore bolognese, Lucio Dalla.

Tutti sanno che Lucio Dalla è stato uno dei più grandi cantautori italiani contemporanei. non tutti sanno però che è stato anche, in maniera carnevalesca e paradossale, un grande mistico contemporaneo, amico speculare di Battiato, De Gregori e altri, tra cui il teologo Vito Mancuso che qui ricorda come l’amico cantasse la ricerca di dio con un «ottimismo drammatico». In questo libro, per gli 80 anni dalla nascita, Paolo Jachia propone per la prima volta un commento organico dei testi delle sue più belle canzoni. Come ha detto il cantautore: «può succedermi di tutto, può arrivare un’eruzione dell’Etna a portarmi via la casa, ma ritengo che al mondo non vi sia niente di veramente definitivo e letale», perché sapeva (come recita un suo verso) che «una canzone non basta / e non basta saper cantare». Però aiuta.

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