Si conoscono i vincitori della tredicesima edizione del Premio nazionale di poesia Lino Molinario. L’edizione 2022 della rassegna che vuole ricordare la figura dell’artista e poeta novarese prematuramente scomparso nel 2011 (nella foto), come ha detto il presidente dell’associazione Artisolide Massimo Romani, «ha fatto registrare in questa occasione un incremento di partecipanti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. La fine dell’emergenza pandemica ci consentirà di organizzare una cerimonia di premiazione in presenza e senza particolari restrizioni. Per il periodo pensiamo all’inizio del prossimo autunno, quasi sicuramente all’Arengo del Broletto».
Immutato il format. Che ha visto il concorso diviso in due sezioni, di poesia in lingua la prima, mentre la seconda – grazie alla collaborazione con l’Academia dal Rison – è stata riservata al dialetto. Alla fine la giuria, presieduta dal giornalista Gianmarco Prassi, ha pronunciato i seguenti verdetti: per la poesia in lingua prima classificata Suaden Riccardi (Santa Margerita d’Adgie, Padova) con “Il quinto incisivo”; secondo Roberto Ragazzi (Trecenta, Rovigo) con “Io non so”; terzi ex aequo Fulvia Marconi (Ancona) con “Come si muta il cielo, quando è sera!” e Franco Fiorini (Veroli, Frosinone) con “Le rughe sai non sono tutte uguali”.
Per il dialetto primo classificato Enrico Sala (Albiate, Monza e Brianza) con “Ché sun nasuu”; seconda Angela Cristina Broccoli (Corbetta, Milano) con “La stòria de mì e de ona grana d’uga”; terzo Livio Rossetti (Novara) con “S’incontraruma ‘ncura”.