“Cenerentola. Camminando sulle nuvole”, questo il titolo dello spettacolo, andrà in scena in prima nazionale venerdì 9 settembre – 21.30 con repliche fino a domenica 11- nel “Lagoscenico”, il palcoscenico sul lago al Porto Antico di Arona, sul Lago Maggiore, e sarà il fulcro dell’edizione 2022 di Arona Città Teatro sull’Acqua, il festival diretto dalla stessa Maraini, in programma fino all’11 settembre.
«Un testo sconvolgente, estremamente femminista – ha spiegato la regista Monica Maimone – Cenerentola arriva dal Nord Africa su un barcone e quindi per costituzione del nostro mondo ingiusto è costretta a essere serva. Ha poi un incidente, causato dalle donne per cui lavora, che la priva di una gamba. Cosa può fare? Trovare un principe azzurro? Lei il principe lo trova sì, ma decide di non sceglierlo. Respinge l’idea che il destino di una donna debba essere quello di un matrimonio e di una famiglia. Decide di diventare un’atleta paralimpica, di essere se stessa e contare sulle proprio forze: questo è rivoluzione ed è questo che vogliamo dire».
«Ho scritto questo testo tenendo conto delle straordinarie capacità visionarie di Monica Maimone – ha commentato Dacia Maraini – la nuova Cenerentola sarà infatti non solo raccontata con le parole, ma inventata e disegnata con immagini in movimento. Questa è una Cenerentola moderna, che viene esclusa dalla società perché ha un difetto fisico, considerata inutile, da buttare via. Le persone con una menomazione vengono giudicate inferiori eppure abbiamo visto tutti come gli atleti paralimpici possano praticare attività diverse, dimostrando che il corpo può ottenere risultati grazie alla volontà, all’intelligenza. Lo sport non è solo questione di fisicità, ma è anche questione spirituale e psicologica, strettamente collegata alla creatività. Questa Cenerentola è la rivincita di chi ha delle disabilità: un messaggio forte».
La colonna sonora è di Francesco Binni, le Cenerentole acrobate sono Marina Enea e Paulina Bravo Hernandez; costumi di Barbara Petrecca; protesi di Giorgio Regina e Sarita Sassi; direzione tecnica di Daniele Cappelletti; produzione Rosanna Giovagnoli e Nanì Maimone con l’assistenza di Lucrezia Bellin.